David Wilcock: Il Risveglio dell'Errante - Capitolo 4 - Le Memorie Riaffiorano in una Storia da Fantascienza
Più strano della Fiction
Continuando a crescere e anche spiritualmente, ho iniziato a ricordare barlumi della "missione" che mi era stata data. Le memorie esplodevano nella mia mente e richiedevano attenzione. Stavo combattendo anche con la mia dipendenza, cercando di capire quale legame avesse con la vita che avrei dovuto seguire. Di conseguenza ho scritto un intero romanzo a mano in due quaderni mentre frequentavo il liceo. Nella storia emergevano le parti buone e cattive della mia personalità. Ovviamente, come vedremo, il principale personaggio, Harry, era una descrizione di me stesso e di come mi sentivo, ma esagerata. Quello che non capivo era che John, il personaggio principale non fisico nella storia, era la mia parte subconscia che chiamo Nonno. Ho usato un po di licenza drammatica per "migliorare" la storia qua e la, in modo da rivelare la vera identità di John e per farla rientrare nelle mie più recenti scoperte riguardanti il concetto di Ascensione, ma ho cercato di preservarne il contenuto originale al meglio.
Ho anche cambiato l'ultima scena, combinando i dati da due parti diverse del libro originale. Cosa più importante, l'ho riscritta in "prima persona", per chiarire al lettore che stavo scrivendo davvero su di me e sulle mie esperienze psichedeliche bizzarre. Come vedremo, le esperienze di questo personaggio di fantasia, vanno ovviamente oltre quelle della mia vita reale.
"IL PAZZO HARRY: UN'AVVENTURA IN SETTE DIMENSIONI"
di David Wilcock
Parte Uno: Harry
Il mio respiro era rapido e affannato. Avevo mal di testa, era come un trapano nelle orecchie. Correvo più forte di quanto mai avessi fatto. No. Persino più forte. Il mio cuore batteva come un martello pneumatico. Ero perso in una strana fabbrica. Venivo seguito. Dove potevo andare? Come potevo scappare da questo terribile persecutore? Non potevo ricordare come fossi finito lì. Il mio respiro usciva a rantoli. Ogni mio muscolo gridava per protesta. Il mio petto bruciava come il ferro caldo, una incudine premeva su di esso. Mi guardavo attorno, cercando l'uscita, ma non vedevo nulla. Pile di scatole. Vapore. Lunghe mura di metallo. Strani tubi di diversa dimensione si estendevano senza fine lungo le mura. Il sudore colava sul mio viso. Nei miei occhi. Correvo ancora più forte. Con la coda dell'occhio vedevo un grande dispositivo che sembrava meccanico, montato su un piedistallo.
Immagine familiare. Qualcosa di comune, che avevo visto già, grande, meccanico, qualcosa come..
(un motore, mi informava la mia mente)
Correvo verso lo strano e grande oggetto, con i suoi tubi e le sue pieghe brillanti e cromate. Doveva esserci altro lì vicino, un intero veicolo. Qualcosa. Trovando un veicolo potevo fuggire. Potevo sfuggire al bastardo che mi inseguiva. Cos'avrei potuto fare? Superato il motore, lascio le mie speranze con lui. Potevo sentire i suoni feroci dei passi in corsa dietro di me. Potrei descrivere la differenza tra il mio suono e quello del mio inseguitore. Clak-clak-clak-clak, i miei piedi. Dietro di me c'era un altro suono. Chok-chok-chok-chok. Suonava familiare, come un cavallo in corsa. Come i suoni degli zoccoli. Il pensiero mi faceva correre con più persistenza. Zoccoli. Come fossi inseguito da una terribile bestia.
(bestia, finalmente hai capito, corri, se sai cosa sia bene per te)
Che tipo di bestia era? Faceva i miei stessi suoni a doppio passo. Questo significa (due piedi, due zoccoli, due corna?)
