Il Piccolo Popolo
Non vi è un solo atomo nell’universo che non sia vivo.
Non vi è un solo piccolo infinitesimale spazio nel ”vuoto”che non possieda vita.
-“Noi che viviamo in un mondo grossolanamente materiale siamo totalmente all’oscuro circa quelle forme eteree di vita che popolano l’immensità degli spazi;noi pretendiamo spesso aver conoscenza di tutte le cose esistenti;ma la ragione ci insegna che il regno immenso dell’ignoto,in rapporto con il mondo conosciuto,è paragonabile all’oceano intero nei confronti di un granello di sabbia. La Natura è un tutto vivente e il potere spirituale che opera dentro di lei è onnipotente ed eterno. Colui che vuole conoscere la Natura universale e lo Spirito eterno deve superare e trascendere le considerazioni personali e temporali e studiare la Natura dal punto di vista dell’eterno e dell’infinito”(F.Hartmann)-
Purtroppo in quest’epoca l’uomo utilizza prevalentemente la parte razionale del cervello negando tassativamente tutto ciò che non è possibile riprodurre o controllare fisicamente,ma sicuramente le potenzialità della massa cerebrale che in gran parte restano inutilizzate è la chiave arcana,in quanto non conosciuta e non più utilizzata, che può aprire la porta a percezioni al di fuori della “norma”,percezioni che in tempi antichi si erano sviluppate e che sono ora atrofizzate a favore della” sindrome di San Tommaso”.
Come faceva anticamente l’uomo a scegliere e percepire spazi carichi di energia per farne luoghi di culto ?certamente non chiamando geologi o scienziati con strumentazioni sofisticate,ma utilizzando se stesso,la propria coscienza e quindi la propria consapevolezza e mettendosi in una posizione di apertura verso la Terra,ed in questo modo sentiva quale era il punto più carico oppure quale punto era da evitare.
A chi non è mai capitato,passeggiando in un sentiero tra i boschi o lungo una stradina nei campi oppure camminando serenamente in riva al mare di percepire in un momento particolare di non essere soli ed istintivamente rivolgere lo sguardo intorno con un senso di disagio verificando questa impressione che razionalmente è priva di qualsiasi fondamento logico.
Ma quello che gli occhi non sono in grado di vedere e ciò che le orecchie non riescono a percepire è davvero equivalente a “non esistente”?
Sin dalla notte dei tempi nella storia dell’umanità si trovano tracce di esseri che non appartengono a questa dimensione e non mi riferisco certo a contatti con razze extraterrestri ma bensì all’esistenza di esseri fatati che compongono la vasta famiglia del” Piccolo Popolo”.
Citazioni tra le più antiche provengono dalla cultura celtica.
Una nota leggenda racconta che mille e mille anni fa una lunga schiera di donne e uomini bellissimi arrivarono dalle fitte nebbie che circondavano il Grande Nord,essi furono chiamati “gli uomini della Dea”,i Tuatha de Danaan.
Essi erano creature sagge con una incredibile forza fisica,profondi conoscitori delle arti magiche e che in poco tempo conquistarono tutta l’Irlanda regnando indisturbati e felici per secoli sino a quando un giorno arrivò dal sud un popolo bellicoso dai capelli rossi:I Gaeli.
I Tuatha per difendersi nascosero con la magia le spiagge dell’isola dietro una grande nuvola nera e scatenarono una tremenda tempesta che riuscì ad allontanare gli invasori per qualche tempo impedendo loro di approdare sull’isola.
Purtroppo tra le fila dei Gaeli vi era un Druido dotato di poteri magici eccezionali attraverso i quali riuscì a placare le tempeste e permettere in questo modo ai Gaeli di approdare per iniziare una guerra che vide i Tuatha perdere una battaglia dopo l’altra passando da padroni a miseri servi.
Ma quel popolo venuto dalle nebbie del Nord apparteneva ad una razza fiera che da sempre aveva vissuto nutrendo in sé lo spirito della libertà ;quella natura orgogliosa e nobile rendeva impossibile il poter vivere come schiavi e impedì loro di assoggettarsi agli invasori a tal punto chiesero che furono costretti a chiedere aiuto al potente mago Manannan,conoscitore di tutti gli incantesimi di questo mondo e dell’altro,il quale esplorò tutta l’Irlanda per cercare le colline più belle e le vallate più verdi affinché potessero divenire la dimora del suo popolo ed una volta che le individuò chiamò a se le sue genti e con un potentissimo incantesimo circondò quelle vallate di mura invisibili che nessuno poteva attraversare se non i Tuatha stessi,che impararono a rendersi invisibili per poter entrare ed uscire a loro piacimento da quel regno incantato.
