News Stefano
La cometa di Halley
La cometa C/2012 S1, scoperta recentemente, si trova attualmente oltre l’orbita di Giove e si sta dirigendo verso un incontro molto ravvicinato con il Sole che avverrà il prossimo anno. Nel mese di Novembre 2013 transiterà a meno di 0,012 Unità Astronomiche (1,8 milioni di chilometri) dalla superficie solare. Man mano che il corpo si avvicina alla nostra stella, subisce il calore sempre più forte che ne fa sublimare le parti ghiacciate, divenendo sempre luminosa. La cometa potrebbe trasformarsi nei prossimi mesi in un oggetto molto luminoso, visibile anche ad occhio nudo. Per questo motivo l’oggetto è fonte di varie speculazioni sui forum degli appassionati, soprattutto in relazione a presunte profezie del prossimo Dicembre. In realtà, il suo destino è ben descritto da Karl Battams della NASA: egli sostiene che esistono due possibilità. La prima è che la cometa diverrà grande, luminosa, estremamente spettacolare nel prossimo mese di Novembre 2013. Potrebbe raggiungere addirittura magnitudini negative ed essere ben visibile ad occhio nudo dagli osservatori dell’emisfero boreale per almeno un paio di mesi. L’alternativa, come spesso può accadere alle comete, è che possa fare fiasco, non rendendosi visibile che con estrema difficoltà. Ne è un esempio la cometa Elenin, per citare un episodio recente, ma nel corso del passato ci sono esempi anche più noti.
Credit: E. Guido, G. Sostero & N. Howes
C2012 S1 è una nuova cometa in arrivo dallanube di Oort, che significa che questo potrebbe essere il suo primo incontro con il Sole. Se così fosse, tutto il materiale ghiacciato ancora intatto potrebbe dissiparsi settimane o mesi prima di raggiungere la nostra stella. L’oggetto sarà strettamente sorvegliato da astrofili e astronomi, ma bisognerà attendere almeno un paio di mesi per ottenerne una conoscenza più approfondita. Le comete sono piccoli corpi rocciosi ghiacciati (ghiaccio composto da acqua e anidride carbonica) che passano la maggior parte del tempo nelle periferie esterne del sistema solare, in una zona gelida conosciuta come Nube di Oort. Un paio di volte ogni anno, una cometa viene attratta dall’attrazione gravitazionale del Sole, arrivando sino al sistema solare “interno”. Avvicinandosi al Sole la cometa tende a riscaldarsi fino alla sublimazione dei suoi materiali più volatili, che vanno a circondarlo con una chioma di plasma che fornisce a questi oggetti l’aspetto diffuso, sfumato. Se la quantità di gas e polveri è sufficiente si sviluppa la “coda”, che alle volte assume visioni spettacolari. La coda è sempre in direzione opposta al Sole, in quanto viene governata dal vento solare. Nonostante le dimensioni spesso irrisorie del corpo, la coda può raggiungere dimensioni considerevoli, arrivando a misurare migliaia di chilometri nello spazio. Queste “code” cometarie sono molto fragili e possono talvolta essere interrotte dall’attività solare.
Nessun commento:
Posta un commento