(un tipo di bestia) (la bestia, un diavolo di idea, che va dalla bestia, che va dal diavolo)
Oh, mio Dio, non questo! Tutto ma non questo! Il riconoscimento improvviso del mio persecutore mi ha fatto sentire improvvisamente le vertigini. Guardavo avanti, ma parte dell'immagine era oscurata, come se qualche elettricista robotico stesse togliendo i fusibili dalla mia mente. Il mio corpo è caduto in avanti e le mie mani si sono allontanate. I miei piedi hanno vacillato e mi sono controllato appena, cercando disperatamente di continuare a correre. Il mio cervello sapeva che ero destinato a fallire. Dovevo correre per sopravvivere. Correvo forte, il mio respiro era pesante, il petto urlava, le gambe erano distrutte. Cercavo di respirare, ma l'aria non c'era. Correvo come un piccolo topo, rincorso dal feroce gatto. Guardando il corridoio, ho visto che finiva a circa trenta yard da me. Virata a sinistra. Il mio cervello schizzava. Ero inzuppato di sudore.
Il corridoio, gira a sinistra a meno di dieci yard, era visibile. Correvo più forte che potessi. La mia mente era nel panico. Ho sentito cedere le gambe. Angolo. Gira l'angolo e cerca di .... WHAM! Strada chiusa. Movimento finito. Ho sentito le mie braccia bloccate come in una morsa. Vedevo solo rosso. Rosso, come un velluto steso su dei massi arrotondati. Massi contorti come muscoli. Pelle rossa. Petto muscoloso. Davanti alla mia faccia. Afferrato. Finita la corsa. Bloccato tra due mani terribilmente forti. Artigli sulle mani. Artigli scavano sulla mia pelle. Ho iniziato a urlare, un suono che ha trafitto una risata orribile che non potevo sentire. Ero finito. Ero stato preso. Vita all'inferno, tirato nel terribile abisso...
WHAM!
Mi sveglio di colpo, con un grido, il mio cuore batteva furiosamente. Sudore freddo. Mi guardavo attorno freneticamente, ansimando e pensando di essere in fuga, ma ho capito che ero nella mia stanza. Era solo un sogno. Desiderando di tornare alla normalità, ho capito rapidamente che la terribile realtà divenuta la mia vita, era come prima. Anche se non avrei immaginato di divenire così, ho dovuto ammettere che ero, in un certo senso, bloccato fra le dimensioni. Non era rimasto nulla di umano in me, dato che potevo vedere i mondi non fisici facilmente quanto quelli che chiamavo semplicemente "realtà". Il mio mondo fisico ora sembrava meno solido, sembrava composto da onde d'energia interferenti. Inoltre, ognuno dei miei cinque sensi era estremamente accentuato. Il suono di un telefono mi sembrava come quello di un treno merci e da tempo lo avevo strappato dal muro. Avevo dovuto staccare tutti i dispositivi elettronici in casa, ora sentivo il rumore della corrente elettrica che vi passava. Non era molto piacevole. Volevo davvero uscire, ma in quella condizione avevo molta paura del mondo fisico. Ora i miei pensieri fluivano a velocità inimmaginabile e solo guardare un oggetto in casa poteva scatenare milioni di analisi diverse a velocità fulminea.
In un colpo solo potevo pensare a com'era stato costruito, dove, con quali materiali, il suo uso più comune, quale valore potesse avere, con quale colore avrei potuto dipingerlo, cosa sarebbe successo lanciandolo giù dalla finestra. I piccoli rumori del masticare e camminare ora erano amplificati e cercavo quindi di non muovermi troppo e dovevo sforzarmi per mangiare. Gli oggetti dal colore più brillante nel mio appartamento erano così intensi e distinti che potevano farmi male gli occhi, quindi cercavo di coprire tutto ciò che mi infastidisse. Il mio corpo fisico ora sembrava una colonna spiraleggiante di energia e a volte vedevo le mie mani o le braccia, divenire trasparenti. Cercavo di evitare queste esperienze, ma non importava, semplicemente non cessavano. Temevo davvero di impazzire. Inoltre, in questo nuovo mondo, capivo che non ero solo. Potevo percepire facilmente molti esseri luminosi che sembravano esistere attorno a me, ma erano invisibili agli altri. Molti di questi esseri erano cattivi e demoniaci e non sapevo come evitarli. Sembrava che mi osservassero, si divertissero con me, che sapessero della mia capacità di vederli. Mi innervosivano e cercavo un modo per renderli nuovamente invisibili.
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