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I timori di una seria minaccia dallo spazio, si sono intensificati. Gli astronomi per la prima volta sono spaventati dal fatto che sono troppi gli avvistamenti di meteore, asteroidi e comete di tutte le dimensioni, che potrebbero minacciare seriamente la Terra e distruggerla.
Ora questa minaccia è stata recepita dal team di ricercatori dell’Agenzia spaziale europea, che si appresta a lanciare un telescopio spaziale, “Gaia” (Gaia). Gli astronomi hanno completato rapidamente l’assegnazione del programma spaziale per monitorare gli asteroidi.
La sonda possiede la più grande camera digitale mai costruita per una missione spaziale, ed è stata appena finita presso gli stabilimenti francesi della Astrium France, per la missione dell’ESA: Gaia, che avrà come obbiettivo quello di mappare l’intera Via Lattea ad una risoluzione senza precedenti.
La sonda (o telescopio) spaziale “Gaia” (ESA)
Mentre l’occhio umano può vedere diverse migliaia di stelle in una sera particolarmente buia, Gaia riuscirà a vedere miliardi di stelle nella nostra Via Lattea e le galassie più vicine. La missione durerà 5 anni, iniziando dal 2013 e mapperà le caratteristiche spettrali delle stelle esaminate, oltre a capire la posizione in 3D delle stelle ed il loro moto.
Gaia si troverà ad operare nel punto di Lagrange 2, nell’orbita Terrestre, cioè 1.5 milioni di km dietro la Terra. Questo particolare punto è un punto di equilibrio tra varie forze gravitazionali, per cui il satellite non orbita la Terra ma segue la Terra nella sua orbita.
Man mano che i due telescopi di Gaia osservano il cielo, le immagini delle stelle di ognuno dei due campi visivi si muoveranno lungo tutto il piano focale, divise in 4 campi dedicati in vario modo alla mappatura delle stelle, alla ricognizione della posizione e moto e infine all’intensità e la spettroscopia.
Il telescopio spaziale “Gaia” ( e non è un caso) potrà rilevare Esopianeti e stelle nane brune.
Nel video che potete vedere sotto, viene fatto vedere come la sonda è composta, di come avrà al suo interno un piano focale condiviso da due telescopi. Questo significa che la sonda ha due campi di vista stellari che si sovrappongono sull’array di sensori. Questo significa che quando Gaia orbita intorno al Sole otterrà tantissime immagini che grazie all’effetto stereo dato dalla rotazione della Terra intorno al Sole, potranno essere corrette a vicenda e potranno mostrarci un universo in movimento ed in 3D. Per riuscire a fare tutto questo, la ESA ha radunato molti bravissimi programmatori per sviluppare programmi in grado di gestire una grossa mole di dati in tempi rapidi.
Programmato per il lancio nel 2013, la mappa 3D che Gaia otterrà, ci permetterà di studiare in dettaglio la composizione, la formazione ed evoluzione della Via Lattea, grazie anche ad una spettroscopia di ben 1% di tutte le stelle della Via Lattea.
La potentissima camera di Gaia permetterà anche di osservare corpi celesti grandi del Sistema Solare, Esopianeti, Comete, Asteroidi, altre galassie molto lontane e persino quasar ai confini dell’universo conosciuto.
Uno dei programmi fondamentali di “Gaia” sarà quello di trovare asteroidi – per lo più asteroidi fantasma. Il capo della missione Gerry Gilmore (Gerry Gilmore), Professore di Filosofia Sperimentale dell’Istituto di Astronomia, Cambridge, ha rammentato che ora come non mai ci vuole un buon cacciatore di asteroidi fantamsa. Essi sono i più pericolosi, perché si avvicinano alla Terra dal Sole e quindi invisibili ai telescopi. Gli strumenti di Gaia, ci consentono quindi di avere maggior monitoraggio di asteroidi che provengono dal Sole ed evitare una tragedia cosmica che sta dieventando per gli astronomi e ricercatori un vero e proprio incubo. Per ora “Gaia” darà almeno qualche garanzia e verrà lanciata dal razzo russo “Soyuz-ST” dalla Guiana Francese.
Redazione Segnidalcielo
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