È venerdì 11 marzo 2011, una data che l’intera popolazione del Giappone non dimenticherà mai. Nella città di Fukushima è una mattina tranquilla, come tante altre, ma poi la terra inizia a tremare. Per i giapponesi non c’è motivo di preoccuparsi: hanno già conosciuto molti di questi terremoti, possiedono efficienti piani di evacuazione e abitazioni costruite con i più moderni materiali antisismici.
Ma presto le cose prendono una piega diversa: il terremoto, il cui epicentro è in mezzo al mare, crea una gigantesca onda (tsunami) che si abbatte sulle coste dell’arcipelago con un effetto devastante. Tra gli edifici colpiti c’è anche la centrale nucleare di Fukushima, dalla quale cominciano a uscire letali radiazioni.
A tutt’oggi, a qualche mese di distanza dall’accaduto, non si conoscono con esattezza le cifre di questo disastro nucleare, che avrà pesantissime conseguenze sull’ambiente - e quindi sull’uomo - per centinaia di anni. Per il momento il reattore incriminato è stato isolato con una specie di ‘giubbotto’ di cemento, ma sarà necessario pensare a una soluzione più sicura.
Tutto il mondo si augura che il Giappone riesca a trovare la forza e le risorse per affrontare al meglio questo difficile momento, ma non dobbiamo fare l’errore di credere che la questione non ci riguardi: è necessario, infatti, essere consapevoli che la vita del nostro pianeta è nelle nostre mani e che il problema della tutela dell’uomo e dell’ambiente coinvolge ognuno di noi.
Eleonora Bucci, Beatrice Bosi, Sara Gasi http://www.diregiovani.it/concorsi/concorsi-2011/reporter-2011/il-giappone-in-ginocchio.dg
Nessun commento:
Posta un commento