Il catastrofico terremoto che ha colpito il nord del Giappone nel marzo 2011, non ha finito di scaricare tutto lo stress accumulato nella zona tettonica, per cui si prevede che nei prossimi 18 mesi si può verificare un terremoto di magnitudo 9.
Questo è stato pubblicato dall’Agenzia di stampa russa RIA Novosti che ha citato una relazione del sismologo Alexei Liubushin che lavora presso l’Istituto di Geofisica, Accademia delle Scienze della Russia. Lo scienziato ha presentato la sua relazione alla conferenza dell’Unione europea di geoscienze che si sta svolgendo a Vienna, Austria.
L’analisi del dr. Liubushin si basa sulla frequenza e la dinamica sismica nella zona e i risultati di uno studio complesso, hanno dimostrato che i carichi tettonici sono piuttosto e che potrebbero causare un terremoto di proporzioni catastrofiche. “Il distretto Nankai, che si trova nei pressi di Tokyo, potrebbe essere l’epicentro di un mega-terremoto tra il 2013 e il 2014 “, recita una parte del documento.
La relazione descritta da Liubushin, può essere di grande importanza per le autorità giapponesi, dato che l’11 marzo 2011 un terremoto di magnitudo 9 della scala Richter, aveva scosso la zona del Giappone nord-orientale . Di conseguenza c’è stato uno tsunami gigante che ha superato tutte le previsioni degli scienziati: l’altezza delle onde ha superato i 15 metri. Il disastro ha inoltre provocato sei danni nella centrale nucleare di Fukushima . La catastrofe ha provocato più di 18.000 morti e dispersi e causato gravi danni a circa 380.000 edifici di cui la maggor parte distrutti.
Redazione Segnidalcielo
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