Piccolo Manuale di Sopravvivenza ai Blackout Comunicativi
Il mondo arabo è in rivolta ed i governi cercano di reagire anche tagliando le comunicazioni, prima fra tutte Internet. Riporto qui di seguito un brevissimo manualetto di sopravvivenza a questo tipo di blackout.
Isolamento Internet Internazionale
Questa è la situazione i cui vivono abitualmente i cittadini cinesi: una catena di firewall filtra (e registra) il loro traffico Internet e li isola dal mondo esterno. Non possono accedere ai siti che parlano male del governo nazifascista di Pechino ed a molti servizi di comunicazione che potrebbero essere usati per organizzare rivolte restando fuori dalla portata della polizia Cinese.
Questa è anche la situazione in cui si sono trovati a vivere gli egiziani appena prima della caduta di Mubarack. Nel loro caso, la polizia ha ordinato ai gestori di un grosso datacenter situato a Il Cairo, il datacenter “Ramses”, di isolare l’una dall’altra le reti dei quattro principali ICP/ISP egiziani (“Internet Connection Provider”, o “Internet Service Provider”) e di isolare tutte queste reti dal resto di Internet. L’effetto finale è stato un blackout (apparentemente) totale.
Sembrerebbe una situazione senza speranza ma non è così.
Vecchi modem analogici
Il modo ovvio (ed efficacissimo) di superare un “recinto” come questo consiste nell’usare una connessione dial-up (cioè un vecchio modem analogico) per collegarsi ad un punto di accesso Internet che si trovi fuori dai confini nazionali. France Data Network (http://www.fdn.fr/) e Telecomix (http://www.telecomix.org/) hanno fornito accesso ad Internet via dial-up agli egiziani durante la rivolta, permettendo loro di acquisire informazioni dall’estero e di pubblicare le loro informazioni su server visibili all’estero.
Per inciso, qualunque privato cittadino può accettare connessioni in entrata su una linea dial-up di questo tipo usando un vecchio modem analogico. I vecchi modem analogici possono essere usati sulla stessa linea (e nello stesso momento) in cui si usa un modem ADSL. I due tipi di comunicazione (ADSL e dial-up) hanno luogo a frequenze diverse e non interferiscono l’una con l’altra. Questa è anche la ragione per cui si può usare un vecchio fax (che è un modem analogico) su una linea ADSL. In tutti questi casi, la connessione tra i due PC NON passa da Internet e, se viene cifrata, NON può essere intercettata, sorvegliata o altro.
Un modo semplice e molto famoso di sfruttare queste connessioni dial-up sono le vecchie BBS (Bulletin-Board System).
VPN e Proxy
Un altro modo di scavalcare i firewall e altri tipi di censura consiste nel collegarsi dal proprio PC ad un server che si trova all’estero usando una connessione cifrata (che passa su Internet). Questo si può fare in due modi: o usando un servizio online di “proxy” residente all’estero, come Relakks o Anonymizer, oppure usando una VPN. Ovviamente, Proxy e VPN sono utilizzabili solo finché il proprio ramo nazionale di Internet continua a funzionare e quindi si tratta di una soluzione meno efficace delle connessioni dial-up (ma che consente prestazioni molto superiori).
Per quello che riguarda i proxy, c’è poco da dire: cercate “anonymous proxy” su Google e ne troverete a decine, quasi tutti a pagamento.
A parte questo, qualunque privato cittadino (di un paese libero, come la Svezia o la Norvegia) può creare un proxy primordiale sul suo PC e permettere ad altri cittadini (che vivono in una dittatura) di usarlo per uscire dal proprio recinto e navigare su Internet.
Cercate “Proxy server” con Google e troverete il materiale necessario come, ad esempio, Squid.
Per le VPN vale un discorso analogo. Qualunque privato cittadino di un paese libero può permettere ad un amico che risiede in una dittatura di collegarsi al suo PC usando una VPN, anche usando una semplice connessione SSH (OpenSSH). Anche in questo caso, cercate i termini VPN, IPSec, SSH e simili con Google e troverete sia decine di programmi per creare VPN (come OpenVPN, per esempio) che decine di manuali, in tutte le lingue.