Da allora i Tuatha si trasformarono in creature fatate potentissime chiamate dagli uomini” Sidhe” o “Piccolo Popolo”.
Ma dove si trova il regno del Piccolo Popolo?
Semplice, esso è tutto intorno a noi,invisibile agli occhi degli uomini “moderni”,un regno circondato dalle sue barriere di crepuscolo foschia ed illusione ,quelle frontiere che recingono gli uomini ed i loro sensi separando i due mondi.
La fede nella loro esistenza cominciò a scomparire in Europa solo dopo l’avvento della scienza moderna.
L’esistenza di queste creature dei quattro elementi sopravvivono nel folclore e sono citate nelle leggende e fiabe di ogni popolo da secoli e secoli.
Ma come un gioco le cui regole sono imperscrutabili,ciò che rimane celato da un velo di oblio per qualche tempo è prima o poi riportato alla luce,ed ecco che la natura di queste energie si ripropone uscendo dalla dimensione occulta per i pochi e tornando alla vita nei pensieri dei molti.
Intorno all’anno mille Hildegard von Bingen nel suo “Liber divinorum operum” elabora una teoria degli elementi tramite i quali l’anima è in grado di agire sul corpo.
Più tardi Marsilio Ficino(1433-1499) attribuisce a ciascuno dei quattro elementi un’anima e dunque ne afferma la loro esistenza.
Cornelius Agrippa(1486-1536) nella sua “Philosophia Occulta” sostiene che spiriti e demoni sono immortali e li chiama Silvani,Montani,Ninfe e Lemuri.
Ma fu Paracelso(1493-1541) nel suo “Trattato delle ninfe,silfi,salamandre ed altri esseri” il primo che si accinse a definirli e catalogarli,descrivendone le caratteristiche,le qualità ed i loro rapporti con gli esseri umani,portando ordine e chiarezza in una tradizione popolare che spesso confondeva gli uni con gli altri.
All’inizio del trattato egli suddivide gli spiriti di natura in base all’elemento che li caratterizza e da loro dei nomi ben distinti;gli spiriti delle acque sono le Ninfe,quelli dell’aria sono le Silfi,quelli della terra li chiama Pigmei e quelli del fuoco sono definiti Salamandre.
Abbiamo dunque visto che i Celti li facevano coincidere con una razza di semidei provenienti dal Nord,che degli studiosi dell’occulto li chiama spiriti dei quattro elementi ed abbiamo altresì stabilito che il Piccolo Popolo vive in un’altra dimensione contemporanea ma parallela alla nostra .Eppure vi sono stati alcuni scrittori che hanno identificato in alcune popolazioni primitive gli abitanti del regno Feerico,trasportando di peso ciò che appartiene ad una dimensione sottile in una dimensione grossolana .
Il primo fu Arthur Machen(1863-1947),un giornalista del Galles che dedicò gran parte della sua vita a studiare le leggende europee e della sua terra in particolare,grande esperto di tradizioni popolari,che dopo una vita di studi arrivò ad una conclusione:”La Piccola Gente non è del tutto immaginaria,e probabilmente è discendente da individui preistorici che hanno abitato l’Europa prima dell’avvento dei Celti”.
Ma in accordo a quali studi Machen concretizzò tale ipotesi?
Le sue teorie presero sostanza attingendo alle prove raccolte dagli antropologi secondo i quali una razza mongolica,di statura assai bassa,aveva abitato il continente in età neolitica(all’incirca nel 7000 a.C.) lasciando tracce di lavorazione della selce,tracce che si ritrovano posteriormente sino all’età del bronzo e che permise di identificare quelle popolazioni come genti progredite e civili.
Fu proprio nell’età del bronzo (circa 2000-1500 a.C.) che i primi Celti giunsero in Europa soppiantando le culture preesistenti,e con l’avvento dei Celti iniziarono a nascere le leggende.
