fonte: Terra
ASTRONOMIA. Un telescopio europeo ha individuato un pianeta in un sistema solare a oltre duemila anni luce di distanza dalla Terra. Ha le caratteristiche di Giove, e fu catturato con la sua stella dalla nostra galassia circa sei miliardi di anni fa.
Un atto di “cannibalismo galattico”. Così è stata definita sulla rivista Science la scoperta del primo pianeta proveniente da un’altra galassia a oltre duemila anni luce dalla Terra, nella costellazione della Fornace, e individuato dagli scienziati europei attraverso la lente del telescopio da 2,2 metri dell’Eso sull’altopiano cileno de La Silla. La scoperta è importante per più ragioni: la prima è perché da tempo gli astronomi cercavano un pianeta extrasolare non appartenente alla Via Lattea. Inoltre il battezzato Hip 13044b rappresenta il primo caso conosciuto di “immigrazione” galattica, perché la sua stella (classificata con la sigla Hip 13044) è in realtà originaria di un’altra galassia nana, fagocitata dalla nostra tra sei a nove miliardi di anni fa. Un fenomeno non raro, in cui le galassie di maggior massa come la Via Lattea, contenenti molti miliardi di astri, attraggono quelle più piccole grazie a una maggiore forza gravitazionale.
Un altro aspetto rilevante riguarda le caratteristiche del corpo celeste e della sua stella, attorno alla quale ruota e da cui si generò.Questa ha superato la fase di “gigante rossa”, che si ha quando un astro al termine del suo ciclo vitale si espande dopo aver bruciato l’idrogeno alimentandosi poi con il rimanente elio. Un destino che riguarderà anche il Sole, molto più giovane ma simile per dimensioni a Hip 13044, e che si stima fra cinque miliardi di anni si ingrandirà inglobando lentamente tutti i pianeti del sistema solare. Ed ecco l’altra particolarità osservata dai ricercatori europei: il grande pianeta, che ha una taglia e una consistenza che ricorda molto quella di Giove, è sopravvissuto alla fase di inglobamento del suo astro.
Questa scoperta dunque mette in discussione l’attuale teoria sulla formazione e sopravvivenza dei pianeti, poiché è la prima volta che un pianeta intorno a una stella molto vecchia e povera di elementi pesanti viene osservato. Non solo il pianeta dovrebbe essere morto: addirittura non dovrebbe mai essere nato, perché finora si era ipotizzato le stelle e i loro pianeti fossero fatti dagli stessi “mattoni di costruzione”. Per Hip 13044b e il suo astro madre non è così.
«Questo pianeta lascia disorientati – ha spiegato il coordinatore della ricerca, il dottor Johny Setiawan, astrofisico del Max Planck Institute – perché i modelli che spiegano la nascita dei pianeti richiedono che le stelle debbano contenere molti elementi pesanti. Pianeti nati intorno a stelle come questa probabilmente si formano in modo diverso. Forse esistono meccanismi di formazione dei pianeti attorno alle stelle povere di metalli diversi da quelli che conosciamo». Non soltanto si è dunque scoperto il primo pianeta di un’altra galassia, ma si è preso atto di un fenomeno imprevisto. E approfondire lo studio di quanto è successo in questo remoto sistema solare favorirà la conoscenza di un futuro che non vivremo.

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