Alcuni esperti temono che uno tsunami generato da un evento come il terremoto di Lisbona del 1755possa abbattersi sulla costa britannica: potrebbe sommergere la Cornovaglia, lasciando gran parte della costa sommersa e spazzando via per sempre le Isole Scilly.
Questa prospettiva catastrofica è emersa dal meeting del Local Resilience Forum, del Devon e della Cornovaglia, che riunisce le forze di polizia, esperti di urbanistica e i servizi di emergenza.
Secondo i membri del Local Resilience Forum l’Inghilterra potrebbe rivivere l’esperienza dello tsunami che ha colpito l’Oceano Indiano nel 2004.
Paul Netherton, presidente del Local Resilience Forum, sostiene che molti Paesi hanno pagato molto caro il fatto di non avere previsto un piano d’emergenza, prima di qualunque avvisaglia. “Non ci sono stati tsunami per 250 anni e speriamo di non vederne per altri 250. Ma dopo aver visto la devastazione in Giappone e Thailandia dobbiamo porre delle domande alla comunità scientifica: quale potrebbe essere e dove potrebbe avere luogo l’impatto, che probabilità c’è, e se dobbiamo avere un piano d’emergenza.”
“Molte zone potrebbero farcela ma in altri casi sarebbe un grosso problema. Dobbiamo considerare se fare le cose diversamente rispetto ad ora. Gli tsunami sono differenti, non sai quando arriveranno.”
L’ultima volta che uno tsunami ha colpito il Regno Unito è stato nel 1755, l’anno in cui Lisbona è stata colpita da un terremoto di magnitudo 8.5 della scala Richter.
E’ stato anche previsto cosa succederebbe se una lastra di pietra grande due volte l’Isola di Man si distaccasse dall’isola di La Palma, nelle Canarie, e si abbattesse sull’Oceano Atlantico. Lo tsunami prodotto, di altezza superiore a 52 m e veloce come un jet, devasterebbe il litorale orientale del Nord America ed inonderebbe gran parte del Regno Unito. Il Local Resilience Forum ha fatto notare a scienziati, accademici, al Met Office e al governo che il muro d’acqua potrebbe colpire la zona occidentale del Regno Unito con pochissimo preavviso e che vari Paesi europei, tra cui Francia, Spagna e Portogallo, hanno già intrapreso studi approfonditi per prevedere gli effetti di tsunami di varia entità.
Nessun commento:
Posta un commento