Quasi la stessa tesi viene sostenuta in seguito da Margaret Murray ,la quale ipotizzava l’esistenza di un popolo di statura assai ridotta rispetto alle popolazioni che arrivarono in seguito,ossia i Celti,e che per evitare di essere assoggettati e resi schiavi dagli invasori più forti ed agguerriti di loro,si videro costretti a ritirarsi nelle zone più impervie e meno fertili,vivendo di pastorizia e coltivando scarsamente la terra.
Essi compresero ben presto che il solo modo di sopravvivere,vista l’inferiorità sia numerica che fisica, era di incutere terrore nei nemici in qualunque maniera e di conseguenza furono costretti a fare delle razzie sporadiche nei villaggi al fine di impossessarsi di cibo e forse anche di schiavi utilizzati nei lavori più faticosi,e per poter fare ciò divennero abilissimi nell’occultarsi abilmente tra alberi e cespugli secondo una sconcertante abitudine di apparire e scomparire quando meno c’era da aspettarselo, velocissimi al punto da sembrare esseri fatati dotati di poteri non umani.
Le loro dimore erano assai singolari,costruite con pietre nella parte inferiore,affondate nel terreno per 70/90 cm,mentre il resto della costruzione era di pali di legno oppure di cannicciato coperto di fango con il tetto rivestito di zolle erbose,il che era ottimale per contenere il calore del fuoco situato nel centro delle capanne sostenute da un palo centrale.
Tali case venivano costruite a gruppi e quando erano coperte di felci o erba o piccoli cespugli davano l’impressione di collinette o monticelli naturali,il che era l’ottimale per nascondesi agli occhi dei nemici.
Avete presente il villaggio degli Hobbit nel film”il Signore degli anelli”?
Ecco,l’aspetto doveva essere più o meno simile a quello del film.
Nell’alimentazione essi differivano completamente dalle popolazioni dedite all’agricoltura che invece abitavano le zone più fertili del paese e sembra che si nutrissero soprattutto con il latte delle loro greggi e che la carne fosse consumata raramente ed in occasione di qualche banchetto.
Probabilmente proprio in conseguenza di questa alimentazione assai diversa si mantennero delle differenze sostanziali nelle caratteristiche somatiche delle due popolazioni,tanto da donare alle piccole genti quell’aspetto particolare caratterizzato da statura minima,occhi allungati,muscolatura sviluppata mantenendo l’esilità tipica di popolazioni che non fanno grande uso di carboidrati.
Vi sono testimonianze tramite documenti e pitture che parlano della sopravvivenza di gruppi nel periodo del neolitico e dell’età del bronzo sino al 16° secolo,nei quali vengono descritti aspetto,abbigliamento ed usanze di queste popolazioni.
Addirittura pare che furono trovate delle mummiette di esseri dalla statura sconcertante.
Una di queste fu scoperta nel 1932 nello stato del Wyoming da due cercatori d’oro che,dopo aver fatto saltare con la dinamite una parete rocciosa,si accorsero di avere messo allo scoperto una caverna alta e larga 1,2 metri e profonda 4,5 metri nella quale una minuscola figura mummificata di un uomo seduto con le braccia e le gambe incrociate non più alta di 35 cm.
Gli scienziati che la esaminarono rimasero increduli dal ritrovamento stabilendo che apparteneva ad un essere maschile di età matura,all’incirca 65 anni,fronte bassissima,naso schiacciato con narici ampie e dilatate,bocca larghissima con labbra sottili e vissuto in un’epoca estremamente remota la cui tipologia ed origine era del tutto sconosciute.
Un altro ritrovamento avvenne nella stato del Kentuky nel 1925,ed apparteneva ad un omino che da vivo doveva essere alto all’incirca 99 cm,con i capelli rossicci morto più di sei o sette secoli prima.
Concluderò citando gli indiani Arapaho e Shoshoni i quali nelle loro leggende asseriscono che quando il loro popolo giunse in quelle tere,vi trovarono dei piccoli esseri che vivevano in canyon nascosti e che guerreggiarono con loro.
Grandissima è ancora oggi in Bretagna ed anche in Irlanda la presenza del Piccolo Popolo nelle fiabe e nelle leggende popolari strettamente legati a luoghi particolari oppure a pietre od alberi o radure e che sono considerati dagli abitanti come fossero quasi “fatti storici” realmente accaduti piuttosto che invenzioni di pura fantasia.
