KIEV - "La Russia ha inviato 30 blindati russi in Crimea". A lanciare l'allarme è il ministro della Difesa ucraino, Igor Peniuk che ha riferito che Mosca ha inviato 6mila soldati. I rinforzi sono iniziati ieri senza "preavviso o il permesso dell'Ucraina, in contrasto con i principi di non ingerenza negli affari degli stati confinanti.
Il neo premier della Crimea stamani aveva chiesto l'aiuto del presidente russo Vladimir Putin per restaurare la "pace e la calma" nella regione e a strettissimo giro il Cremlino aveva fatto sapere che non avrebbe ignorato la richiesta di aiuto.
Gazprom, inoltre, aveva ricordato che l'Ucraina ha "un'enorme" debito di gas non pagato alla Russia pari a 1,55 miliardi di dollari, sottolineando che il prezzo di favore accordato a Kiev da Mosca potrebbe essere messo in discussione.
Mosca ha denunciato invece che "uomini armati non identificati mandati da Kiev hanno tentato di occupare l'edificio del ministero dell'interno della Repubblica autonoma di Crimea nelle prime ore di oggi", un'azione sventata dalla "risoluta azione delle unita' di autodifesa" filorusse. "La pericolosa provocazione ha causato feriti", si legge in un comunicato del ministero degli Esteri, secondo cui tali eventi "confermano il desiderio dei ben noti circoli politici di Kiev di destabilizzare la situazione nella penisola". "Invitiamo coloro che emanano ordini del genere da Kiev ad esercitare la prudenza. Vediamo il tentativo di aggravare la gia' tesa situazione in Crimea come estremamente irresponsabile", accusa Mosca. Non vi sono per ora altri riscontri dell'episodio.
Decine di uomini armati con kalashnikov e incappucciati, in uniforme non identificabile, si sono posizionati vicino al Parlamento della Crimea, nella capitale Simferopoli. Lo ha constatato un giornalista della France Presse. Due mitragliatrici sono state collocate in modo da poter proteggere l'edificio. Un commando filo-russo aveva già preso giovedi' scorso il controllo del Parlamento, ma non era visibile dall'esterno.
Gli Stati Uniti sono "profondamente preoccupati dalle informazioni di movimenti di militari della Federazione Russa in Ucraina": con tono grave, Obama ha oggi ammonito Mosca che ogni intervento armato nella crisi ucraina "sarebbe profondamente destabilizzante per l'Ucraina e potenzialmente pericoloso" e, "sarebbe una chiara violazione dell'impegno russo al rispetto dell'indipendenza, della sovranità e delle frontiere dell'Ucraina, delle leggi internazionali". Soprattutto: avrebbe "un costo". E allo stesso tempo, la Casa Bianca ha fatto filtrare la notizia che il presidente Obama sta pensando di non essere presente al prossimo vertice del G8 in programma a giugno a Sochi, e che anche gli alleati europei starebbero pensando al boicottaggio del summit.
Al termine di una giornata contrassegnata da un'escalation di informazioni in arrivo dalla Crimea e da Kiev, il presidente americano ha convocato con un breve preavviso i giornalisti della Casa Bianca e in una breve dichiarazione ha sottolineato che "la Russia ha relazioni storiche con l'Ucraina, comprese relazioni culturali ed economiche, e ha installazioni militari in Crimea, ma ogni violazione della sovranità dell'Ucraina sarebbe profondamente destabilizzante, e questo non e' nell'interesse dell'Ucraina, della Russia o dell'Europa". Obama ha quindi sottolineato che un intervento armato russo sarebbe una "interferenza in questioni che devono essere determinate dal popolo ucraino" e "solo pochi giorni dopo che il mondo è andato in Russia per i giochi olimpici, susciterebbe la condanna delle Nazioni del mondo. E, certamente, gli Stati Uniti saranno accanto alla comunità internazionale nell'affermare che ogni intervento militare in Ucraina avrà un costo".
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