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Secondo Seth Shostak, un astronomo del Seti, il Search for Extra-Terrestrial Intelligence ha dichiarato in una intervista sul sito Popular Mechanics, che un incontro fra l’uomo e creature extraterrestri avverrà entro i prossimi venti anni.
IL SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence) è il programma americano incaricato di reperire la vita extraterrestre nell’universo, l’istituto che si vede entrare in agitazione nelle prime immagini di film di invasioni aliene, quegli scienziati che spalancano gli occhi sentendo il segnale che annuncia una forma di vita estranea alla Terra.
In serie difficoltà per mancanza di fondi nel 2011, quando aveva staccato la spina del suo famoso Allen Telescope Array, un enorme campo di radiotelescopi che scrutavano l’universo alla ricerca di segnali provenienti da civiltà extraterrestri, il SETI prosegue comunque alcune delle sue attività.
Seth Shostak spera che, con il progresso tecnologico e a condizione di ricevere fondi sufficienti, riuscirà a raggiungere il suo scopo, ossia trovare segni di vita nell’universo
Alle critiche che puntano il dito contro la mancanza di risultati in mezzo secolo di esistenza, Seth Shostak replica che “siamo sempre nei primi passi della ricerca di una vita extraterrestre. E’ come se Cristoforo Colombo, alla ricerca di un nuovo continente, avesse navigato per 16 chilometri al largo delle coste spagnole e si fosse girato dicendo ‘Non c’è niente!’
Probabilmente dobbiamo controllare milioni di sistemi stellari, in maniera molto precisa, prima di riuscire nell’impresa. Attualmente ne abbiamo esaminati poche migliaia.”
Per quanto riguarda la questione di sapere cosa potrebbe accadere se un incontro avesse luogo, Seth Shostak rimane prudente. Secondo lui nessun Segreto di Stato in prospettiva, a causa dell’attenzione del media, ma probabilmente vi sarebbe molta incomprensione.
“Cosa potremmo capire? All’inizio forse non molto. Se riceviamo informazioni provenienti da una società più avanzata di noi mi sembra poco probabile che potremmo veramente capirci qualcosa. Ma il semplice fatto di sapere che qualcun altro abita nell’universo potrebbe cambiare le nostre vite in maniera molto sottile.”
INTERVISTA A DOLORES CANNON SULLA PROVENIENZA DEGLI EXTRATERRESTRI
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