Sorge spontanea una domanda:ma dove vive questo Piccolo Popolo?
Prima di rispondere è opportuno fare una premessa ;queste creature sono indissolubilmente legate alla Natura ed ai suoi elementi,per cui tutto ciò che nuoce alla Natura nuoce anche a loro,e questo già ci dice molto sul nostro scetticismo riguardo alla loro esistenza.
Questo regno a noi oggi inaccessibile, se non a poche persone,è situato in una dimensione parallela a quella umana in un piano vibrazionale meno denso del nostro.
Si potrebbe posizionare il regno Feerico nel piano astrale,quel piano nel quale,secondo la tradizione esoterica,si manifestano le nostre emozioni ed i nostri sentimenti un piano più sottile di quello materiale e tangibile e pertanto più prossimo,dal punto di vista umano, al regno dello Spirito.
Essendo il piano astrale preposto alle emozioni ed ai sentimenti ad esse collegate,anche il regno del Piccolo Popolo è legato alla sensibilità ed all’intenzionalità conscia ed inconscia dell’individuo e proprio per questa ragione esso può apparire di una luminosità e bellezza indescrivibile ad una persona ,ma contemporaneamente cupo e terrificante alla vista di chi “nutre” in sé sentimenti violenti e distruttivi,e tale caratteristica consente ai suoi abitanti di cambiare forma,sembianze e dimensioni a proprio piacimento,e non avendo una forma originale ben definita,assumono molto spesso l’aspetto con cui vengono immaginati dagli esseri umani,oppure assumono le stesse caratteristiche della creatura vegetale che hanno in custodia adattandosi alla sua aura e divenendone parte integrante..
E quindi se queste forme energivore sono indissolubilmente legate alla Natura per logica conseguenza le si possono suddividere nei quattro elementi ,ossia terra,acqua,aria e fuoco.
Che funzioni hanno dunque gli Elementali?
Sono canali attraverso i quali le energie vitali si manifestano ed operano in seno alla materia fisica.
Il loro lavoro consiste nel cooperare alla costruzione ed alla crescita della controparte eterica degli organismi viventi dei quattro regni ,ultimi anelli della catena di operatori occulti che fa capo ai Deva.
Gli Elementali appartengono anch’essi ad una catena evolutiva,diversa da quella umana, che li porterà in un futuro ad acquisire una loro individualità dopo avere superato delle “prove di abilità” che permetterà loro di divenire dei grandi Deva degli Elementi.
Ogni cosa che appartenga al regno minerale,vegetale od animale ha un suo piccolo deva che si prende cura di lui ,così ogni singolo fiore viene seguito nella sua crescita molecola per molecola fintanto che avrà vita.
Ed ecco che il corpo fisico del deva della rosa è la rosa stessa ed attraverso i sui petali e foglie e stelo esso si nutre di aria,di sole di minerali e di energia.
La consapevolezza che deriva dal sapere che il fiore non è “solamente”un vegetale e che un albero non è “solamente” foglie,legno e radici,fa comprendere che l’essere umano ha una grande responsabilità insita nelle sue azioni,che ogni evento volto a razziare e depredare la Natura a scopo di lucro e dissennatamente, non causa solamente la devastazione di aree territoriali,ma conduce alla morte anche innumerevoli forme di vita che sono indissolubilmente legate ad ogni filo d’erba,ad ogni arbusto,ad ogni albero ad ogni pietra.
Ciò che si è perso nei secoli è la sacralità che gli esseri umani percepivano nel contatto con la Natura e in ogni azione che portava ad interagire con Essa.
In ogni essere vivente,dal più basso al più alto,da un microbo ad un arcangelo,la Vita e la coscienza di Dio solo al lavoro,aiutate dai Suoi agenti che seguono il Progetto del Grande Piano Divino.
Nessuna cosa nasce per caso,nulla muore per caso.
Ogni organismo contiene un capitolo della Sapienza Divina ,un libro aperto per colui che ne voglia studiare i processi.
