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Apprendiamo oggi dall’Agenzia ANSA, che la la FARS NEWS (agenzia di stampa dell’Iran) avrebbe pubblicato un dossier relativo all’esistenza di un Governo Ombra gestito da Alieni e che il presidente Barak Obama sarebbe una loro pedina. Ecco quanto riportato dall’ANSA ieri 14 Gennaio 2014:
(ANSA) – WASHINGTON, 14 GEN – Sin dal 1945 gli Stati Uniti hanno un ‘governo ombra’ guidato da alieni spaziali nascosti in una base del Nevada e Barack Obama sarebbe una loro pedina. Di più: si tratta degli stessi extraterrestri che guidarono la Germania nazista. E’ quanto scrive secondo alcuni media americani l’agenzia semiufficiale iraniana Fars News, gia’ nota per aver dato voce a fantomatiche teorie della cospirazione ad opera dell’Occidente.
Ovviamente tutti gli appassionati di complotti alieni, di UFO e di basi sotterranee aliene, avevano già sentito parlare del cosidetto “Patto Scellerato” tra un presunto Governo Ombra americano e alcune razze aliene, in questo caso “Grigi” e “Rettiliani”.
Se ne parlò molti anni fa quando un creto Dr. Bob Lazar (fisico nucleare) che lavorava presso l’Area 51 – sito S4 di Groom Lake nel Nevada, parlava di collaborazioni e cospirazioni tra una razza dei grigi e militari americani e che questi nascondavano velivoli extraterrestri all’interno della stessa base sotterranea di Area51- S4.
Ecco di seguito ciò che scrive il ricercatore UFO e scrittore Alfredo Lissoni su questa faccenda.
L’Area 51 è diventata popolarissima dopo che ufologi e curiosi di tutto il mondo hanno iniziato ad appostarsi di nascosto, filmando e fotografando gli strani velivoli (o UFO?) che si sollevano dagli hangar sotterranei di Dreamland. Un ufologo, Glenn Campbell, si è addirittura accampato per anni con una roulotte ed ha scattato centinaia di foto e realizzato cartine del territorio, subito veicolate in Internet; il trucco di divulgare immediatamente le informazioni carpite pare sia servito a salvargli la pelle: ucciderlo, per la Sinarchia, avrebbe significato creare un martire, attirando maggiormente l’attenzione. Troupes di ufologi giapponesi, attrezzati di tutto punto con telecamere e macchine fotografiche professionalissime, sono arrivate dal Sol Levante ed anno strappato molti altri segreti a Dreamland (ma nonostante ciò, nulla si sa per certo di ciò che vi è custodito al suo interno); la base è diventata infine conosciutissima, al punto che si ritiene che oramai il Governo Invisibile l’abbia semiabbandonata; viene menzionata nel film “Indipendence Day” e nei telefilm “FX”, “Seven Days” ed “X-files” (episodio “Il prototipo); addirittura nei fumetti di Topolino e Scooby Doo e persino nel videogame “Duke Nuke 3 D” (vi è un livello ove il protagonista si trova in un hangar a Dreamland, dinanzi ad un disco volante). É stato persino realizzato un modellino giocattolo di uno dei dischi che vi sarebbero occultati, una guida di Dreamland (in vendita negli States) ed un lungo video (di tre ore, a cura del giornalista ed ufologo tedesco Michael Hesemann) che raccoglie i filmati “UFO” più curiosi.
