Perego, il Console degli UFO
di Ivan Ceci (da enricobaccarini.com)
Ferrarese e della ricca borghesia
Alberto Perego nasce a Ferrara nel 1903 in una famiglia appartenente alla ricca borghesia italiana. A ventiquattro anni, dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza a Bologna, entra per concorso nella carriera diplomatico consolare ricoprendo da subito importanti incarichi di rappresentanza presso ambasciate e sedi diplomatiche italiane all’estero. Il Ministero degli Affari Esteri Italiano, all’epoca sotto la direzione di Galeazzo Ciano, lo invia dapprima in Brasile a Rio De Janeiro in qualità di segretario di ambasciata, poi in Africa, dove raggiungerà la carica di console generale presso la sede diplomatica di Susa, Tunisia. Dopo il matrimonio a Roma, nel 1937, con una donna austriaca, Perego sarà inviato dallo stesso Ciano in estremo Oriente, prima a Bangkok e in seguito a Singapore,con l’incarico di curare le delicate relazioni con il Giappone in vista dell’alleanza contro l’Inghilterra.
In quegli anni, come ricorderà anche Ciano nel suo Diario, Perego sarà anche protagonista di una delicata azione di intelligence per il recupero dei piani delle basi inglesi a Singapore. Piani che Mussolini, aveva intenzione di donare al Giappone per rinsaldare i rapporti diplomatici in vista di una futura alleanza contro gli Inglesi. Finita la guerra Perego viene messo a riposo dal tribunale per le epurazioni istituito subito dopo la fine del conflitto mondiale e si stabilisce a Roma trova impiego presso la Chinotto-Neri in qualità di rappresentante delle vendite di acque minerali.
La “croce” sui cieli del Vaticano
Sarà proprio a Roma, sul tetto dello stabilimento Neri, che Perego assisterà, la mattina del 6 novembre 1954, alla comparsa della famosa formazione “a croce” sui cieli del Vaticano, composta da centinaia di piccoli globi luminosi, del tutto simili alle odierne flotillas sudamericane. Quell’avvistamento, testimoniato direttamente da Perego e da molti altri testimoni oculari, fu solo l’inizio del suo interesse per la questione dei dischi volanti.
Dapprima convinto dal suo approccio estremamente pragmatico che fossero apparecchi russi, Perego si convinse pian piano, anche a seguito di numerosi altri avvistamenti, effettuati da lui stesso e raccolti dalle moltissime persone che si recavano da lui per raccontare le loro esperienze, che il fenomeno non poteva avere una matrice umana ma che al contrario dovesse avere inevitabilmente un’origine extraterrestre. Nel giugno del 1957, a soli due anni e mezzo dal suo primo avvistamento (racconterà poi di averne avuti in tutto circa 70, in diverse parti del mondo) pubblicò sue spese il suo primo rapporto sugli Ufo, dal titolo “Svelato il mistero dei dischi volanti”.
In quel primo libro, che egli dedica simbolicamente ai Deputati della Republica italiana, Perego mostra di aver già compreso appieno non soltanto la dimensione e l’importanza del fenomeno, ma anche le infinite implicazioni sociali, politiche, religiose che sottendono al fenomeno Ufo. In assoluto anticipo sui tempi, insomma, quando ancora la parola “ufologia” non era utilizzata, egli introduce nel dibattito ufologico, concetti che saranno ripresi solo cinquant’anni più tardi, quali per esempio la relazione tra gli avvistamenti Ufo in tutto il mondo e la delicata situazione internazionale durante la guerra fredda, quando il mondo era effettivamente ad un passo dalla terza guerra mondiale sotto la minaccia dell’impiego delle armi nucleari. Perego era ben consapevole che il fenomeno Ufo non fosse solo una questione scientifica, bensì anche profondamente politica, perché riguardava non solo la nostra storia ma anche il nostro presente e soprattutto il nostro futuro.
Più volte tentò, invano, di sensibilizzare la classe politica italiana rispetto alla necessità di prendere formalmente atto del fenomeno e di avviare tutta una serie di riforme istituzionali e sociali al fine di prepararsi a quello che lui stesso considerava “il più grande evento della storia mondiale”. Nonostante l’apatia della classe politica, Perego ricevette l’attenzione di molte importanti personalità del mondo politico, scientifico e persino religioso. Tra queste l’allora Ministro delle Forze Armate Giulio Andreotti, il Senatore Angelo Cerica, il Maresciallo dell’Aria Lord Dowding, il Generale della Nato Alfred Gruenther, e persino la Segreteria del Presidente americano John Fitzgerald Kennedy al quale egli volle dedicare il suo terzo rapporto intitolato “L’aviazione di altri pianeti opera tra noi. Rapporto agli italiani”.
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ma Galeazzo Ciano non era anche coinvolto nell'ufo crash di Varese?
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