In realtà è l’uomo che non ha i mezzi fisici per accorgersi dell’esistenza di altre creature come gli spiriti elementari,che vibrano attorno ad ogni essere del quale si prendono cura,emettendo un tipo di vibrazione talmente sottile rispetto alle nostre che le nostre orecchie ed i nostri occhi non possono avvertire essendo noi sprovvisti di organi adatti a percepirle.
A parte i chiaroveggenti dotati di potenzialità che ancora non appartengono all’uomo contemporaneo,essendo essi strutturalmente proiettati in avanti nella catena evolutiva, l’uomo comune purtroppo non è in grado di “ascoltare”(quale altra parola potrei usare?) la musicalità di un fiore mentre si apre,o di una foglia che sboccia,o di ogni singolo pianeta che “risuona armonicamente”nel cosmo.
La domanda che ora sorge spontanea è : ma come si possono incontrare queste creature?
Vi sono dei Luoghi Magici dotati di un’energia e magnetismo particolari ,che rappresentano un punto di incontro facilitato tra i due mondi,dei “passaggi” accessibili solamente a quelle persone che hanno i requisiti necessari per avvicinarsi a loro.
Se questi luoghi fungano in se e per se da”portale dimensionale” o se invece agiscano in modo diretto sull’uomo facilitando l’accesso ad un particolare stato interiore che permette di contattare l’”altra dimensione”non mi è dato sapere,fatto è che essendo abitatori di un’altra dimensione il “luogo d’incontro”con la dimensione Feerica (dall’inglese “fairy”o”faerly”che a sua volta viene da”fae-erie”ossia incantato) è innanzi tutto uno “spazio interiore”,un qualche cosa che si schiude nell’essere umano permettendo l’accesso ad una dimensione di coscienza che sta al di fuori dello spazio e del tempo e sicuramente anche oltre la vita e la morte.
Cio che caratterizza questo stato interiore è la profonda connessione con il “cuore”,una disponibilità e un’apertura nel relazionarsi con il prossimo,un ridimensionamento del senso critico e ed il costante esercizio nel non-giudizio,insomma coltivare sentimenti ed emozioni positive (che si sedimentano nel corpo astrale-mondo feerico)un modo di pensare che porta ad una profonda mutazione caratteriale-interiore
Lavorando in questa direzione si può dunque affermare che lo”stato del cuore” nutre letteralmente le relazioni con i mondi leggeri ,causando anche un effetto collaterale da non sottovalutare,poiché il coltivare e mantenere tale stato fa miracoli nell’ambito delle relazioni interpersonali umane e sorridendo un poco si può dire che se non si riesce ad entrare in contatto con le Fate per lo meno si entra in contatto con nuove amicizie.
Non a caso le Vie Spirituali appartenenti a varie tradizioni concordano nel definire il cuore una “Porta di accesso al Divino”.
Il modo di “oltre-passare” questa Porta di accesso è attraverso una maggiore consapevolezza e centratura ,un cuore leggero e libero da pesantezze emozionali,coltivando la disponibilità,l’empatia ed un” non giudizio”verso l’agire del prossimo, che consente il disinnesco di reazioni automatiche negative e distruttive sostituendole con azioni costruttive e consapevoli e poiché gli abitanti del Piccolo Popolo sembrano essere così sensibili ai campi elettromagnetici quanto alle umane intenzioni,emozioni e sentimenti,il “nutrire” e mantenere uno “stato del cuore” dovrebbe proprio contribuire a facilitarne il contatto con essi.
Ho menzionato i campi elettromagnetici come fonte di molestia poiché la natura di queste creature,come detto poc’anzi,è di natura eterea e quindi occupano lo stesso “spazio” di tali onde,che disturbano parecchio la loro esistenza sino ad allontanarle definitivamente.
Altre fonti di fastidio sono naturalmente l’inquinamento ambientale ed atmosferico,per ovvie ragioni,quello acustico come suoni troppo forti o sgradevoli oppure quelli derivanti dal traffico cittadino o di industrie,le suonerie di telefoni cellulari,le onde delle antenne radiotelevisive e così via,ma ciò che più di ogni altra cosa disturba ed allontana le creature degli elementi è l”inquinamento emozionale”identificabile con le caratteristiche della maggior parte dell’attuale società ossia: il materialismo imperante, l’egoismo socialmente diffuso,i pensieri di bassa entità,l’aggressività causata dallo stress quotidiano,la violenza,la prevaricazione, la rabbia,la paura,l’avidità,l’invidia,il rancore,la cupidigia ecc…insomma tutti i prodotti-spazzatura generati dall’umana inconsapevolezza ed ottusità ,un dilagare di emozioni e sentimenti”pesanti”.