La stampa e gli ufologi scettici (come l’americano Jacques Vallée, che un tempo si rifiutava di ammetterne l’esistenza) hanno dovuto infine accettare il fatto che la base sia reale, sebbene il governo USA abbia continuato a negare e sebbene essa continui a non comparire in nessuna cartina; questa inversione di tendenza si è verificata principalmente da quando tre scienziati, Robert (Bob) Lazar, Bill Uhouse e Michael Wolf, hanno dichiarato di avervi lavorato all’interno, per conto del governo ombra. Inutile dire che i tre sopracitati personaggi hanno spaccato l’opinione pubblica; in molti li considerano solo dei millantatori (e fonti vicine alla base negando prevedibilmente di averli mai conosciuti); ma non è affatto provato che costoro mentano. Lazar e Wolf sono stati concordi nel dichiarare che a Dreamland vi siano rottami UFO, che il governo ombra tenta di far volare con tecniche di retroingegneria, ed addirittura corpi di alieni (uno dei quali forse vivo). Wolf è un curioso personaggio che sostiene di avere fatto parte addirittura del Majestic 12 (e certe sue conoscenze ai vertici sembrerebbero dimostrarlo) e che afferma che gli alieni, che per inciso sarebbero pacifici, hanno da tempo lunghi contatti con certi terrestri; Bob Lazar sostiene di essere un fisico che, nel 1989, sarebbe stato incaricato di condurre uno studio sul funzionamento degli UFO a Dreamland. Sospeso poi dall’incarico e quindi svincolato dal segreto, rendendosi conto che il governo ombra si stava preparando a farlo sparire, si è deciso a raccontare tutto ai media, e principalmente al giornalista ufologo George Knapp: “Ebbi un incontro del tutto casuale con il dottor Edward Teller, quando lavoravo al Laboratorio Nazionale di Los Alamos, nel Nuovo Messico. Dopo quel colloquio, mi raccomandò.
Da anni era uno dei massimi dirigenti di un progetto nel deserto del Nuovo Messico. Era in un luogo chiamato S-4, vicino alla Base 51, dove hanno sede molti progetti governativi top secret. Edward Teller era il direttore del programma e credo che una persona raccomandata da lui fosse molto affidabile. Erano i primi mesi del 1989 e io mi stavo inserendo nel progetto in questione, anche se lentamente, dato che nel frattempo il governo stava svolgendo accurate indagini sul mio conto. Era qualcosa di diverso da tutto ciò per cui avevo lavorato fino ad allora. Da Los Alamos ebbi l’autorizzazione Q, un fatto abbastanza strano. Mi avevano detto, infatti, che c’erano ben trentotto livelli sopra quello Q. A quel tempo ci voleva un ordine esecutivo per le assunzioni, un ordine che fu firmato dal presidente Ronald Reagan. Sono stato nel programma solo per poco tempo, fino all’aprile 1989, mi sembra, poi le nostre strade si sono divise. É una lunga storia. All’inizio, durante i primi colloqui, non mi è mai stato detto specificatamente: ‘Ehi Bob, lavoreremo assieme sui dischi volanti, sugli scafi alieni recuperati da incidenti’, o cose del genere. La mia qualifica era di assistente a Senior Staff. Ufficialmente dovevamo lavorare sulle tecniche avanzate di propulsione. Naturalmente, quando iniziai a operare, lessi i rapporti e la documentazione e mi resi conto in cosa consistesse il progetto. Dovevamo studiare l’origine dei velivoli, la razza o la tipologia di alieni che pilotavano i dischi, quali erano il loro aspetto e la loro struttura fisica in base ai rapporti delle autopsie. Vedendo il materiale, compresi che non si trattava di un comune progetto di ricerca. Stavamo facendo un’operazione di ingegneria inversa (retroingegneria): avevamo il mezzo, lo scafo alieno, e dovevamo capirne il funzionamento.
