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Indonesia, tsunami cancella i villaggi
Seicento fra morti e dispersi
Le famiglie in fuga dalle zone colpite
Primo bilancio è di 108 vittime,
di 500 non si hanno notizie.
Distruzione nel paradiso del surf,
non ci sarebbero italiani coinvolti
GIAKARTA
È di almeno 108 morti e 500 dispersi il bilancio dell’onda di tsunami abbattutasi ieri sera sulla parte meridionale dell’isola di Sumatra, nel sud-ovest dell’Indonesia, in seguito a un terremoto di magnitudo 7,7 verificatosi 78 chilometri al largo dalla costa. La Farnesina ha comunicato che non risultano italiani coinvolti.
Lo tsunami ha spazzato via almeno 10 villaggi nella catena delle isole Mentawai, paradiso dei surfisti di tutto il mondo, colpendo in particolare il villaggio di Betu Monga, dove 160 sui 200 abitanti - in maggior parte donne e bambini - sono dispersi e l’80% delle case è stato seriamente danneggiato. Risultano dispersi anche 8-10 surfisti australiani, la cui barca è irraggiungibile via radio. Sull’isola di South Pagai, l’acqua è penetrata fino a 600 metri dalla costa, raggiungendo i tetti delle case. Secondo un testimone di un resort per surfisti sull’isola di North Pagai, anch'essa duramente colpita, onde alte fino a tre metri hanno distrutto la struttura, facendo cozzare le barche una contro l’altra fino al divampare delle fiamme.
Un funzionario governativo locale, intervistato dall’emittente Metro Tv, ha spiegato che parte dei dispersi potrebbe aver cercato rifugio sulle colline circostanti. Mentre il bilancio delle vittime sembra destinato ad aumentare, man mano che i villaggi della zona vengono raggiunti, la Farnesina ha fatto intanto sapere che non risultano italiani coinvolti. Il sisma, registrato alle 21.42 di ieri sera (le 16.42 in Italia) a ovest di Sumatra a 14 chilometri di profondità, aveva fatto scattare l’allarme tsunami, fatto rientrare poco più di un’ora dopo dalle autorità indonesiane. Intanto, cresce la preoccupazione per un altro disastro che potrebbe potenzialmente interessare l’Indonesia: l’eruzione del vulcano Merapi, a Giava, è «imminente» secondo gli esperti che temono effetti devastanti.
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201010articoli/59841girata.asp
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