Ma ora cerchiamo di conoscere meglio queste piccole entità.
Iniziamo dall’elemento fuoco,l’unico che l’uomo non sia ancora riuscito a contaminare come purtroppo ha “abilmente” saputo fare con l’acqua,la terra e l’aria,e l’elemento fuoco vede come suoi “abitanti”le salamandre.
Le Salamandre
Questi sono gli elementari meno conosciuti,essendo costituiti dalla parte più sottile dell’etere e nemmeno i chiaroveggenti possono vederli se non con difficoltà.
Si dice che le salamandre siano di aspetto gradevole seppur poco definito perché spesso si confondono con le fiamme e che la loro vita sia assai lunga ,migliaia di anni forse.
Il compito di alcune è di raccogliere il calore ambientale trasportandolo da un luogo all’altro in relazione con la vita del regno vegetale,mentre quello di altre è essenziale essendo esse le custodi del fuoco interno all’origine di ogni cosa.
Il secondo elemento è l’aria ed i suoi abitanti sono le Silfi.
Le Silfi
Le Silfi hanno anch’esse un aspetto nebuloso essendo costituito esclusivamente da particelle sottili dell’etere-luce.
Si possono dividere in due categorie principali:la prima contempla le Silfi che vivono nelle nuvole dando loro forma spesso captandola dai pensieri umani soprattutto da quelli dei bambini a seconda delle immagini mentali che ricevono ,e che presiedono ai venti ed alle tempeste .Si muovono nella luce e nel calore dell’atmosfera con giri e movimenti continui i quali alimentano le correnti di energia che percorrono l’atmosfera del pianeta.Estremamente sensibili ai suoni ed a ogni spostamento d’aria,come il volo di un insetto che è percepito come un suono ed utilizzato come energia ,lo canalizzano eseguendo così il loro compito energetico.
La seconda classe di Silfi è costituita dagli esseri più evoluti di tutta la Gerarchia degli Elementali ,di aspetto assai bello sono circondati da una bruma opalescente di una luminosità straordinaria.Queste Silfi sono portatrici di luce e sono mezzi di diffusione dell’amore cosmico attraverso lo spazio aereo.
L’elemento acqua accoglie le Ondine.
Le Ondine
L’acqua è elemento di purificazione e rigenerazione e origine della vita sulla terra ed è popolata da migliaia di differenti varietà di Ondine la cui consistenza è meno sottile di quella delle salamandre e delle silfi ma sempre di aspetto instabile,proprio come l’elemento acqua.
Siccome è nella natura umana catalogare e classificare ciò che vuole comprendere,anche in questo caso diversi nomi sono stati attribuiti a questi elementali a seconda che si trovino nel mare ,le Sirene ed i Tritoni, o nei fiumi ,le Ninfe,o nelle sorgenti le Naiadi.
Vivono molto a lungo rispetto alla vita media di un uomo ed hanno la funzione di indirizzare l’energia eterica nei corsi d’acqua senza mai cessare di alimentare le correnti di energetiche che percorrono come un sistema nervoso il nostro pianeta.
Esercitano una funzione molto importante sulla vita acquatica e sulla formazione del plancton alla base della catena alimentare.
Quante leggende narrano di Sirene che con il loro canto hanno stregato i marinai facendo loro perdere il senno,oppure di fontane o sorgenti nei pressi delle quali si incontrano bellissime fanciulle che con le loro grazie fanno innamorare perdutamente i viandanti che si soffermano a parlare con loro?
Ed è appunto per la bellezza dei tratti somatici e l’ abilità nel modulare i suoni che le contraddistingue, che è pericoloso avere dei contatti con le Ondine dal momento che possiedono la caratteristica di giocare molto bene con la natura impressionabile dell’uomo ed utilizzarla a loro profitto.Bisogna tenere ben presente che tutti gli spiriti di natura hanno il potere di gettare quello che noi chiamiamo un”incantesimo”su coloro che rimangono affascinati dal loro aspetto e si abbandonano alla loro influenza.
