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Si sta dirigendo – pare – proprio su una centrale nuclearel’uragano Sandy, altrimenti detto Frankenstorm perchè rinforzato da una corrente d’aria fredda: una cosa mai finora registrata negli annali della meteorologia, una furiapotenzialmente disastrosa – 3.200 chilometri di diametro -davanti alla quale servizi, scuole, trasporti si sono fermati aNew York e in tante altre città degli Usa.
Il destino ha combinato l’arrivo del Frankenstorm sulla costa atlantica settentrionale degli Stati Uniti con l’alta marea: già iniziati i black out, già iniziate le inondazioni a Manhattan.
Mentre scrivo, il centro della tempesta non ha ancora toccato la terraferma. Secondo le ultime previsioni, lo farà più o meno in corrispondenza della centrale nucleare di Oyster Creek, poco a Sud di New York. E’ una delle più vecchie degli Usa.
Certo, hanno preso le precauzioni del caso, come peraltro in tutte le centrali nucleari – una dozzina – situate sulla traiettoria dell’uragano. In particolare, a Oyster Creek i reattori sonospenti da qualche giorno per normale manutenzione.
Ma c’è un elemento, pare, che dovrà affrontare il Frankenstorm senza poter contare su unparacadute: le piscine in cui è raffreddato il combustibile nucleare esausto. RicordateFukushima?
Il prevedibile distacco della corrente elettrica non dovrebbe causare guai. Le centrali nucleari producono energia elettrica, ma hanno bisogno di un allacciamento ad una fonte esterna di energia elettrica per far funzionare l’indispensabile impianto di raffreddamento.
In caso di black out, entrano in funzione i generatori di emergenza alimentati da gasolio e da motori diesel. Hanno avuto tutto il tempo di fare rifornimento di combustibile, il Frankenstorm era abbondantemente annunciato.
Ma Arnie Gundersen, dell’associazione anti nucleare Fairewinds, sostiene che le centrali nucleari situate sulla traiettoria di Sandy non hanno generatori d’emergenza per fornire l’indispensabile raffreddamento anche alle piscine in cui è stoccato il combustibile usato.
Senza raffreddamento il combustibile si scalda. Lo scenario più tragico prevede, nel giro di qualche giorno, l’ebollizione e l’evaporazione dell’acqua della piscina, fino ad un’esplosione: sempre che nel frattempo, nonostante la distruzione seminata dall’uragano, non si trovi il modo di ripristinare il raffreddamento.
In più a Oyster Creek il combustibile è stato cambiato solo pochi giorni fa: quello appena deposto nella piscina è ancora caldo – sia dal punto di vista fisico sia dal punto delle reazioni nucleari – e la necessità di raffreddamento è dunque particolarmente urgente.
Su Ansa Sandy, allarme inondazioni a Manhattan
Su Csm Monitor Sandy live blog
Su Simply Info Sandy prende di mira le centrali nucleari e punta su Oyster Creek
Il podecast di ieri di Fairewinds, con l’informazione che non ci sono generatori di energenza per il raffreddamento delle piscine
Sul Courier Post del 23 ottobre scorso spenta la centrale di Oyster Creek per cambiare il combustibile
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