L'agape per i cristiani delle origini era il banchetto comunitario, la comunione, e più in generale il legame attuato nel riunirsi in una comunità umana unita dall' amore fraterno. Indica amore spirituale, come superamento dell’eros che è l'amore di attrazione tra uomo e donna. Nella prima enciclica di Benedetto XVI viene trattato in particolare proprio il tema dell'evoluzione dall'amore puramente corporeo tipico del mondo greco (eros) verso l'amore più completo del messaggio cristiano (appunto àgape). Mentre in Platone l'eros è un amore di tipo ascensivo, animato dalla bramosia di possedere l'oggetto amato, vissuto come esigenza di completamento e bisogno di appropriarsi di ciò che a noi manca, l’agape è la risposta di Dio a un tale desiderio, e consiste nella scoperta apparentemente paradossale che solo nel dono di sé l’eros può approdare alla meta tanto anelata, giungendo a infinita e totale soddisfazione.
Eros e Ágape
I due modi complementari di intendere l'amore:
- Eros, come desiderio di possesso, di inglobare l'altro nell'io;
- Ágape, come dono disinteressato, andando oltre se stessi.
Nella Bibbia e, in particolare nel Nuovo Testamento, la parola è usata infatti non in contrapposizione con l'amore "umano", ma come completamento e sublimazione dello stesso. L'Agape è infatti per i cristiani il vertice più alto dell'amore, il punto in cui la filosofia culmina nellareligione, quando dopo aver percorso l'ascesi filosofica ha inizio il cammino inverso, per rendere partecipi gli altri uomini della Verità appena raggiunta. L’Agape è quindi l'amore gratuito, di colui che dona tutto sé stesso all'altro o agli altri senza prevedere o pretendere nulla in cambio, ed è perciò incondizionato e assoluto.
Nessun commento:
Posta un commento