Avevamo il prodotto finito e dovevamo scoprire la tecnica di manifattura, quali leggi fisiche lo governassero. Fu chiaro, allora, su che cosa stavamo lavorando! L’aspetto più strano era che non era mai stata detta esplicitamente una sola parola sull’argomento. Vidi il velivolo, un grande disco, un tipico disco volante. Anche in quel frangente mi costrinsi a pensare: ‘Beh, questa ovviamente è una nuova creazione del governo, una sorta di oggetto volante sperimentale, forse un aereo da combattimento del futuro, il che spiega tutte le pazze voci che ci sono sui dischi volanti…E noi dobbiamo provare questo apparecchio’. Ma il momento davvero emozionante fu quando entrai nel disco e vidi l’interno del veicolo. Notai che l’equipaggiamento ed i posti di guida erano estremamente piccoli, costruiti per creature nane o per bambini. Naturalmente, questi ultimi non avevano il permesso di entrare nella base. Feci questa sciocca considerazione prima di capire effettivamente di cosa si trattava. Stiamo parlando di cose strane e di una tecnologia…che non dovrebbe esistere! Le ricerche da eseguire su velivolo erano state suddivise in modo minuzioso. C’era un gruppo che si occupava esclusivamente dell’equipaggiamento per la navigazione, un altro che si occupava della metallurgia ed un terzo che lavorava sulla propulsione e sul sistema di spinta del veicolo. Era quello il gruppo con il quale lavoravo. Così, in breve tempo, poiché quello era il nostro unico compito, riuscii a tirare fuori un buon numero di informazioni sul funzionamento del disco volante. Naturalmente, fu quasi impossibile verificare il mio impiego laggiù. A Los Alamos hanno negato che io vi abbia mai lavorato, così come fece Kirkmeyer, il sovrintendente degli impianti, il che è veramente interessante. In seguito, sono riuscito a scovare un’agenda telefonica del laboratorio con il mio nome sopra. Certo, c’erano dei colleghi che erano pronti a testimoniare che io avevo lavorato a Los Alamos, ma l’amministrazione del centro ha voluto mantenere tutto sotto silenzio, negando perfino che io abbia mai vissuto in città, pur essendo conosciuto da molte persone, colleghi, dirigenti e amici”.
Il 25 luglio 1990 Lazar ha dichiarato a George Knapp, nel corso del programma “UFO: the best evidence” in onda su “Klas” di Las Vegas: “Ho lavorato a Los Alamos, nei laboratori federali, come fisico, ed ero stato assunto come esperto di laboratorio per la base S-4, che è una base dell’US Navy. La base si trova a circa 10/15 miglia a sud di Groom Lake e a circa 125 miglia a nord di Las Vegas. Si trattava di un lavoro ad alto contenuto tecnico, qualcosa che mi avrebbe interessato molto. Il primo giorno che sono arrivato alla base ho avuto dei colloqui orientativi e mi è parso evidente che la tecnologia con cui avremmo lavorato (propulsione gravitazionale, ecc…) era qualcosa che la scienza convenzionale aveva appena iniziato a sfiorare. Quando ero alla base mi avevano esortato a non dire niente; possono arrivare a tutto, fino alle minacce di morte; il mio telefono è sotto controllo. Ho deciso di parlare perché stavano per farmi sparire.
Quando tentai di avere copia del mio certificato di nascita, venni a sapere che non esisteva più e che io non ero mai nato all’ospedale in cui nacqui. Questo mi fece riflettere seriamente su quello che stava succedendo. Così ho richiesto il curriculum dei lavori precedenti che avevo svolto e ho scoperto che anche tutto quello era sparito. Quindi ho preso la decisione di fare qualcosa prima che sparissi anch’io, come il mio passato. Anche a Los Alamos risultava che non mi avevano mai assunto, e dopo che sono apparso in televisione mi hanno fatto sapere che ‘mi sono vicini’. Sono preoccupato per la mia vita, questo è il motivo per cui ho detto tutto ai microfoni. È un modo per cautelarsi da eventuali sparizioni”.
