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DAVOS - Dopo la Grecia toccherà al Portogallo uscire dall'euro entro l'anno, e dopo non molto sarà la volta dell'Irlanda e forse della Spagna: sono le previsioni fosche cha arrivano da Davos per l'Eurozona, considerata il principale rischio per l'economia mondiale non solo da economisti notoriamente pessimisti come Nouriel Roubini, diventato celebre per aver predetto la crisi dei subprimes, ma anche da altri accademici e leader politici. Le cassandre risparmiano, almeno per ora l'Italia considerata ancora un caso "borderline".
Merkel: Atene rimarrà nell'eurozona. La cancelliera tedesca Angela Merkel conta sul fatto che nonostante i problemi attuali, la Grecia rimarrà nell'eurozona: lo ha detto alla Bild in un'intervista che sarà pubblicata domenica. «Al momento ci sono 17 paesi dell'eurozona e io conto sul fatto che diventeranno di più - ha detto Merkel - L'ho detto più di una volta: se fallisce l'euro fallisce l'Europa. Perché l'euro è stato un passo decisivo verso una integrazione più profonda, che non si può revocare senza gravi conseguenze e grandi rischi».
Ft: Berlino vuole commissariare la Grecia. Intanto il Financial Times scrive che il governo tedesco, prima di dare il suo assenso al secondo pacchetto di salvataggio per la Grecia, vuole che Atene ceda sovranità sulle decisioni fiscali e di spesa, da affidare a uno speciale commissario di bilancio europeo. Ft, citando i documenti della presa di posizione tedesca, parla di una «estensione senza precedenti del controllo della Ue su uno stato membro». Il documento citato dal Ft, che arriva mentre la Grecia sta negoziando un difficile accordo di ristrutturazione del debito con i creditori privati che dovrebbe spianare la strada a un nuovo prestito da 130 miliardi di euro, sarebbe circolato nell'ambito dello "euro working group", un gruppo di lavoro di sherpa dei ministeri delle Finanze Ue. La cessione di sovranità equivarrebbe a un vero e proprio commissariamento: il "commissario al bilancio" avrebbe il potere di veto sulle decisioni di spesa e di imposizione fiscale prese da Atene.
Atene: non cederemo la nostra sovranità. «La Grecia esclude di cedere all'Unione europea la sua sovranità in tema di politiche di bilancio. C'è effettivamente una nota informale che è stata presentata all'Eurogruppo - ha detto una fonte governativa greca - per l'attuazione permanente del controllo europeo sul bilancio della Grecia, ma la Grecia non vuole prendere in considerazione una simile eventualità, è escluso che noi l'accettiamo, queste competenze appartengono alla sovranità nazionale».
Ue: Atene ha la responsabilità del proprio bilancio. Il governo greco, «che risponde ai suoi cittadini e alle istituzioni, deve mantenere la piena responsabilità dei compiti» del potere esecutivo: lo ha sottolineato il portavoce del commissario Ue all'Economia Olli Rehn, dopo quanto pubblicato dal Financial Times. «Questa responsabilità grava sulle loro spalle e deve rimanere così» prosegue il portavoce in un comunicato.
Minaccia Eurozona. Vista dalle nevi di Davos, dove sono riuniti i leader economici e politici del mondo per meeting annuale del Forum economico mondiale, che domenica chiude i battenti, l'Eurozona appare come una possibile minaccia. La crisi dell'area euro «è la principale fonte di rischio per l'economia globale» avverte il primo ministro giapponese Yoshihiko Noda in un video messaggio. «Le forze dei mercati finanziari globali hanno assalito incessantemente i Paesi e, una volta che una nazione ha perso la sua credibilità, non c'è verso di tornare indietro e la crisi europea ne è un chiaro esempio» ha detto Noda, assicurando comunque che Tokyo continuerà a sostenere l'Eurozona il più possibile.
Portogallo a rischio. Il paese su cui gli economisti indirizzano ora i riflettori del rischio è il Portogallo. Dopo la Grecia, infatti, secondo Kenneth Rogoff, professore alla Harvard University, sarà il Portogallo a dover avviare una ristrutturazione del debito sovrano. Probabilmente poi toccherà anche all'Irlanda e probabilmente anche alla Spagna e potrebbero aver bisogno di una ristrutturazione anche Cipro e pochi altri piccoli paesi. Rogoff non crede infatti agli annunci sui miglioramenti dei paesi periferici dell'eurozona sul debito: sono un'illusione, ha detto, sostenendo che gli spread sono scesi solo grazie alla Bce.
Italia borderline. L'Italia, invece, secondo l'economista statunitense, «è un caso borderline, dove potrebbe verificarsi solo un problema di liquidità». Contro Grecia e Portogallo punta il dito anche Roubini, che definisce l'eurozona «un disastro ferroviario al rallentatore» che rischia di sgretolarsi nei prossimi anni. La prima a sfilarsi dall'euro sarà la Grecia che, secondo l'economista professore alla New York University, potrebbe uscire dalla zona euro nel giro di un anno. Dopo sarà la volta del Portogallo, al quale potrebbe servire un po' di tempo in più. «Non tutti i Paesi membri sono in grado di restare» nell'eurozona, ha detto Roubini, indicando che c'è il 50% di probabilità che l'area euro «vada in pezzi nei prossimi 3-5 anni».
Sabato 28 Gennaio 2012 - 20:55 Ultimo aggiornamento: 20:57
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=179044&sez=HOME_ECONOMIA&ssez=
Ciao Dolby, hai notato la quantità impressionante di scosse che interessa la grecia? immagino proprio di si, più del 95% riporta la profondità di 10 Km misura canonica dell'attività haarp, avvertimenti?
RispondiEliminaCiao Zak! Che dire,sarebbe una mossa vile,costoro anche se sono nostri Fratelli... non hanno a cuore la vita di milioni di persone,e che dire della nostra Italia...confermo ancora il mio pensiero...se un terremoto grosso colpirà il Nord Italia...l'economia Italiana non riuscirà più a riprendersi...e i senza tetto saranno milioni...una guerra senza guerra apparente.
RispondiEliminaChi sa cosa sta pensando Monti... Zak... spero che qualcuno li fermi... io non posso ... Namastè!