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Questo mese ben quattro comete si avvicinano al perielio (il punto di minima distanza dal Sole) e saranno visibili tutte contemporaneamente. Mentre la Cometa ISON prosegue il suo percorso, la NASA comunica che la stessa Ison sembra aver messo il turbo, aumentando la sua velocità e aumentando la sua luminosità.
Un evento celeste di eccezionale rarità andrà in scena questo mese, come è araro che quattro comete saranno infatti visibili contemporaneamente nel cielo, avvicinandosi al nostro pianeta ma senza rischio di collisione. Si potranno vedere da metà novembre guardando a est poco prima dell’alba. Ecco quali sono e i consigli per osservarle: non perdetevi questo irripetibile spettacolo, armatevi di binocolo, puntate la sveglia prima del sorgere del sole e godetevi o spettacolo.
Come scrive l’ANSA, la cometa Ison era stata accusata di essere la delusione del secolo: nelle ultime 24 ore ha infatti aumentato bruscamente la sua luminosità e di questo passo potrebbe diventare visibile a occhio nudo già entro sabato 15 o domenica 16 novembre. Gli esperti della Nasa però non si sbilanciano: riconoscono che la cometa ha messo il ‘turbo’ nelle ultime ore, ma non sono ancora in grado di prevedere se questo possa essere un segnale positivo o funesto.
QUALCOSA DI ANOMALO SPINGE LE COMETE, ASTEROIDI E METEORE VERSO LA PARTE INTERNA DEL NOSTRO SISTEMA PLANETARIO
Un’enorme forza gravitazionale invisibile proveniente dallo Spazio profondo si sta avvicinando al nostro Sistema Solare e sta decisamente deviando le rotte deelle comete e corpi rocciosi spaziali spingendoli verso la parte interna del nostro sistema planetario.
L’arrivo delle quattro Comete, non è più un caso e il 2013 era definito l’anno delle comete, ma tutto ciò che succede non è un caso e non si tratta di casi isolati o coincidenze, il quadro della situazione sembra essere più chiaro che mai: una stella o un sistema planetario gemello al nostro, in cui orbitano pianeti come Planet X Nibiru, stanno trascinando dietro sé un’infinita scia di frammenti di ogni tipo, asteroidi, comete, meteoriti e molti di questi frammenti vengono scagliati nello Spazio circostante in direzioni imprecisate.
Il crop circle di Santena, apparso il 17 Giugno 2012, mostrava chiaramente cosa stava per accadere nell’imminente futuro. La posizione dei pianeti del nostro sistema impressi in questo pittogramma indicano (come anche nel crop circle di Avebury Manor del 2008) la data del 23 Dicembre 2012, un evidente passaggio fondamentale riguardante gli eventi futuri. Un dono di matrice extraterrestre che sottolinea l’intensificarsi di corpi rocciosi spaziali tra le orbite più interne del Sistema Solare. Un pianeta, con una precisa orbita, viene qui rappresentato come il diretto colpevole di queste piogge meteoriche in aumento…anche nell’atmosfera terrestre.
E’ il caso di dirlo a gran voce: Troppi! Cominciano ad essere davvero troppi gli asteroidi, le comete che sfiorano il nostro pianeta. Alcune di queste grandi rocce spaziali vengono addirittura scoperte (meglio dire..rese pubbliche) pochi giorni prima del loro arrivo, come se nulla fosse. Come scritto sul quotidiano Panorama, ecco l’elenco delle comete che tra poco possiamo vedere ad occhio nudo o con il binocolo:
C/2012 S1 Ison
Forse non sarà la cometa del secolo, come acclamato dalla sua scoperta nel 2012 fino a qualche mese fa, ma la Ison comincia a diventare visibile sui nostri cieli. Di lei si è detto di tutto e di più: avrebbe dovuto brillare più della Luna piena, ma ancora appare poco luminosa, ben al di sotto delle aspettative. Però si può già osservare con un binocolo (è di magnitudine 8, cioè al limite della visibilità a occhio nudo) proprio sotto la costellazione della Vergine. Il 17 e 18 Novembre si troverà prospetticamente vicinissima a Spica, la stella più brillante della costellazione. Tenete d’occhio questa stella e la individuerete facilmente nel cielo. Appare di colore verdognolo e mostra anche una discreta chioma. Però, solo dopo il passaggio intorno al Sole, il 29 novembre, se non sarà disintegrata dalle sue forze mareali e dal calore, si potrà forse guardare anche senza strumenti.