“Circa la tecnologia che ho visto”, ha proseguito Lazar, “La prima esperienza fu con il reattore antimateria, un piatto di 18 pollici di diametro con una sfera sopra. All’interno della torre c’è una scaglia di un elemento denominato 115, recuperato dall’UFO, e che è un elemento molto pesante. Per il resto la macchina mi è sconosciuta. Il 115 nell’interno crea un campo gravitazionale ed espelle delle onde gravitazionali, che sono poi amplificate nella parte bassa dell’apparecchiatura. In generale, questa tecnologia ci è virtualmente sconosciuta. Essenzialmente il lavoro era di progettazione inversa. Avere cioè un prodotto finito da analizzare a rovescio per capire come fosse fatto. E se si poteva riprodurre con materiali terrestri. Con un generatore di antimateria si può trasformare la materia al 100% in energia, mentre la fissione nucleare ha come rendimento solo 8 decimi dell’uno per cento della trasformazione della materia in energia. Quando il 115 è all’interno la reazione comincia. Non ci sono automatismi o altro. Apparentemente il 115 bombardato con protoni rilascia particelle di antimateria che reagiscono con qualsiasi materia posta all’interno del reattore. Questo genera all’interno del calore. E all’interno del sistema c’è un generatore termoionico a rendimento 100% che trasforma il calore in energia elettrica. Il reattore ha due funzioni: produce una fonte di energia elettrica molto grande e, sulla sfera, produce le onde gravitazionali grazie all’impiego del 115 il cui funzionamento è oggi sconosciuto. Le onde vengono poi incanalate verso la parte bassa del generatore, dove ci sono tre amplificatori di gravità che le aumentano. Così crea un campo gravitazionale tutto suo. Con esso si ha la possibilità di fare qualsiasi cosa. La gravità distorce il tempo e lo spazio. Così facendo si può avere un diverso modo di viaggiare. Così, invece di viaggiare in maniera lineare da A a B, si distorce tempo e spazio e si porta a sé la destinazione senza muoversi. Questo accade distorcendo il tempo. Si tratta di una cosa lontanissima dai nostri concetti. Alla base del disco volante custodito a Dreamland ci sono tre generatori di gravità. Quando si vuole viaggiare verso un punto, il disco si mette di fianco ed i generatori producono un raggio gravitazionale che viene puntato sulla destinazione. Aumentando la potenza dei generatori, questi tirano lo spazio verso quel punto. Nel momento stesso in cui si rilascia lo spazio verso quel punto. E tutto questo avviene con la distorsione del tempo. Così il tempo non aumenta e la velocità è teoricamente infinita. Gli scienziati che lo usavano hanno creato un campo gravitazionale molto forte, in cui dei piccoli dischi neri si sono formati come conseguenza della deviazione della luce. Hanno fatto poi altri esperimenti, hanno acceso una candela e l’hanno messa in un campo gravitazionale che distorceva il tempo. La candela bruciava senza consumarsi. Ero stupito nel vedere queste cose, ma adesso ci rido sopra perché, sembrerà ridicolo, quella era veramente tecnologia aliena. Il 115 non era un elemento che potesse essere prodotto sulla Terra; è impossibile sintetizzarlo, come sintetizziamo elementi pesanti come il bismuto e il plutonio, che vengono messi in un acceleratore e vengono bombardati con protoni, immettendo così’ protoni nei loro atomi per incrementarne il numero atomico. Per creare il 115 ci vorrebbe una quantità infinita di potenza e tempo. Il 115 ha una grande capacità di produrre energia. Non so di altre proprietà. Messo comunque nel generatore antimateria ha una grande capacità di distruzione. Inimmaginabile, usato come arma. Un chilo di quella materia ha il potenziale di 47 testate all’idrogeno di 10 megatoni. Un chilo corrisponde, come dimensione, a due prugne… Da dove arrivi? Secondo me, il 115 può trovarsi alla periferia di una supernova, o attorno ad un sistema solare binario, dove c’era maggiore massa durante la formazione, dando così la possibilità di formazione di elementi pesanti”.
