1990: Un UFO attacca e distrugge postazione radar sovietica
Dal dopoguerra ad oggi le potenze leader del globo, hanno visto in più occasioni le proprie forze militari impegnate in confronti diretti con gli UFO, dalle scontate conseguenze. Nel 1952 durante il flap su Washington, all’Air Force veniva impartito l’ordine “SHOOT THEM DOWN!” (abbatteteli)
.. L’anno successivo il comandante in capo dell’USAF Childhaw, dichiarava: “WE’VE LOST MANY MAN AND PLANES TRYING TO INTERCEPT THEM” (Abbiamo perso molti uomini e aerei nel tentativo di intercettarli).
Il caso di seguito descritto, accadde decenni dopo, nell’ex URSS, a conferma della portata mondiale di questi eventi.
Eventi, da ultimo alla cui luce la cosiddetta “ipotesi terrestre”, ridicola e inconsistente dal punto di vista storico, riceve sonore legnate: dovremmo infatti postulare una nazione (quale poi di grazia????) che fosse in possesso di un’arma tecnologicamente avanti di alcuni secoli, rispetto al resto del globo- e che si dilettasse a spedire la medesima a zonzo ai quattro angoli del mondo, facendola sconfinare negli spazi aerei di nazioni ostili, tanto per scatenare la reazione di questa o quella forza aerea, con tutte le conseguenze correlate.. C’è da chiedersi se gli “ifologi terrestrialisti” abbiano mai sentito parlare di equilibri internazionali… Poco dopo la mezzanotte del 13 settembre 1990 il radar a lungo raggio della stazione di Kuybyshev (oggi Samara, ex URSS) rilevò un segnale in progressivo avvicinamento alla base.
Tale blip fu sulle prime associato ad un bombardiere strategico. Il sistema automatico ed elettronico d’identificazione degli amici o nemici (Identify Fried or Foe) entrato immediatamente in funzione, cessò di lì a poco di funzionare, impedendo agli operatori di stabilire se si trattasse di un velivolo amico o nemico. Trascorsi circa due minuti dalla sua prima comparsa, il target si frantumò in più oggetti, il più grande dei quali, di forma triangolare, prese a dirigersi verso la stazione radar. Rilevata la manovra, dalla base si diede ordine ad un drappello di militari di effettuare un sopralluogo all’esterno, per verificare cosa stesse accadendo Non appena i militari erano usciti, si trovarono sopra le loro teste, a meno di 9 m di altezza, un grande oggetto triangolare, sospeso in posizione stazionaria.
Quindi l’UFO si diresse verso un recinto, posto ad una novantina di metri di distanza, dietro al quale si trovava un’antenna radar mobile a breve portata, conosciuta con il nome di postazione numero 12. Il drappello notò quindi un lampo scaturire dall’oggetto e colpire la struttura mobile, che prese fuoco, crollando poco dopo al suolo. Un esame ulteriore, condotto da analisti del governo sovietico, avrebbe accertato che tutte le parti metalliche della stazione erano fuse. I testimoni, fra i quali figuravano alcuni ufficiali, descrissero il triangolo misterioso, come nero e liscio: la sua sagoma pareva ricoperta da uno strato spesso di fuliggine. Sempre stando al loro resoconto, i lati dell’oggetto misuravano circa quattordici metri di lunghezza e quasi tre di spessore. La macchina non presentava né aperture né oblò. Dopo avere distrutto il radar, continuò a stazionare per circa novanta minuti sull’area, per riprendere di nuovo il volo scomparendo a elevatissima velocità nel cielo notturno
Fonte Paul Stonehill “UFO-USSR”(2005)
Gianfranco Degli Esposti (CUN Emilia)
Nelle immagini la ricostruzione dell’avvenimento del 1990
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