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Sembra quasi uno scherzo, eppure si attende la conferma da parte di alcuni scienziati dell’Università della Louisiana che sembrano certi della presenza di un massiccio pianeta che sta contribuendo al cambiamento di rotta di comete e asteroidi che entrano nel Sistema Solare.
Un nuovo pianeta gigante nascosto nel nostro sistema solare
Questo pianeta di nome Tyché è il più grande dei pianeti conosciuti del nostro sistema solare e la sua esistenza è stata ipotizzata in un articolo pubblicato sulla rivista Icarus nel novembre del 2010 dagli astrofisici John Matese e Daniel Whitmire, dell’Università della Louisiana, che effettuavano indagini sul cambiamento di rotta di comete e asteroidi che entrano nel Sistema Solare.
Ora, secondo gli scienziati, la prova empirica dell’esistenza del gigante gassoso è già stata raccolta dal telescopio spaziale WISE della Nasa ed è solo in attesa di essere analizzata. Una volta che Tyche verrà localizzato, altri telescopi potrebbero essere puntati per confermarne l’esistenza. I due astrofisici sono convinti che Tyché è quattro volte più grande di Giove, ed è qui che si basa la loro ipotesi sul fatto che. questo enorme esopianeta, durante il suo percorso spinge molte comete a lungo periodo (che quindi dovrebbero provenire dalla nube di Oort) verso l’interno del nostro sistema planetario. Infatti alcuni asteroidi e comete mostrano orbite anomale, come ad esempio un’ellitticità che mal si accorda con la loro origine e quindi probabilmente qualcosa deve disturbare la loro traiettoria.
Ora i due scienziati attendono che WISE trasmetta dati che possnao dare risultati definitivi su questo enorme pianeta.
WISE ha terminato di osservare “a tappeto” il cielo nell’infrarosso, catturando più di 2.7 milioni di immagini: dalle remote galassie agli asteroidi vicini alla Terra. Tutto ciò che era visibile nell’infrarosso (corpi freddi soprattutto) è stato immortalato.
Completata una scansione della fascia asteroidale e due dell’Universo profondo, in due bande infrarosse, WISE è stato “ibernato” ed è iniziata l’analisi accurata dei suoi dati che in un primo momento si pensava di concludere entro marzo del 2012, ma la mole di dati ha richiesto un anno di lavoro supplementare. Secondo la Nasa, una volta che i dati di WISE saranno completamente analizzati, l’ipotesi di Withmire e Matese sarà confermata o confutata definitivamente.
Tyche sarebbe troppo freddo e lontano per poterlo osservare con un telescopio tradizionale. Whitemire e Matese ipotizzano che l’orbita di Tyche disti circa 15 mila UA dal Sole, un pò meno di un quarto di anno luce. Questo fa sì che l’ipotetico pianeta di trovi ancora all’interno della ‘Nube di Oort’, il cui confine è stimato in oltre 50 mila UA. Il periodo orbitale di Tyche sarebbe di 1,8 milioni di anni, con la possibilità che l’orbita abbia un orientamento diverso rispetto al piano orbitale dei nostri pianeti.
Sarebbe un pianeta decisamente massiccio, almeno quattro volte la massa di Giove, tanto da innescare reazioni di fusione al suo interno che garantirebbero una temperatura planetaria di -73° C, clima tropicale considerando che ci troviamo ai confini del Sistema Solare.
Il pianeta Tyche fotografato dal telescopio WISE
“Tyche sarà certamente composto di idrogeno ed elio e probabilmente avrà un ambiente molto simile a quello di Giove, con macchie colorate, striature atmosferiche e nubi”, spiega il professor Whitemire. “Non mi stupirei se avesse anche le lune. Tutti i pianeti esterni le hanno”. Se la sua esistenza verrà finalmente confermata, Tyche potrebbe non vedersi riconosciuto lo status di ‘pianeta del Sistema Solare. Il motivo è che gli astronomi ipotizzano che Tyche potrebbe essere un pianeta nato in un altro sistema stellare e successivamente catturato dal nostro.
Redazione Segnidalcielo
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