mercoledì 5 maggio 2010

Atene brucia


Tensione, proteste, manifestazioni e scontri. E ora i primi morti. E' quello che sta accadendo in Grecia, e purtroppo è solo l'inizio. La Grecia non solo è sull'orlo del fallimento, anzi di fatto è già fallita, ma la situazione rischia di precipitare anche sul piano sociale. E' il prezzo da pagare per il salvataggio della Grecia, o meglio, per il tentativo di salvataggio. Perché non servirà a niente, e i primi a saperlo sono i mercati di tutto il mondo. Non servirà perché i soldi promessi - attenzione: promessi, e non stanziati - sono del tutto insufficienti. E non servirà perchè questa operazione non può funzionare: se gli altri Paesi si indebitano per salvarne un altro, quando toccherà salvare altri Paesi che succederà? Ancora debiti? Così chi cerca di salvare finirà inevitabilmente per fallire sommerso dai debiti (degli altri). E' il gatto che si morde la coda. Questa strada non è percorribile, non c'è via di uscita.




L'Europa, però, ha scelto la strada del salvataggio. Per ora. Perché tra le promesse e i fatti c'è un abisso. E anche di fronte a questa scelta, sono del tutto evidenti i limiti europei. Il percorso di salvataggio è stato lungo, lunghissimo, estenuante. La Germania ha più volte puntato i piedi. Di soldi nemmeno l'ombra. E ora tutte le promesse dovranno essere ratificate dai singoli Parlamenti. E intanto in Grecia scoppia la guerra civile. L'Europa cerca di fare qualcosa, ma non può. La Grecia non può essere salvata. Per colpa dell'Europa.


Fonte: Atene brucia - DAW - Cambia il tuo punto di vista - blog LA7.it

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