Scienziati alla scoperta dei misteri più imperscrutabili. E’ possibile, con gli strumenti della fisica, rispondere alle eterne domande sull’esistenza di Dio e la vita oltre la morte? O, attraverso calcoli complessi ed equazioni matematiche, dimostrare l’esistenza di un numero infinito di universi e degli stessi extraterrestri? Due autorevoli studiosi americani, Frank Jennings Tipler e Frank Donald Drake, ritengono di sì. Il primo lo ha sostenuto in due libri intitolati «La fisica dell’immortalità» e «La fisica del Cristianesimo». Mentre il secondo è l’inventore dell’equazione che porta il suo nome, e che ha calcolato il numero di civiltà aliene presenti nell’universo. Si tratta di ambiti di ricerca molto differenti, ma entrambi accomunati dalla convinzione che le scienze sperimentali possano indagare realtà molto al di là di quelle studiate dalla fisica tradizionale.
HAWKING E GLI EXTRATERRESTRI - Tipler e Drake non sono gli unici a seguire questo filone. Diverse delle loro convinzioni sono state fatte proprie anche dall’astrofisico inglese Stephen Hawking, che ha detto esplicitamente di essere certo dell’esistenza degli extraterrestri. E a costituire un substrato comune per questo filone di pensiero sono stati nell’800 due fisici della meccanica classica, William Rowan Hamilton e Carl Jacobi, inventori di un’equazione che porta il loro nome, e nel secolo scorso dal tedesco Erwin Schrodinger, la cui equazione è considerata una delle più importanti conquiste della fisica quantistica. Il Sussidiario ha contattato Drake e Tipler per chiedere loro di spiegare perché ritengono che matematica e fisica siano in grado di sondare misteri che, un tempo, si riteneva fossero un campo in cui le cosiddette scienze sperimentali non dovevano entrare.
L’EQUAZIONE DI DRAKE - «Sono certo che ci sia vita aliena nell’universo – ha sottolineato Frank Drake -. Finora, è vero, non abbiamo ancora identificato alcun segnale di vita intelligente nell’universo. Ma non abbiamo ancora cercato abbastanza per avere buone chance di trovare questi segnali. Dovremo cercare molto di più prima di avere buone probabilità di trovare questi segnali». E sul carattere e il comportamento degli alieni Drake sottolinea: «Non possiamo dire con certezza se gli alieni siano buoni o cattivi. Ma le loro idee sulla morale possono essere molto differenti dalle nostre, e quindi potrebbero essere morali secondo le loro credenze ma immorali secondo le nostre». Fatto sta che, già nel 1961, Drake ha calcolato il numero di civiltà aliene nella nostra galassia dalle quali potremmo ricevere dei messaggi trasmessi artificialmente.
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