Lazar ha anche ammesso di avere visto, nella base, documenti riferiti all’esistenza di extraterrestri alti dai 3 ai 4 piedi, testa larga priva di capelli, occhi neri inclinati, braccia lunghe, magri. Vi sarebbero state anche fotografie di alieni e rapporti di autopsie. Se così è, il governo ombra dispone di informazioni veramente sconcertanti. Per saperne di più, l’ufologo e scienziato Jacques Vallée ha voluto incontrare Lazar. La sua valutazione è stata: “Francamente, sono rimasto affascinato da Robert Lazar. Non mi aspettavo la sua sincerità, la sua apparente dirittura ed il modo retto di riflettere seriamente sulle domande prima di rispondere. Questa qualità non è tipica della maggior parte degli adepti della New Age. Essi hanno molto spesso tutte le risposte pronte, prima anche che le domande siano poste! Quando parlano di fisica, gli ufologi americani utilizzano sovente dei termini impropri, confondendo massa e peso, velocità e accelerazione. Molti di loro non distinguono la galassia dal sistema solare, la velocità della luce da quella del suono. Non era il caso di Lazar. Il suo vocabolario tecnico era preciso e questo dettaglio rendeva la storia ancora più strana. Possedeva due diplomi di fisica, mi ha detto, e aveva lavorato a Caltech. Era specializzato nella costruzione di rivelatori di particelle alfa, che vendeva ancora al Laboratorio Nazionale di Los Alamos. L’incontro ebbe luogo nei locali della EG&G, una sezione del Ministero della Difesa. Cosa questa che non implica, sottolineò Lazar, che questa impresa partecipi al progetto… Lazar dava prova di una conoscenza della fisica atomica non facilmente accessibile per un profano…”.
Lazar sosteneva anche che a Dreamland esistessero delle tecniche ipnotiche e delle sostanze in grado di cancellare determinati ricordi alle persone; questo dato, apparentemente incredibile (in quanto ufficialmente non esiste alcuna tecnica di lavaggio del cervello selettiva, capace cioè di cancellare solo una determinata porzione di ricordi), è stato storicamente confermato; nel 1982 un aereo jaguar inglese in avaria è atterrato a Dreamland, nonostante i divieti; il pilota, immediatamente catturato, è stato riconsegnato agli inglesi solo una settimana dopo; l’aspetto curioso è che della sua permanenza a Dreamland non ricordava assolutamente nulla; il ricordo selettivo di quei sette giorni gli era stato rimosso.
Negli anni ’80 l’Area 51 è passata sotto la responsabilità dell’amministrazione Reagan, una delle più guerrafondaie ed ossessionate dagli attacchi esterni, fossero essi russi e perfino extraterrestri (sono rimaste storiche diverse sparate del presidente Reagan in cui si diceva che tutte le differenze politiche planetarie sarebbero state abbattute se fossimo stati invasi da una forza aliena). Reagan, emblematica espressione del governo ombra, ha lavorato moltissimo per la militarizzazione degli Stati Uniti: è stato coinvolto nello scandalo della vendita delle armi a Paesi del Terzo Mondo, ha dato un notevole impulso agli studi segreti sugli UFO e sul paranormale, ha finanziato la creazione di uno scudo spaziale difensivo, sebbene, in politica estera, si sia adoperato per la riduzione degli armamenti nucleari. Durante il suo mandato si è anche scoperto che diversi esponenti delle Forze Armate avevano aderito a sette sataniche. Il messaggio che filtrava da tutto ciò è che la Sinarchia reaganiana, che stava vivendo il momento di maggiore crisi con i russi ed i libici, stesse cercando in tutti i mondi di armarsi e fortificarsi con ogni mezzo, contro tutto e contro tutti.
Per la creazione dello Scudo Stellare (SDI) Reagan coinvolse, nel giugno 1986, quattro laboratori ai quali vennero forniti ingenti fondi. Non a caso i laboratori erano quelli di Livermore, Lincoln del MIT, Los Alamos e Sandia, centri nevralgici del Governo Invisibile CIA, addirittura spesso al centro di avvistamenti UFO o di voci sulla presunta presenza di dischi recuperati e custoditi in camere segrete. Al progetto Scudo Stellare hanno collaborato anche sedici industrie americane; tra le più note, la Lockheed, Boeing, McDonnell Douglas, General Electric, Rockwell. Maggiore azionista (con l’8%) la General Motors, sospettata dai giornali di mantenere legami segreti con la CIA, probabilmente in virtù del fatto che uno dei suoi principali azionisti, Charles E. Wilson, ricoprì la carica di ministro per la Difesa sotto Eisenhower, altro presidente che seconod alcuni militari, ebbe un “incontro con una delegazione aliena pressola Base di Muroch, attiale Base USAF di Edwars.
Tratto dal primo capitolo del libro “il governo ombra“
Redazione Segnidalcielo
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