Proprio per la caratteristica di essere estremamente sensibili ai pensieri umani queste energie possono assumere a loro piacimento un aspetto estremamente attraente ed un atteggiamento seduttivo.
L’elemento terra ospita gli gnomi
Gli Gnomi
Nel corso dei secoli le creature degli elementi si sono introdotte capillarmente nelle tradizioni popolari al punto che ogni regione ha dato vita ad una suddivisione ed a una trasformazione di alcune caratteristiche sia caratteriale che morfologica di questi esseri che ha accompagnato il cambiare dell’uomo,così vedremo che gli gnomi originari si trasformano in nani ,in korrigans e in folletti ,cambiamento introdotto forse anche grazie ai racconti di poeti e scrittori che hanno dotato di caratteristiche semi-umane queste energie.
Si potrebbe azzardare una differenziazione dicendo che gli gnomi sono preposti al lavoro in superficie a contatto con le forme vegetali,mentre i nani sono dislocati nelle profondità della terra quando i folletti ed i korrigans spesso girano sopra la superficie terrestre causando brutte situazioni agli umani verso i quali non nutrono grandi simpatie.
L’origine della parola Gnomo non è certa ma pare che derivi dal termine Genornus che significa”residente della terra”,oppure “gnomizio”che significa “conosco”,poiché a quanto si dice essi sono creature sapienti riguardo ai misteri della natura,compresi molti segreti che l’uomo,nonostante la sua scienza, ancora non conosce.
Una imponente schiera di scrittori e disegnatori ha preteso di poter suddividere gli gnomi in razze e sottorazze arrivando anche alla descrizione particolareggiata della forma e del colore di abiti ,cappelli e scarponcini,ma direi che questo fa parte della voglia di sognare come fanciulli che alcuni individui hanno il dono di trattenere oltre la fanciullezza e di trasmettere attraverso disegni e racconti.
In linea generale si può dire che la principale funzione degli gnomi o nani è centrata nel lavoro di distribuzione sul piano eterico di elementi minerali che vengono distribuiti al regno vegetale in modo da facilitare l’assorbimento di certe sostanze da parte delle radici delle piante.Infatti sono gli gnomi che attivano i minerali,li mettono in circolazione e li dirigono alle radici in modo che sia facilitato il processo di crescita.
Un’altra funzione degli elementi della terra è centrata nelle miniere e nelle caverne sotterranee ove essi operano in particolar modo in relazione con i metalli,i minerali e le pietre preziose grazie anche alla loro costituzione sottile che gli permette di intrufolarsi senza sforzo
Nelle viscere della terra percorrendo il sottosuolo distribuendo e reggendo con grande vigilanza le energie terrestri di vene,filoni e sedimenti.
Pare che i nani apprezzino in particolar modo l’interno delle rocce allo stato metallico e dei minerali più o meno translucidi come i cristalli ed in conseguenza di ciò tutte le forze telluriche e psichiche di cui i cristalli ed i metalli sono portatori sono poste sotto il controllo di questi esseri e possono essere canalizzate solamente dietro loro consenso.
Per questo motivo gli occultisti nelle loro cerimonie attraverso formule e gesti magici ,cercano di ottenere la loro collaborazione.Naturalmente il modo in cui tali energie vengono impiegate sono di totale responsabilità dell’operatore in quanto queste forze sono completamente avulse dal concetto di bene o male,una caratteristica ed anche una responsabilità legate principalmente all’evoluzione umana.
Il loro“sentire” è solamente attraverso i sensi sottili,a loro è sufficiente “ascoltare ed osservare” il mondo minerale per riflettere allo stesso tempo nel più profondo del loro essere i diversi componenti fisici e chimici che costituiscono la nostra terra.Per loro vedere,sentire e riflettere è un”sapere “che sfocia in una comprensione immediata di ogni elemento con il quale entrano in contatto.
Questa facoltà unita ad una certa curiosità li spinge ad imitare il comportamento degli uomini ed a volte ad interagire con loro in particolar modo nella scoperta di ricchi filoni di metalli preziosi.Quante leggende esistono su nani che aiutano dei minatori avendoli presi in simpatia?
A puro titolo di curiosità vorrei aggiungere che queste “creature” sarebbero particolarmente sensibili(come anche le altre appartenenti ai tre regni già citati)al fascino che la luna ha su di loro ed al quale non riescono a sottrarsi e che pare influisca anche sul loro aspetto trasformandoli a seconda della fase in cui si trovi la luna.
