venerdì 14 maggio 2010
Papa, oggi ultima giornata del viaggio in Portogallo - Politica - ANSA.it
FATIMA - Dopo le folle oceaniche di Fatima, Benedetto XVI si trasferisce oggi a Porto, seconda città del Paese, per la quarta e ultima giornata del suo viaggio in Portogallo. Un viaggio che ha riscosso risultati "molto positivi e incoraggianti" - così li ha definiti il portavoce vaticano padre Federico Lombardi - dal punto di vista dell'affetto e dell'attenzione mostrati dal popolo cattolico verso la figura del Pontefice.
Il Papa partirà stamane da Fatima in elicottero per arrivare a Porto, nel nord del Paese, intorno alle 9.30 locali (le 10.30 italiane): qui celebrerà una messa nel grande piazzale di Avenida dos Aliados. Quindi si trasferirà direttamente all'aeroporto, dove alle 13.30 (le 14.30 in Italia) è in programma la cerimonia di congedo e, poco dopo, la partenza del volo per Roma-Ciampino. L'arrivo in Italia è previsto alle 18.00. Quello in Portogallo è stato il quindicesimo viaggio all'estero di papa Ratzinger, il secondo di quest'anno dopo la breve visita a Malta. Benedetto XVI è stato il terzo Papa a visitare il Paese, dopo i viaggi di Paolo VI nel 1967 e i tre di Giovanni Paolo II nel 1982, nel 1991 e nel 2000.
dell'inviato Fausto Gasparroni
FATIMA - La profezia di Fatima parla agli uomini di oggi, e anche a quelli di domani: non si conclude con gli eventi tragici del ventesimo secolo, ma continua ad ammonire contro la scia "di morte e di terrore" che l'uomo ha "scatenato" e che "non riesce ad interrompere". Attualizzando i contenuti del 'terzo segreto', Benedetto XVI, proprio in questo grande luogo della fede, ha in qualche modo rivoluzionato oggi le interpretazioni date finora, che volevano il messaggio profetico delle apparizioni mariane confluire nell'annuncio delle guerre e dei totalitarismi del '900 e nell'attentato del 1981 contro Giovanni Paolo II. Per Ratzinger, invece, "si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa", di fronte a una umanità in preda agli odi razziali, alle guerre, al terrorismo, pronta tutt'oggi "a sacrificare i suoi legami più santi sull'altare di gretti egoismi di nazione, razza, ideologia, gruppo, individuo".
Nella messa sulla spianata del Santuario, davanti a una folla oceanica di circa mezzo milione di fedeli, che ha fatto ombra anche alle cifre segnate qui da Wojtyla, Benedetto XVI si è presentato come "pellegrino" venuto a Fatima per pregare "per la nostra umanità afflitta da miserie e sofferenze". Si è inginocchiato, nel Santuario, davanti alle tombe dei tre pastorelli-veggenti, Giacinta e Francesco Marto, beatificati esattamente dieci anni fa, e Lucia de Jesus, la cui pratica è stata avviata nel 2008, a tre anni dalla morte. Nell'anniversario della prima delle sei apparizioni del 1917 (ha 'quasi' dato un arrivederci ai fedeli per il centenario) e in quello dell'attentato a Giovanni Paolo II, non ha mai citato il suo predecessore, per il quale aveva comunque pregato ieri dinanzi alla veneratissima statua della Vergine, che nella corona ha incastonato il proiettile di Alì Agca. Anche la sua 'attualizzazione' del messaggio di Fatima, che non si chiude con il crollo del comunismo e di cui era stato interprete-teologo quando fu svelato al pubblico nel 2000, esce dagli schemi wojtyliani, già lasciati alle spalle con il collegamento stabilito due giorni fa tra la profezia mariana sulle "sofferenze" della Chiesa e la "persecuzione" proveniente dall'interno, insita nei "peccati" dei preti pedofili. Secondo il portavoce vaticano, padre Federico lombardi, questo significa che per lui "la profezia è una scuola di lettura del mondo e degli avvenimenti che sono davanti a noi alla luce della fede".
Inoltre, per padre Lombardi, il successo di questi ultimi viaggi di Benedetto XVI, a Malta, a Torino per la Sindone e ancor più questo in Portogallo, che si conclude domani con la trasferta a Porto, ha dimostrato che lo scandalo pedofilia non ha inficiato la popolarità del Papa e non ne ha intaccato l'immagine. Tutt'altro. Negli incontri del pomeriggio, sempre a Fatima, prima con le organizzazioni della pastorale sociale, poi con i 50 vescovi del Portogallo, Ratzinger ha toccato temi direttamente legati alla politica e alle priorità etiche che stanno a cuore alla Chiesa. L'aborto e le iniziative contrarie alla famiglia "fondata sul matrimonio indissolubile tra un uomo e una donna", ha detto, sono tra le "più insidiose e pericolose sfide che oggi si pongono al bene comune". Secondo il papa, inoltre, nel mondo della politica, uno degli "ambienti umani dove il silenzio della fede è più ampio e profondo", "c'é bisogno di autentici testimoni di Gesù Cristo". Per questo ha invitato i vescovi portoghesi a sostenere politici, intellettuali, uomini dei media che "difendano, con coraggio, un vigoroso pensiero cattolico". Un messaggio chiaro per un paese dove la Chiesa, pur senza scontri aperti come in Spagna, non ha certo ben visto le iniziative di legge sull'aborto e sui matrimoni gay.
Fonte:Papa, oggi ultima giornata del viaggio in Portogallo - Politica - ANSA.it

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