Blackout Internet Nazionale
Nel caso del blackout egiziano sembra che il traffico interno alla rete di ogni singolo ICP sia rimasto escluso dai blackout. Questo è stato possibile perché il traffico è stato bloccato intervenendo sui “gateway” che agiscono da “ponte” tra in ICP e l’altro, non sui router interni di ogni singola rete.
In casi come questi, la comunicazione tra i clienti dello stesso provider restano funzionanti e quindi resta possibile usare (almeno in parte) la posta elettronica e diversi altri servizi (ma NON facebook, Google, Twitter e via dicendo) restando all’interno della rete dell’ICP (ed all’interno della nazione).
Volendo, è anche possibile ripristinare una parte della comunicazione tra un ICP e l’altro usando uno o più PC come “gateway” primordiali e temporanei. Fare una cosa del genere richiede una certa competenza (bisogna installare e configurare il software di routing e diverse altre cianfrusaglie) e la possibilità di connettersi dallo stesso PC alle due reti ma è comunque una cosa fattibile.
Blackout Telefoni Cellulari
In molti casi, queste dittature hanno bloccato le comunicazioni cellulari spegnendo una o più celle. Spegnere l’intera rete cellulare è quasi impossibile perché su di essa si appoggiano anche l’esercito e la polizia, ma spegnere singole celle, particolarmente “roventi” è una pratica comune.
In questo caso non ci sono che due soluzioni: spostarsi per cambiare cella od usare delle radio CB (walkie-talkie).
Come certamente sapete, i giornalisti ed i tecnici europei che operano in queste aree usano abitualmente dei telefoni satellitari, collegati alla rete Iridium,Thuraya o Inmarsat. Si tratta di giocattoli molto costosi, soprattutto a livello del costo del traffico, ma del tutto invulnerabili alla censura che le dittature mettono in atto sulla telefonia cellulare.
Ci sono anche alcuni fornitori di connettività Internet satellitare.
Blackout Linee Telefoniche Fisse
Durante la rivota egiziana, ed in altri casi, sono state “tagliate” anche le linee telefoniche di terra (le “linee fisse”).
In questo caso non ci sono che due soluzioni: le connessioni satellitari e le radio.
Sappiate che esiste da sempre una fitta rete di radioamatori in perenne ascolto in praticamente qualunque punto del pianeta.
Ecco qualche link utile:
http://it.wikipedia.org/wiki/Radioamatore
http://www.iz0gje.com/modules.php?name=home
Censura e Anonimato
Esistono molti modo di scavalcare i sistemi usati per censurare Internet e per tagliare le comunicazioni. Disgraziatamente, molti di questi NON permettono di rendere irrintracciabile ed inidentificabile l’utente per cui la polizia può andare a casa del dissidente ed ucciderlo.
Studiatevi i temi dell’anonimato e della privacy su Internet.
In prima battuta, usate almeno questi strumenti:
TOR : http://it.wikipedia.org/wiki/Tor_(software_di_anonimato)
Enigmail: http://it.wikipedia.org/wiki/Enigmail
La barriera linguistica
Trovare persone che parlino Inglese (od una qualunque altra lingua europea) in maniera comprensibile non è semplice come potrebbe sembrare. Di conseguenza, spesso la principale barriera alle comunicazioni NON è la mancanza di canali tecnologici ma il semplice fatto di non riuscire a capirsi.
Per questo è sempre più importante diffondere la conoscenza e l’uso di una lingua internazionale di base, come l’Inglese.
Conclusioni
Sappiate che esistono, da anni, diverse associazioni che si occupano di questi temi e che possono darvi consigli come, ad esempio:
https://www.eff.org/wp/surveillance-self-defense-international
http://noblogs.org/2011/01/30/soluzioni-tecniche-regimi-autoritari/#more-185
Alessandro Bottoni
L’immagine è della NASA e rappresenta la situazione dell’illuminazione cittadina durante un blackout che ha avuto luogo tra US e Canada nel 2004.
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http://alessandrobottoni.it/index.php/2011/02/21/piccolo-manuale-di-sopravvivenza-ai-blackout-comunicativi/
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