Raffigurazione di una roccia spaziale
Un piccolo asteroide, probabilmente delle dimensioni di 4 metri, è entrato nella nostra atmosfera nella mattinata di oggi. L’oggetto, scoperto soltanto poche ore prima dell’impatto e designato con la sigla 2014 AA, si è disgregato senza creare alcun danno – sostiene il Minor Planet Center – alle 6:00 (ora italiana) del 2 Gennaio 2014. La roccia spaziale è stata vaporizzata dall’atmosfera terrestre poco prima di impattare nell’Oceano Atlantico, probabilmente al largo delle coste dell’Africa occidentale. Questa è la seconda volta che gli astronomi sono stati in grado di individuare un asteroide poco prima dell’impatto. La prima volta si verificò nel 2008, quando un oggetto conosciuto con la sigla 2008 TC3, venne disgregato poco oltre il Sudan. Il corpo roccioso di magnitudine 19, è stato individuato alle 7:20 di ieri attraverso il telescopio da 150 cm del Monte Lemmon, in Arizona, rivelando la sua orbita molto vicina alla Terra.
L’episodio sottolinea l’importanza della prevenzione verso gli oggetti NEO, la cui orbita potrebbe intersecare quella terrestre. A giudicare dalla luminosità, le sue dimensioni dovevano aggirarsi tra i 2 e i 4 metri e vista la sua bassa eccentricità non sembra di origine cometaria.Oggetti di queste dimensioni in genere non riescono ad evitare la protezione offerta dall’atmosfera, perciò non c’è mai stato alcun pericolo. E’ possibile che i satelliti siano riusciti ad osservare 2014 AA, attendiamo quindi che vengano rese note le eventuali immagini.
La NASA ha diversi programmi in corso per quanto riguarda la scoperta e la prevenzione di asteroidi e comete potenzialmente pericolose per la Terra. L’agenzia spaziale, attraverso potenti telescopi terrestri e spaziali, ne traccia tutte le orbite. Questo programma è chiamatoSpaceguard. Sono in oltre in corso di studio missioni future, oltre a quelle già in atto, per far scendere delle sonde spaziali sulla superficie di quest corpi minori del Sistema Solare. Un programma di lancio è previsto per il 2016.
Credit: ESA – P.Carril
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