L’inquietante personaggio che con le sue dichiarazioni ha aperto il dibattito sull’argomento che andremo a trattare, si chiama Zbigniew Brzezinski, un accademico ed esperto di politica internazionale (immigrato dalla Polonia negli Stati Uniti alla fine della seconda guerra mondiale) che ha collaborato con i vari governi americani e che soprattutto risulta essere il fondatore, insieme a David Rockefeller ed Henry Kissinger, della potente “Commissione Trilaterale”.
La sua linea di pensiero ha sempre denotato delle tendenze tipicamente globalizzanti e miranti all’egemonia di un “unico governo mondiale finanziario” ; non a caso nel 1956 scrisse assieme a Carl J. Friedrich “Totalitarian Dictatorship and Autocracy” ove, oltre a vari punti standard legati alla sua idea di totalitarismo globale, innescava anche l’anelito a cambiare e condizionare le “coscienze individuali” al fine di massificarle.
Durante un suo recente discorso tenuto in Polonia alla presenza di rappresentanti elìtari lo scorso 26 Novembre, Brzezinski (peraltro anche ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale statunitense e massimo rappresentante del “nuovo ordine mondiale”) ha sottolineato l’esigenza del “dover condizionare i popoli” mediante quello che i romani chiamavano “ludi et circenses” al fine di soffocare quello che si sta manifestando, ovvero un movimento mondiale delle coscienze collettive “risvegliate” che secondo il suo parere è ormai fuori controllo; radio, televisione ed internet pianificati dal Sistema per finalità di condizionamento globale, in realtà “hanno generato nel contempo un risveglio di massa universale della coscienza civile e politica” di tutti quegli individui consapevoli impegnati a farsi promotori delle istanze a tutela dei Popoli.
Brzezinski ha dichiarato ai presenti: ”la Resistenza Collettiva Sveglia e motivata da profonda Coscienza Civile, rappresentata da porzioni di popoli storicamente risentiti dal dominio esterno, sta dimostrando di essere difficile da sopprimere…Un simile tipo di resistenza sarà di notevole ostacolo per l’imposizione di un nuovo ordine mondiale e per il tentativo degli stati uniti di controllare le collettività mediante la manipolazione tecnologica e digitale…L’era digitale avrebbe comportato la comparsa graduale di una società più controllata. Una tale società sarebbe stata dominata da un elìte, scevra da valori tradizionali. Sarebbe stato possibile esercitare una sorveglianza quasi continua su tutti i cittadini e mantenere file completi ed aggiornati contenenti anche le informazioni più personali. Questi file in tempo reale sarebbero risutlati accessibili alle Autorità”…
In effetti la preoccupazione di Brzezinski deriva dalla riflessione che il “risveglio spontaneo di una coscienza civile di massa” rappresenterebbe un inesplorato spazio da tradurre in termini geopolitici che i “poteri forti” sarebbe difficile da codificare, conquistare e controllare, rappresenterebbe la fine dell’Era Geopolitica influenzata dagli hardware e farebbe spazio ad una nuova Era Psicopolitica; si osserverebbe il declino del sistema del tecnologismo e l’affermazione del sistema della comunicazione attiva. L’accademico, senza compiacimento, ha dovuto ammettere che questo “risveglio civile” non si imporrebbe con le rivoluzioni, le sommosse, gli scioperi ma con “eventi della comunicazione” ovvero l’eco generato dalla comunicazione libera e consapevole che paralizza i poteri costringendo l’oppressore a modificare la sua politica fino a farla divenire un’altra, sconvolgendo tutta la sua rete di certezze con il tam tam di informazioni che corre tra la collettività risvegliata. Tale inaspettata dinamica verrebbe a rappresentare un ostacolo enorme per il progetto di un governo egemone mondiale.
Davanti ad una simile contingenza, anche il peso delle dinamiche repressive militari sta dovendo rivedere le sue “precedenti logistiche”; un tempo era più facile controllare un milione di persone che ucciderne fisicamente lo stesso milione…oggi è infinitamente più facile uccidere un milione di persone che controllarle tutte.
La rivolta globale che si è andata a propagare in molteplici territori, si sostanzia in una reazione contro la dittatura usurocratica finanziaria, la negazione dei diritti, la brutalità della polizia e la repressione politica che ha visto il potere spostato su “entità tecniche e finanziarie”.
Il progetto di “democratizzazione” tanto millantato dalle Forze di Potere Occidentali che auspica un falso mito di “stato democratico” (con tanto di elezioni multipartitiche fittizie , attività della società civile opportunamente propagandate , falsa indipendenza dei media), in realtà mantiene il tutto sotto l’egemonia della Banca Mondiale, il FMI, le multinazionali e le organizzazioni di potere quali Bilderberg, Aspen, Commissione Trilaterale.
Naturalmente un simile Potere egemone, capitalista e globalizzante, vede come nemici quegli Stati che agiscono per autodeterminare la propria Identità, la propria Forza e la propria Cultura; la gerarchia usurocratica internazionale esige invece la gregarietà, la dipendenza, la debolezza e l’evaporazione del patrimonio e della cultura, in modo tale da poter fagocitare ogni Nazione all’interno dell’inquietante governo mondiale.
Questo attivismo civile sta generando un moto nella ricerca di dignità personale, di tutela nei confronti di culture e di opportunità economiche, che possano consentire l’autodeterminazione di ogni Popolo.
Nascerà l’Era della Psicopolitica, movimentata dalla comunicazione attiva contrapposta a quella che il potere continuerà ad usare per il condizionamento delle masse. Sicuramente “i poteri” tenteranno ostruzionismi vari sulle comunicazioni web o troveranno il sistema di controllare la sostanza delle argomentazioni; ma il risveglio delle collettività proseguirà imperterrito il suo corso inserendo nuove modalità e linguaggi legati soprattutto al terreno dei Valori, degli Ideali e di una “Umana Umanità”.
…” La Parola potrà essere diffusa oppure custodita nell’Anima e nella Mente fino al momento in cui sarà opportuno svelarla; il Pensiero Vivo non potrà mai essere rinchiuso, neanche dietro a mille cancelli”…
Lupo di Selva
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