domenica 21 marzo 2010

Gesù il Sole planetario


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Amici miei immaginate... Ora immaginate che nel corso dei Tempi, il cuore di un uomo si sia illuminato a tal punto che l'uomo in questione non possa far altro che uscire dalle fila dei suoi simili... Immaginate anche che si sia talmente riempito di sole da divenire inevitabilmente un astro scintillante anche per tutti quelli che da lungo tempo hanno iniziato a illuminarsi. Cosa succede a un simile uomo? Nel corso della sua vita viene onorato dalle folle? Sapete benissimo che non è così, perchè la sua differenza fa paura. Abbaglia! Ferisce gli occhi di tutti quelli che vivono ancora nell'ombra della coscienza in ibernazione. E' una spina nel tallone dell'umanità, una scheggia che bisogna espellere il più presto possibile. Viene trasformato in un demone venuto per turbare i cuori o in una divinità a cui bisogna tributare un culto. Sempre che non se ne faccia un profeta di una rigida regola di vita, rimpicciolendolo di conseguenza... La verità è che un simile uomo non ha un vero posto nel mondo in cui è nato. In quanto Maestro di Saggezza lo sa ma, incarnandosi, ha scelto di portare verso l'umanità, a ogni costo, un lampo di quel sole più grande che è riuscito a captare e che ha permesso al suo di espandersi. E' un sole che veicola un altro sole e si presenta allora a quelli che l'ascoltano come un messaggero divino. Visto che è un sole, la legge universale dell'analogia fa sì che intorno a lui si formi rapidamente e con naturalezza un sistema di pianeti: i suoi discepoli! Bello vero amici? :-) Tante sensibilità diverse, quindi orbite diverse. Continuiamo a volare alto... Ampliamo ancora il paragone. Dopo la morte di un simile uomo, ognuno dei discepoli si trova a essere sorgente di luce a sua volta, anche se tutti loro sono soltanto un riflesso della luce stessa. Non attrarranno pianeti intorno a sè. ma genereranno delle specie di lune, riflessi di un riflesso... Così, vedete, il viaggiatore dello Spirito, quello che si pone le vere domande, è paragonabile al viaggiatore interstellare. Può interessarsi alle lune, ai pianeti e alla moltitudine dei corpi celesti, ma ad abitarlo è la gioiosa nostalgia del Sole dell'Origine! Ora volgiamo più intimamente i nostri sguardi verso quel Maestro di Saggezza che si rivela portatore di un altro Sole più intenso del suo... Le tradizioni lo chiamavo Avatar che significa "incarnazione del Divino" Perchè è abitato da una potenza proveniente dal Sole. Un simile Avatar diventa allora "Cristo" perchè veicola un'onda di purificazione e di benedizione adatta all'insieme del mondo in cui ha scelto di incarnarsi. Così come pochi tra noi sono riusciti a comprendere, bisogna dunque stabilire una netta distinzione tra, per esempio, il Maestro Gesù e il Cristo. Il Maestro di Saggezza che portava il nome di Gesù fu in effetti un Avatar che ha avuto il compito di essere "adombrato" per qualche anno terrestre dalla Presenza solare del Cristo. Quando ci si rende conto della natura sottile di una simile investitura, si può cogliere meglio il senso di alcune sue parole. L'"IO" che usciva dalle sue labbra non era quello di un uomo della Terra, fosse anche il più realizzato di tutti. ERA PRONUNCIATO DALLA COSCIENZA DELLA PIU' GRANDE SORGENTE DI LUCE ESISTENTE SUL SISTEMA SOLARE A CUI APPARTENIAMO, QUELLA DEL CRISTO! Del Cristo non ridotto a una religione o a una fede particolare, del Cristo in quanto Principio Divino che si manifesta sotto differenti nomi, a ogni latitudine del nostro mondo, e che invita all'innalzamento della nostra coscienza individuale. Comprendete tutti voi? Non vi gira la testa? A me si:-) Una nota e poi finisco. L'adombramento è un po' paragonabile a un'incorporazione estrema ed eminentemente sacra. Sappiate che il "sacro" non implica la religiosità. E' parte integrante di ciò che la Vita ha di fondamentalmente nobile, misterioso e bello. Traduce il miracolo permanente della Creazione. Non siamo forse noi gli alieni che aspettiamo con così tanta ansia? Non siamo forse noi che popoliamo i mondi vita dopo vita, da sempre, a seconda dell'evoluzione della nostra coscienza e per questo abbiamo bisogno di incarnarci e non per forza su questo pianeta? Gesù ha sempre parlato di mondi e mai di mondo, ha sempre parlato di morti e mai di morte! Penso che se un giorno dovessimo incontrarli, incontreremmo noi stessi. L'evoluzione è un fatto privato, è una nostra responsabilità in primis e che non può prescindere dall'evoluzione del pianeta. Non facciamo noi parte di quella Coscienza dell'Uno che racchiude tutte le Coscienze dell'universo? Un continuo divenire, un Sole dopo l'altro, planetario, galattico e cosmico, fonte di tutte le vite e fonte unica dell'Amore assoluto? Finchè continueremo a sentirci separati da questa verità assoluta e ad osservare con gli occhi dell'ego che tutto giudica, ciò che non fa parte del nostro povero orticello, fatto di paure, dualità, regole, dogmi e religioni non potremo mai evolverci. Che vertigine Amici!

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