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Mentre i media compiacenti mostravano i leader occidentali riuniti, sorridenti e senza cravatta, al vertice NATO di Chicago, e il “nostro” premier in cashmere celeste gongolava per esser lì presente, nelle strade circostanti succedeva una cosa dalle conseguenze a lungo termine ben più decisive di ciò che al tavolo circolare del summit veniva pianificato: i veterani di guerra gettavano indietro le loro medaglie di servizio in una cerimonia pubblica.
Questa notizia è molto più importante di quanto appaia a prima vista: dà l’idea infatti dello scollamento che si è finalmente prodotto nella catena di comando dei militari, in cui i soldati si cominciano ormai a rendere conto, ed a testimoniarlo pubblicamente, di essere stati carne da macello quando è stato dato loro l’ordine di aggredire altri popoli e provocare morte e distruzione.
Un virus di consapevolezza si diffonde tra le fila dei ragazzi in divisa, e una volontà di non essere mai più complici di un massacro i cui vantaggi vanno unicamente nelle tasche di una ristretta elite e i cui enormi danni, materiali e morali, si abbattono su intere popolazioni innocenti. Da entrambi i lati dei conflitti.
Jervé
No alla NATO, no alla guerra. DemocracyNow.org – Democracy Now! In trasmissione da Chicago, sede del più grande summit NATO degli ultimi sessantatre anni, cioè dalla nascita dell’organizzazione.
Domenica scorsa, i veterani delle guerre in Iraq e Afghanistan, così come i membri degli Afgani per la Pace, hanno guidato una marcia per la pace di migliaia di persone.
Iraq Veterans Against the War ha tenuto una cerimonia in cui quasi 50 veterani hanno rigettato le loro medaglie di guerra lanciandole lungo per la strada in direzione del vertice NATO. Sentiamo le voci dei soldati che tornano loro medaglie uno per uno dal palco. “Sto restituendo la mia medaglia di servizio ad una guerra globale al terrore, in solidarietà con il popolo dell’Iraq e dell’Afghanistan”, ha detto Jason Heard, un ex medico di guerra che ha trascorso 10 anni nell’esercito degli Stati Uniti. “Sono profondamente dispiaciuto per la distruzione che hanno causato in questi paesi e in tutto il mondo.”
Per vedere l’intera giornata, ora indipendente, notizie, leggi la trascrizione, scarica il podcast, e per ulteriori informazioni, visita il sito http://www.democracynow.org/
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