Non pregate per i morti …benché vivi…ma pregate per i vivi …perchè saranno lasciati soli a se stessi! Dolbyjack!
Negli ultimi due mesi le alluvioni hanno provocato piu’ di 200 morti e centinaia di migliaia di senzatetto in Nigeria e Niger. Nella sola Nigeria, secondo i dati della Croce rossa locale, da luglio si sono registrati 137 morti, concentrati principalmente nelle regioni nord-orientali di Adamawa e Taraba, e in quelle centrali di Plateau (64 morti) e Benue. Gli sfollati, ha sottolineato la Croce rossa nigeriana, sono piu’ di 36mila, anche se secondo fonti dello stato federale di Adamawa, in questa sola regione i senzatetto sono almeno 120mila. Nella sola regione di Adamawa, oltre a 20 persone dichiarate ancora disperse, si contano 30 morti in 36 villaggi inondati, nell’ultimo fine settimana di agosto, dalle acque rilasciate dalla diga di Lagdo, nel confinante Camerun, ormai al limite della capienza per le abbondanti precipitazioni. La decisione delle autorita’ camerunensi e’ stata molto criticata in Nigeria, mentre i gestori della diga continuano a ripetere di aver avvisato la controparte nigeriana che poi non avrebbe messo in atto le misure per mettere in sicurezza la popolazione locale.
Piu’ della meta’ degli sfollati di Adamawa sono stati raccolti in 30 campi e si teme che possa scoppiare un’epidemia di colera a causa delle pessime condizioni igieniche: l’Agenzia governativa per la gestione delle emergenze (Nema) ha gia’ ufficializzato 65 casi di colera. Il governo del Niger ha invece affermato che le alluvioni hanno ucciso da luglio 68 persone e causato oltre mezzo milione di senzatetto. Dalla meta’ di agosto in Niger, gia’ penalizzato da una grave crisi alimentare, sono arrivate tonnellate di cibo e medicinali per soccorrere gli alluvionati ma, come spesso accade, e’ scoppiato uno scandalo sul reale utilizzo di questi aiuti: il ministro dell’Interno, Abdou Labo, ha denunciato “di avere informazioni che questi aiuti sono stati portati in altre zone e sottratti alle vittime delle alluvioni”, ovvero agli abitanti delle zone a ridosso del fiume Niger, dove in alcuni centri e’ emergenza colera con quasi 4mila casi censiti e oltre 80 morti. Piogge torrenziali e alluvioni stanno colpendo in queste settimane anche altri nazioni dell’Africa centro-occidentale e del Sahel, dal Senegal, alla Mauritania, dal Benin all’Uganda, fino al Ciad dove le Nazioni unite hanno certificato 13 morti e quasi mezzo milione di persone colpite a vario titolo. Alle vittime e agli sfollati, infatti, si devono sommare gli ingenti danni a pastorizia e agricoltura, le poche, se non uniche, attivita’ di sostentamento in questa parte del mondo. Le alluvioni sono la norma durante la stagione delle piogge che mediamente va da aprile a ottobre. A rendere le piogge torrenziali particolarmente distruttive contribuiscono vari fattori, tra cui l’inesistenza di argini lungo i corsi d’acqua, scarsa cultura della prevenzione e dell’assistenza daparte delle autorita’ locali, ‘abusivismo edilizio’.
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