mercoledì 12 gennaio 2011

Brisbane città fantasma, piena devastante Sono ora almeno 22 le persone uccise dal maltempo dalla fine di novembre mentre circa 50 risultano ancora disperse

Il Queensland
SYDNEY - La piena ha inondato Brisbane. "La città andrà a dormire stanotte e si risveglierà domattina davanti a uno scenario che molti non hanno mai visto in vita loro. Dobbiamo prepararci ad affrontare immagini di luoghi che conosciamo bene, completamente allagati", ha detto questa sera la premier del Queensland Anna Bligh nel fare il punto della devastante inondazione, che dopo aver sommerso gran parte del nordest del continente ha iniziato a ricoprire la capitale dello stato, terza città d'Australia con due milioni di abitanti. Il centro della città, sede degli affari, degli edifici pubblici e dei negozi, ha un aspetto spettrale. L'accesso è stato chiuso a tempo indefinito, è interrotta la trasmissione di elettricità e gli uffici sono chiusi, compreso il Consolato d'Italia. La maggior parte delle strade sono interrotte e i residenti circolano in kayak o barche a remi. Migliaia di persone sono state costrette ad evacuare dai sobborghi meno elevati, mentre la piena del fiume Brisbane raggiungeva i 4,5 metri. Il fiume è un enorme torrente vorticoso, con automobili, barche, pontoni e altri detriti spazzati via verso il mare, mentre le acque fangose inondano le aree pianeggianti. La corrente ha trascinato via per intero anche un popolare ristorante sul lungofiume. Il culmine della piena è previsto per l'alba di domani e l'ufficio meteorologico in serata ha ridotto il livello previsto dai temuti 5,5 metri a 5,2 metri, poco meno della storica alluvione del 1974 che mise in ginocchio la città. Per domattina si prevede che quasi 20 mila case saranno inondate a Brisbane e altre 3000 a Ipswich (170 mila abitanti), 40 km a ovest.
Il livello dell'acqua secondo le previsioni si manterrà alto fino a sabato, ma molti non potranno tornare alle loro case per diversi giorni ancora. Circa 3600 persone si sono rifugiate nei centri di evacuazione e il loro numero si prevede salirà fino a 6500. A Brisbane c'é una comunità italiana, ma al momento non risulta che ci siano vittime o feriti tra i nostri connazionali, secondo quanto ha reso noto la Farnesina. Il consolato, che è nella zona inondata, è chiuso, ma è stato attivato un numero telefonico di emergenza. Il bilancio delle vittime accertate degli ultimi giorni è salito a 12, dopo il rinvenimento di due corpi nella valle del Lockyer a monte di Brisbane, dove uno 'tsunami interno' aveva sommerso la cittadina di Toowoomba e centri isolati. Un bilancio destinato a salire con il procedere delle ricerche. Sono ora almeno 22 le persone uccise dal maltempo dalla fine di novembre mentre il numero dei dispersi è sceso a 43, fra cui nove per cui si nutrono gravi timori. Una pausa del maltempo ha permesso oggi di avviare le operazioni di ricerca e soccorso con il supporto di elicotteri militari nella valle del Lockyer, dove si prevede di trovare altre vittime.
La premier del Queensland Anna Bligh, in una conferenza stampa a fianco del primo ministro australiano Julia Gillard, ha promesso che il governo guiderà lo stato attraverso la crisi. "Sarà molto dura per la comunità. Ci spezza il cuore in questo momento, ma non spezzerà la nostra volontà. Il Queensland sarà capace di riprendersi dalla devastazione", ha assicurato. Si moltiplicano intanto le offerte di aiuto da ogni parte del mondo, dall'Indonesia agli Usa, dall'Europa ai Paesi africani. "Siamo inondati da espressioni di sostegno da tutto il mondo, di offerte di assistenza materiale", ha detto oggi il ministro degli Esteri Kevin Rudd.
FARNESINA, AL MOMENTO NO ITALIANI COINVOLTI - Al momento, né le Autorità australiane, che da giorni stanno attuando un programma di soccorso e assistenza a largo raggio, né le Rappresentanze diplomatiche italiane, hanno registrato vittime o feriti italiani. Lo riferisce la Farnesina che, attraverso l'Unità di Crisi, è rimasta in costante contatto con l'Ambasciata d'Italia a Canberra e con il Consolato a Brisbane per verificare l'eventuale coinvolgimento di connazionali a seguito delle inondazioni occorse in Australia nello stato del Queensland.
La Farnesina riferisce inoltre che non sono giunte alla Sala Operativa dell'Unità di Crisi segnalazioni di italiani in pericolo in Australia.
La Farnesina consiglia ai connazionali che si trovano in Australia di evitare, per il momento, di recarsi - se non necessario - nelle zone interessate dalle alluvioni, compresa Brisbane e le zone di Toowoomba e di Rockhampton. E' quanto si legge sul sito Viaggiare sicuri del ministero degli Esteri. A coloro che si trovano nello stato del Queensland - prosegue l'avviso pubblicato oggi - si raccomanda di tenersi informati sulla situazione meteorologica attraverso i mass media locali, e di attenersi alle indicazioni diramate delle Autorità locali attraverso il sito http://www.emergency.qld.gov.au/emq/css/flood.asp. La Protezione Civile Australiana ha istituito una linea telefonica per informazioni ai residenti delle zone colpite (+611300993191) e, per informazioni aggiornate sulla situazione, il sito www.emergency.qld.gov.au/ses/. Altri numeri di emergenza - per chi si trovasse già in Australia - sono: Disaster Recovery Hotline: 1800 173 349; 1800 173 34; State Emergency Service: 132 500.
Fonte: ANSA

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