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Violenta protesta di centinaia di persone contro le misure di austerity varate dal governo di Bucarest. Gli agenti romeni hanno dovuto caricare la folla per ristabilire l’ordine. Il paese è stato duramente colpito dai tagli per rimanere agganciato all’Ue.
- Daniele Cardetta – 17 gennaio 2012- La crisi non sta facendo danni solamente in Grecia e in Italia, un pò in tutta l’Ue si sta attraversando un periodo economicamente difficile e ora anche la periferia dell’Europa ci racconta di enormi difficoltà e di un ribollente malcontento popolare in risposta alla misure di austerity ventilate dai governi.
Ieri la situazione è esplosa in Romania dove la notte scorsa sono scoppiati violenti disordini tra manifestanti e forze dell’ordine che hanno provocato oltre 70 feriti e diverse devastazioni per le strade di Bucarest. I manifestanti hanno dato avvio ai disordini per protestare contro le misure di austerity adottate dai governi negli ultimi mesi. La rabbia della popolazione che era scesa in piazza per manifestare la propria contrarietà alle misure del primo ministro Emil Boc è esplosa, e la folla ha preso a incendiare alcuni bidoni della spazzatura scontrandosi con la polizia che ha dovuto utilizzare i lacrimogeni per disperderli.
Proprio il primo ministro Boc, dopo aver duramente condannato la violenza, ha deciso di aprire un dialogo con le parti sociali incentrato sulla riforma della sanità che il governo ha dovuto almeno momentaneamente ritirare. Il rischio inRomania è che le manifestazioni degli ultimi giorni, sulla carta originate dalle dimissioni di un sottosegretario alla Sanità, siano in realtà la spia di un malessere profondo all’interno delle fasce popolari del paese, messe in ginocchio dalla perdita del potere di acquisto.
Erano in migliaia ieri in piazza contro il primo ministro e contro il presidente Traian Basescu. I duemila poliziotti in antisommossa sono dovuti intervenire per evitare il peggio e alla fine il bilancio ha parlato di una settantina di feriti (dieci solo tra gli agenti di polizia), e di oltre 240 arresti. I manifestanti, tra i quali quasi certamente vi erano ultras della Dinamo e della Steaua Bucarest, hanno indirizzato la propria rabbia contro banche e negozi, facendo migliaia di euro di danni.
“La libertà di parola è garantita in Romania e le dimostrazioni pacifiche sono legittime. Tuttavia la violenza di strada è inaccettabile e non sarà tollerata”, ha dichiarato Boc alla stampa. A questo scopo, ha chiesto al ministro degli interniTraian Igas di prendere misure contro coloro che hanno provocato gli scontri, anche e soprattutto per dare un segnale forte.
Recentemente l’opinione pubblica romena era stata interessata da un grave scandalo riguardante per l’appunto le dimissioni di Raed Arafat dall’incarico di sottosegretario alla Sanità. Arafat sarebbe stato costretto a dimettersi visti gli ingentissimi tagli che sono stati previsti, pronto soccorso in primis.
“Il presidente s’è opposto a una persona che gode della fiducia di una parte importantissima della popolazione romena e questo è stato un detonatore, un coagulatore di malcontento generale che esiste a ogni livello della popolazione romena”, ha commentato Micea Kivu, sociologo romeno. Chiaramente la popolazione romena nel litigio tra Arafat e Basescu ha preso posizione per il primo, già duramente provata dalla politica di austerity concordata da Bucarest con il Fondo monetario internazionale, che ha prestato alla Romania ben 20 miliardi di euro per aiutarla a uscire dalla crisi. Le autorità sono però ora molto preoccupate anche perchè le manifestazioni di piazza dei giorni scorsi non sono state organizzate da partiti o gruppi politici bensì sono state autonome e autoconvocate.
Nel silenzio dei media che hanno giustamente messo in primo piano la situazione drammatica del nostro paese, la Romania ha intanto dovuto varare i tagli più duri di tutta l’Ue per provare a rientrare nei livelli di deficit concordati con l’Fmi e l’Ue. Si parla di tagli draconiani: -25% negli stipendi dei dipendenti pubblici e duri colpi alle pensioni. Considerato che il salario medio di un romeno adulto è di 350 euro, è sin troppo facile capire la rabbia e la disperazione di porzioni sempre maggiori della popolazione.
Il 25% in meno negli stipendi per i dipendenti pubblici, ha dovuto andare a colpire le pensioni. Oggi un pensionato romeno con 37 anni di lavoro prende in media 160 euro al mese. Il salario medio è di 350 euro.
http://www.articolotre.com/2012/01/crisi-si-infiamma-anche-la-romania/57389
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