C/2013 R1 Lovejoy
Molto più brillante della Ison, in tutti i sensi, la C/2013 Lovejoy è già visibile a occhio nudo (ma in luoghi particolarmente bui) vicino alla costellazione del Cancro. Attenzione a non confonderla con quella macchiolina lattiginosa al centro della costellazione, che è invece l’ammasso stellare del Presepe (M44) i cui singoli astri sono risolvibili con un binocolo. Il suo cammino sulla volta celeste proseguirà attraversando la testa del Leone (13 e 14 novembre) dirigendosi quindi verso l’Orsa Maggiore (dal 19 in avanti).
Scoperta appena il 7 settembre 2013 dall’astrofilo australiano Terry Lovejoy con il suo telescopio amatoriale, è la più luminosa del quartetto: attualmente è di magnitudine 6 ma si prevede che durante il punto di massima vicinanza alla Terra (il 19 novembre a sessanta milioni di chilometri) diventerà ancora più brillante, raggiungendo la magnitudine 5, valore paragonabile quasi alle stelle del Grande Carro. Tre giorni prima di Natale passerà alla minima distanza dal Sole (perielio) a circa centoventi milioni di chilometri.
2P/Encke
E poi c’è la Enche, una “vecchia conoscenza”. Infatti è nota già da un paio di secoli e vanta un primato particolare: è la cometa col più breve periodo orbitale. Gira intorno al Sole ogni tre anni e mezzo circa e anche se il suo nucleo è grande quasi cinque chilometri, riflette meno del cinque per cento della luce solare, ma durante il passaggio al perielio di novembre sarà intorno alla settima magnitudine. Si vedrà molto bassa sull’orizzonte, attraversando anch’essa la costellazione della Vergine, e dal 19 al 20 del mese, sempre a causa della prospettiva ottica, sarà praticamente “incollata” a Mercurio, quindi non difficile da localizzare.
C/2012 X1 LINEAR
Nome e numero sono omonimi dell’osservatorio e dell’anno della sua scoperta. È la meno luminosa del gruppo e per vederla ci vuole proprio il binocolo. Anzi, non si sarebbe nemmeno dovuta vedere così brillante, se non fosse che qualche mese fa, forse a causa dell’avvicinamento al calore solare, è avvenuto un fenomeno particolare: il suo nucleo è parzialmente esploso, eruttando polveri e gas che, illuminati dalla luce del Sole, ne hanno incrementato lo splendore. Adesso è duecentocinquanta volte più luminosa del previsto, sebbene sia solo di magnitudine 8,5 (la magnitudine è una misura della luminosità ma su scala logaritmica). Il punto di riferimento per osservarla è Arturo, la stella più brillante della costellazione del Boote con la quale si troverà in congiunzione dal 15 al 18 novembre.
Nella cartina sono segnati i rispettivi percorsi con le date significative per ciascuna cometa: in rosa la Ison, in giallo la Lovejoy, in verde la Linear e infine in rosso la Encke.
Come scrive il ricercatore Dan Keying, qualcosa sta accadendo nello Spazio a poca distanza dal nostro pianeta. Una forza gravitazionale sta perturbando l’intero Sistema Solare e si nasconde tra le oscure regioni del cosmo, spostando comete e asteroidi che sono un vero pericolo per la Terra. La più grande delle “Avanguardie” appartenenti alla stella compagna binaria del Sole si sta sempre più avvicinando a noi. Forse un giorno non troppo lontano vedremo apparire una “seconda Luna dal colore Blu intenso”. Quel giorno sapremo che il Pianeta X è arrivato.
Redazione Segnidalcielo