Proprio a causa di questa caratteristica gli gnomi corrono il rischio di passare su piani meno sottili e rimanere prigionieri per un certo tempo in forme terrestri come quelle dei rospi o delle rane.Le maghe di una volta lo sapevano bene e ricercavano questi anfibi che incarnavano uno gnomo prendendosene cura e vestendoli di velluto nero (!)
Per quanto riguarda i folletti ,fortemente presenti nel folclore delle fiabe popolari ed in particolar modo in Irlanda ove assumono il nome di Leprechaun,vorrei brevemente accennare a qualche loro peculiarità più o meno insolita.
Nell’immaginario collettivo essi assumono un’immagine di piccola creatura dall’aspetto pacioccone e simpatico ma con un carattere ribelle e molto dispettoso che spesso si manifesta nelle relazioni con gli esseri umani.
Queste creature sono connesse con la fertilità della terra e capaci di esercitare grande potere sulla forza vitale della natura.
Due dei mestieri a loro più comunemente attribuiti sono quello di mugnaio,che simbolicamente è il tramite tra il prodotto grezzo(il grano) ed il prodotto lavorato(la farina) trasformandolo in pane(la Natura manipolata dall’abilità umana) e cioè tra la fecondità della Terra e la capacità dell’uomo di sfruttarne i doni e quello di calzolaio,mestiere con forti valenze simboliche poiché la scarpa è un simbolo sessuale .
I Leprechaun sono anche chiamati i”calzolai delle Fate”.
Questo esserino ama fare scherzi molto spesso”pesanti” ma prevalentemente indirizzati alle persone avare,agli avidi ed ai ladri e questo ci conduce ad un’altra sua caratteristica,ossia l’amore per le monete d’oro ed infatti numerose e ben conosciute leggende li vuole custodi della famosa pentola di monete d’oro alla fine dell’arcobaleno.
I folletti sono spesso raffigurati con barba e capelli rossicci,velocissimi,forti abbastanza da poter stendere un bue con uno schiaffo,adorano le prese di tabacco ed sono in grado di ingurgitare impensabili quantità di whisky e birra.
Possiedono anche l’abilità di trasformarsi in animali ed oggetti,la capacità di rendersi invisibili a piacimento,l’incredibile abilità nel saper compiere enormi balzi ed in alcuni casi anche di volare ed infine il potere di esaudire i desideri.
La tradizione dice che se un uomo riesce a catturare un folletto ,egli in cambio della libertà dovrà accordagli tre desideri che dovrà esaudire immediatamente,oppure il folletto è obbligato a rivelare il luogo ove è sepolta la sua amata pentola stracolma di luccicanti monete d’oro.
Ma questo non è certo un’impresa facile,vista la scaltrezza, l’arguzia della loro mente acuta e l’inseparabile caratteristica che possiedono di mentire e prendersi gioco degli umani.
Concludo dicendo che la presenza del Leprechaun o folletto nell’immaginario collettivo irlandese è così radicata e presente che è proprio la sua maschera che ancora oggi apre le sfilate per i festeggiamenti nel giorno di S.Patrizio.
E così dopo questo viaggio che non è stato certo breve tra le creature dei quattro elementi,prima di porvi termine ,vorrei appena sfiorare ,come leggere ali di farfalle variopinte ,altri due nomi che appartengono intimamente a questo regno e che sono assai cari ai bambini di tutte le età,e mi riferisco agli eleganti Elfi ed alle eteriche Fate,ma ahimè il tempo a voi sottratto per questa lettura è stato assai più del previsto,ed allora che posso proferire su di loro?
Saro breve,anzi brevissima..
E come alla fine di ogni racconto che si rispetti scriverò….
“Ma questa è tutta un’altra storia….”
Rosella Bozzola
Bibliografia
F.Hartmann- I simboli dei rosacroce
Anima Edizioni
L’alchimia dei quattro elementi
Charles Rafael Payeur
Edizioni l’Età dell’Acquario
Storia o leggenda del Piccolo Popolo
Raffaello Fiorini
Il Dio delle streghe
Margaret A.Murray
Edizioni Ubaldini
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