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Betelgeuse, la supergigante rossa nella costellazione di Orione
La fine di Betelgeuse: nel 2012 la Terra verrà illuminata per alcuni giorni da due Soli
di Roberto Zonca
Il cosmo da spettacolo. Betelgeuse, una delle stelle più brillanti del firmamento che si trova nella costellazione di Orione potrebbe presto esplodere, regalandoci l’effetto di un secondo sole probabilmente per giorni o addirittura settimane. A darne notizia, attraverso le pagine del tabloid britannico Daily Telegraph, è stato il fisico Brad Carter, ricercatore dell’università del Queensland, in Australia. L’incredibile fenomeno, stando a quanto ipotizzato dal fisico, è estremamente raro da osservare e dovrebbe verificarsi in tempi brevissimi: probabilmente già nel 2012. Nella storia delle esplosioni galattiche va citata quella di una stella della costellazione del Granchio, avvenuta nel 1054 e documentata dagli astronomi dell’antica Cina, e quelle di altre due stelle annotate nel 1572 da Tycho Brahe e nel 1572 da Galileo e Keplero. L’ultima, osservata senza l’ausilio di un telescopio risale poi al 1987: si trovava nella grande nube di Magellano, galassia satellite alla nostra.
Distante dalla Terra circa 640 anni luce, Betelgeuse è una supergigante rossa che vanta una luminosità ben 135mila volte superiore a quella del nostro Sole e una massa pari a 20 volte quella della nostra stella. Sebbene risulti certa la futura scomparsa di Betelgeuse, non tutti gli scienziati sembrano concordare sull’immediatezza di questo evento. Troppo complesso, asseriscono altri astronomi, calcolare con precisione il momento esatto di un tale “dramma celeste”.
Non tutti concordano con Carter - Massimo Turatto, direttore dell’INAF - Osservatorio Astronomico di Trieste, non esiste modo di prevedere quando Betelgeuse esploderà. “Sappiamo con certezza che stelle di questo tipo al termine della loro evoluzione si autodistruggono. Tutto il materiale viene espulso nello spazio interstellare a una velocità di 30mila chilometri al secondo e si sprigiona una quantità impressionante di energia. Alla fine, al posto della supergigante rossa si formerà una stella di neutroni estremamente compatta o, in alternativa, un buco nero. Betelgeuse è una supergigante rossa ormai in fase terminale, ma potrebbe morire domani come fra milioni di anni”. Secondo alcuni, inoltre, l’esplosione non darà vita ad un “secondo sole”: sarebbe al massimo il terzo corpo celeste temporaneamente più luminoso in cielo, dopo la Luna e la nostra stella.
Pericoloso osservare la luce dell'esplosione - In ogni caso, semmai dovessimo avere la “fortuna” di assistere ad un fenomeno del genere, sarà bene non precipitarsi fuori casa per osservare l’evento, almeno non nelle prime ore. Il professor Turatto ritiene infatti che, oltre alla innocua luce visibile ad occhio nudo, saremmo investiti da un flusso di pericolose radiazioni elettromagnetiche: queste, almeno in teoria, “avrebbero la capacità di modificare l’atmosfera terrestre. Un evento del genere, quasi certamente, sarebbe inoltre capace di mandare in tilt le telecomunicazioni satellitari e bruciare i sensori delle fotocamere montate sui telescopi spaziali”.
C'è chi parla di nuovo della profezia dei Maya - Un evento cosmico di tale portata, preannunciato poi da un esperto del calibro di Carter, per giunta per il 2012, non poteva far altro che alimentare l’antica profezia (in realtà non così specifica) dei Maya che parlano indirettamente della fine del mondo come noi lo conosciamo.
26 gennaio 2011
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