Me lo aspettavo prima o poi che qualche scienziato avesse fatto una scoperta importante. Come pochi ho vissuto una NDE particolare che ricordo tuttora. Una delle Esperienze di pre-morte in cui sono riuscito a ricordare quasi tutti i particolari, ovvero che circondato da immagini che non erano parte della realtà nella mia esperienza fuori dal corpo, dall’entrata nel tunnel di luce, all’essere risucchiato di nuovo nel tunnel e ritrovarmi dentro il corpo. Sembrava di essere in un contesto multi dimensionale, dove vi erano effetti speciali, tanta luce, stanze, tunnel simili a veri e propri worm holes. Un effetto incredibile che non potrò mai dimenticare. Da questa mia esperienza, ho voluto portare avanti delle ricerche sui tunnel spaziali, gli Stargate e la fisica quantistica. Ho scoperto molte cose e tutte correlate tra loro. Di tutto questo ne parlerò nel mio prossimo libro che spero di terminare al più presto, ma senza dimenticare di aggiungere un capitolo a parte su questa stupenda scoperta, raccontata dal quotidiano Dailymail.
Esperienze di pre-morte: sostanze quantiche dell’anima fanno parte della struttura dell’Universo
Una esperienza di quasi morte avviene quando le sostanze quantiche che formano l’anima, essendo interfacciate con il sistema nervoso, riescono ad entrare nell’Universo in generale, questo secondo una teoria proposta da due eminenti scienziati.
Secondo questa idea, la coscienza è un programma per un computer quantistico nel cervello, che può persistere nell’universo anche dopo la morte, spiegando le percezioni di coloro che hanno esperienze di premorte.
Il dottor Stuart Hameroff, (nella foto sopra) professore emerito presso il Dipartimento di Anestesia e Psicologia e direttore del Centro Studi Coscienza presso l’Università dell’Arizona, ha avanzato la teoria quasi-religiosa.
Si basa su una teoria quantistica della coscienza. Lui e il fisico inglese Sir Roger Penrose hanno messo a punto questa teoria secondo la quale l’essenza della nostra anima è contenuta all’interno di strutture chiamate microtubuli, che si trovano all’interno delle cellule cerebrali.
Essi hanno sostenuto che la nostra esperienza di coscienza è il risultato di effetti di gravità quantistica in questi microtubuli, una teoria che hanno doppiato e orchestrato in riduzione oggettiva (Orch-OR).
Pertanto si ritiene che le nostre anime sono più che l’interazione dei neuroni nel cervello. Essi sono, infatti, costruito con il tessuto stesso dell’Universo – e può essere stata presente fin dall’inizio dei tempi.
Il concetto è simile a quello buddista e credenza indù che la coscienza è parte integrante dell’universo – e in effetti che è davvero tutto ci può essere, una posizione analoga a idealismo filosofico occidentale. Con queste convinzioni, il dottor Hameroff sostiene che in una esperienza di pre-morte i microtubuli perdono il loro stato quantico, ma le informazioni in essie non vengono distrutte. L’anima lascia solo il corpo e restituisce le informazioni al cosmo.
Il Dott. Hameroff ha detto a Science Channel, attraverso il documentario Wormhole: ‘Diciamo che il cuore smette di battere, il sangue non scorre, i microtubuli perdono il loro stato quantico. L’informazione quantistica all’interno dei microtubuli non è distrutta, non può essere distrutto nulla, distribuisce solo e dissipa nell’Universo in generale.
‘Se il paziente risuscita, rivive in qualche modo, questa informazione quantistica può tornare nei microtubuli e il paziente dice: “Ho avuto un’esperienza vicina alla morte”. E aggiunge: ‘Se il paziente muore, è possibile che questa informazione quantistica può esistere al di fuori del corpo, forse a tempo indeterminato, come anima.’
La teoria Orch-OR è stato oggetto di forti critiche da più teorici per via della loto mentalità empirica e rimane tutto controverso all’interno della comunità scientifica.
MIT fisico Max Tegmark è solo uno dei molti scienziati ad averlo sfidato il dottor Hameroff che crede che la ricerca in fisica quantistica sta cominciando a convalidare Orch-Or. Con effetti quantistici di recente viene mostrato per supportare molti importanti processi biologici, come la fotosintesi.
A cura di Massimo Fratini
Segnidalcielo.it
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