
Leggo molto, a volte superficialmente altre cercando di capire, come se ascoltassi le parole, cosa l'altro vuole comunicare. Generalmente, quando si comunica si parla sempre di se stessi, delle proprie esperienze , di quello che si cerca di raggiungere, dei dolori sottointesi.
Generalmente, attraverso le parole si può comunicare ogni cosa che ci portiamo dentro, confusione, tristezza, solitudine, arroganza, debolezza, delusione e a volte, raramente un pizzico di amore incondizionato. Ne abbiamo e ne diamo un assaggio, ci fa paura perché ci libera e libera dalle catene. Siamo soli e dobbiamo essere autoresponsabili, non possiamo più attaccarci a superstiziose credenze, alla gonna dell'amata o ai pantaloni dell'amato, o alla famiglia, siamo soli e responsabili della nostra vita e delle nostre azioni.
Come nell'immagine noi siamo visibili e ci vediamo solo al 9% e l'altro 91% è nascosto dietro inutili parole, luoghi comuni, giudizio ed emozioni che, come un grande buco nero inghiotte la nostra bellezza giorno dopo giorno.
Conoscere se stessi, chi siamo veramente è quello che ci può salvare. Non significa mettersi davanti ad uno specchio e guardarsi con accuratezza, significa scoprire cosa c'è dietro quella faccia, significa scoprire che noi siamo di più che un solo corpo fisico, significa scoprire cos'è l'Anima, cos' è lo Spirito Santo e dove risiede Dio in noi.
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