giovedì 21 gennaio 2010

RIFLESSIONI NOTTURNE - La semplicità e la Verità


Un giovane ragazzo, poco informato dei fatti che avvengono nel mondo
mi ha chiesto cosa stava accadendo ad Haiti e perché solo adesso si sono
dati da fare per aiutare quella popolazione. Perché non lo hanno fatto prima, perché non hanno dato loro gli strumenti per gestire le "ricchezze naturali" anziché farle gestire ad altri che con Haiti non hanno nulla a che fare.... Poi, non so con quale sua logica, mi ha detto che tutto questo non gli sembrava una cosa " buona "
Il ragazzo è uno di quelli che non sa nulla dei vari gruppi di potere, non sa nulla della politica in generale. Credo che la cosa che lo interessi di più al mondo sia quella di avere un buon ingaggio, una vita comoda e confortevole, una bella donna e buoni amici che gli garantiscano l'identità di quello che crede di essere. E' proiettato, come tutta la sua generazione, verso una forma narcisistica perversa dove esiste solo se stesso . Anzi per osare ancora di più credo che tutto il mondo sia ormai orientato verso il narcisismo. Però essendo giovane è anche semplice, ancora non ha tutte le infrastrutture che lo irrigidiscono, quindi si pone semplici domande alle quali si risponde senza però accettare la risposta che l'altro gli dà. Perché la risposta è contro gli schemi e le verità universalmente accettate. Universalmente accettate perché sono le verità che tutti i media danno in modo ormai omologato procurando una atrofia cerebrale ed impedendo a chi ascolta o legge di fare comparazioni.
Quindi alla fine la verità diventa solo ciò che corrisponde alla realtà. Io ho la mia verità relativa alla mia realtà, il ragazzo ha la sua verità relativa alla sua realtà.
Gli ho poi posto due domande, la prima che cosa era per lui la semplicità,
la seconda che cosa era la verità.
Mi ha risposto che la semplicità è qualcosa del tipo " chi se ne frega di tutto " nel senso vivi e lascia vivere, mentre la verità è qualcosa che è " giusto ".
Mi auguro che non tutti i ragazzi siano così.
Un raro momento di riflessione davanti ad un dramma, viene cancellato dalla atrofia, dalla mancanza di se stessi intesi non come corpo fisico, dalla incapacità di saper vedere le limitazioni della realtà.

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[...] " Non si può arrivare alla verità passando per la realtà; bisogna comprendere i limiti della realtà, cioè tutto il processo del pensiero.

(tratto da Verità e realtà di Jddu Krishnamurti)

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