Crescere senza carne
16/11/2005 - Cristina Michieli
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Stop alla carne. Cereali, legumi, frutta e verdura. Per crescere sani, vivere in armonia con se stessi e smettere di fare del male agli animali
a cura di Luciano Proietti, medico pediatra
Nonostante gli stili alimentari che non prevedono l'introduzione a tavola di carne e pesce incontrino sempre più il riconoscimento della ricerca scientifica, ci sono larghi settori dell'ambiente medico che continuano, in modo immotivato, a storcere il naso. L'atteggiamento è frutto di pregiudizi duri a morire. Il pediatra, in particolare, è tenuto nella sua professione a superare pregiudizi e a dare ai genitori una informazione "scientifica" libera da luoghi comuni e opinioni personali. Con questo obiettivo vorrei riprendere alcune affermazioni, che ritengo non rispondenti alla realtà e con cui sono costretto a confrontarmi quotidianamente, nei riguardi dei bambini vegetariani, come pediatra, e dei miei tre figli, come genitore.
* Il vegetarismo è senza ombra di dubbio una scelta di tipo filosofico, morale o religioso: in alcuni casi, soprattutto negli Stati Uniti, è una scelta igienista, di salute.
* Il vegetarismo non è una filosofia di ispirazione "orientale", ma le sue radici affondano proprio nei nostri antenati greci e latini e nel cristianesimo dei primi secoli.
* La dieta macrobiotica non va confusa con il vegetarismo in quanto contempla l'uso del pesce seppure in misura limitata, ma sicuramente sufficiente per quanto riguarda la vitamina B12; inoltre i macrobiotici assumono quotidianamente cibi inusuali per la nostra cultura, quali le alghe e il tempeh (prodotto fermentato della soia di origine indonesiana) unici cibi vegetali nei quali è presente la vitamina B12, seppure meno utilizzabile delle cellule rispetto a quella di origine animale.
* La vitamina D è assente nei vegetali, però l'esposizione quotidiana al sole e i latticini sopperiscono ampiamente al fabbisogno.
Un po' di chiarezza
E c'è dell'altro. Le accuse di carenze proteiche, vitaminiche (B12, D9) e di sali minerali (calcio, ferro e zinco), mossi a tali regimi alimentari da parte di alcuni medici, sono dovute a casi sporadici segnalati nella letteratura medica e riferibili a bambini malnutriti per ignoranza o per fanatismo ideologico dei genitori. Se, per esempio, a un bambino nutrito con latte vaccino, cereali raffinati, verdure e frutta si toglie la carne e il pesce sicuramente comparirà un'anemia da carenza di ferro. Nei piccini una dieta del tutto priva di cibi di origine animale (carne, pesce, uova, latte e formaggi) non è compatibile con un adeguato accrescimento ed uno stato di salute buono, a meno che almeno metà della quota calorica non provenga dal latte materno.
E' invece sicuramente ben compensata una dieta vegetariana caratterizzata dall'allattamento al seno prolungato, fino ai 6-12 mesi, dall'introduzione moderata di cibi animali indiretti (latticini e/o uova), cereali integrali in chicchi e in farine, verdure, legumi, mandorle.
Questo tipo di alimentazione, anche se si allontana molto da quello che è l'attuale regime alimentare, non appare per nulla lontano dalle raccomandazioni dietetiche espresse da organismi nazionali, quali l'Istituto Nazionale della Nutrizione attraverso i Larn (Livelli di Assunzione Raccomandati dei nutrienti); quali l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), attraverso il Codice Europeo contro il cancro. Ci riferiamo, soprattutto, all'opportunità di una riduzione dell'introduzione di grassi di origine animale, al contenimento nell'assunzione delle proteine animali, alla corretta assunzione di oligoelementi, fibre vegetali, polisaccaridi complessi.
L'autorevole "American Dietetic Association" (1986) ha affermato che una dieta latto-ovo-vegetariana, fornisce tutti i nutrienti richiesti dalle gestanti e dalle donne che allattano, ed è in grado di soddisfare validamente i fabbisogni nutrizionali per la crescita (I Am Diet Ass, 1986, 77 (7): 61-69).
Anche il "Committee on Nutrition" dell'American Academy of Pediatrics", asserisce che diete centrate sui vegetali e supplement
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