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Da tutto il mondo spuntano segnali che riguardano una pesante tempesta in merito a penurie alimentari, idriche e costi energetici, in particolare gli studiosi sono concordi a posizionare questa data per il 2030. Questo è quanto è emerso e affermato poi dal capo consulente scientifico, John Beddington del governo britannico.
Questi fattori di accelerazione dei cambiamenti climatici porteranno ad un cocktail letale fra disordini sociali, conflitti internazionali e pesanti migrazioni di massa. In altre parole, un collasso economico e politico.
Nell’importante discorso, difronte a gruppi ambientalisti e politici il professor John Beddington, spiega che il mondo sta andando incontro a grandi sconvolgimenti entro il vicino 2030. Puntare ad una crescita, successo e sostenibilità economica per i paesi in via di sviluppo nei prossimi decenni è determinante per evitare l’esponenziale aumento della domanda di cibo, acqua ed energia nel corso dei prossimi due decenni, soprattutto oggi in un momento in cui anche i governi devono fare grandi progressi nella lotta contro il cambiamento climatico.
“Se non affrontiamo questo concatenarsi di cause ci possiamo aspettare grandi destabilizzazioni, con un aumento di disordini e potenzialmente notevoli ondate migratorie a livello internazionale, in fuga per evitare le carenze di cibo e di acqua”, spiega Beddington. Dopo che i prezzi degli alimenti per le principali colture come grano e mais sono recentemente saliti a picco quando la produzione non teneva il passo con la domanda, secondo Beddington, le riserve alimentari globali stanno diminuendo ogni anno del 50% e grande siccità o inondazioni potrebbero vedere crescere rapidamente i prezzi nuovamente. “Acqua e cibo, ma anche energia. Sono tutti strettamente collegati”, spiega Beddington. “Non si può pensare di trattare un fattore senza prendere in considerazione gli altri.”
Beddington inoltre ha immaginato interessanti conseguenze che riguardano i cambiamenti climatici e ciò che comporterà economicamente per l’Europa. A causa della siccità, desertificazione e inondazioni, le regioni ad alte latitudini necessariamente dovranno diventare centri chiave per la produzione alimentare. Altre nazioni più tradizionalmente legate all’allevamento dovranno spostare la propria produzione alimentare e sviluppare avanzati pesticidi o coltivare colture più ardite per incrementare le rese. In alcuni paesi del mondo, ancora oggi quasi la metà di tutti i raccolti sono persi a causa dei parassiti e di malattie che fino a qualche hanno fa non esistevano in quella zona. Beddington conclude che una grande spinta tecnologica sostenibile è necessaria per sviluppare le forniture di energie rinnovabili e aumentare i raccolti e meglio utilizzare le fonti di approvvigionamento idrico esistenti. Solo in Cina per la recente scarsità d’acqua che colpiva alcune e vaste zone del paese ha fatto si che il governo costruisse 59 nuovi serbatoi e dighe per catturare la preziosa acqua che scende dai ghiacciai di montagna per poi distribuirla attraverso la rete idrica.
Ma qualcuno non è completamente d’accordo con l’analisi di John Beddington, affermando che egli ha sbagliato i tempi. Questa “tempesta perfetta” che dovrà colpire è più vicina al 2020 che al 2030. Può sembrare inappropriata e spinosa la questione ma con la disoccupazione che ogni mese sale di qualche punto di percentuale è necessario cominciare a pensare oggi a questa recessione in modo completamente diverso. Sia in termini di analisi di cause e rimedi adeguati.
Sul fronte dell’analisi, la popolazione non sembra notare i fatti per cui le cause del collasso economico sono esattamente le stessa di quelli che si trovano dietro l’odierna crisi ecologica ed in particolare funzionano proprio da acceleratore del cambiamento climatico. Come spiega Adair Turner nella sua prima relazione come presidente del Financial Services Authority (FSA)dimostra che il neoliberalismo con tutte le sue cause ed effetti di deregolamentazione ha prodotto danni incalcolabili per il mercato finanziario. Ma bisogna capire che lo stesso fervore nella deregolamentazione ha causato gli stessi danni incalcolabili per l’ambiente naturale, in tutto il mondo, negli ultimi 20 anni o anche più.
Per quanto riguarda le opportune misure correttive e il legame che intercorre tra l’odierna recessione e la “tempesta perfetta” che ci attende nel 2020/30 non poteva essere più chiaro: investire oggi in infrastrutture e tecnologie che contribuiscano ad evitare domani la peggiore calamità. In altre parole, un massiccio recupero delle energie rinnovabili, tecnologie e comportamenti sostenibili lungo esempi che in parte stiamo assistendo negli USA, nel Corea del Sud ed in altri paesi europei più vicini a noi, ponendo l’accento necessariamente sull’efficienza energetica, le fonti rinnovabili, le reti energetiche intelligenti (le famose Smart Grid), nuove soluzioni di mobilità sostenibile e così via. Fondamentalmente l’obiettivo è quindi modificare le regole di una crescita o “de-crescita” economica.
http://www.segnidalcielo.it/2014/03/02/earth-changes-un-collasso-economico-e-ambientale-e-vicino/
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