Lo Shuttle Columbia e la tragedia dei misteri
di Antonio De Comite
Il primo giorno di febbraio ’03, una nuova Ustica si verificava sopra i cieli del Texas, quando in fase di rientro l’astronave “Shuttle Columbia” si disintegrava in tre tronconi principali, illuminando di macabro una normale giornata di una tranquilla cittadina, di nome Palestin.
L’equipaggio a bordo di quella maledetta missione (STS 107) era composto da 7 astronauti, di cui uno israeliano.
Questo particolare ha fatto pensare subito ad un attentato terroristico, alimentato anche dal fatto, probabilmente leggendario, che onor della sorte la cittadina texana si chiamasse Palestin.
Ma i misteri di questa missione ci sono, tanto che qualcuno ha gridato all’UFO… probabilmente non sbagliando.
E probabilmente gli alti vertici influenti, e mi riferisco ai militari, sapevano e non hanno potuto far nulla per evitare il disastro.
Il solo fatto che si sia fatto un esilarante balletto incontrollato di ipotesi, più o meno verosimili, ha alimentato la tesi di una rappresaglia “esterna”probabilmente reale.
Ma passiamo ad elencare tutte le ipotesi fatte per spiegare l’accaduto, ipotesi che sono state create al 90% dai mass-media.
La prima parlava di “crepe” sull’ala sinistra dello Space Shuttle Columbia.
Lo “Scoop” veniva rilanciato da un TV Israeliana, che mandava il filmato incriminato.
Dalla foto vengono evidenziate le presunte crepe, ma subito questa tesi viene smontata dalla stragrande maggioranza degli astronauti del mondo, capeggiati da Umberto Guidoni, il quale parla di “bufala”.
In effetti l’immagine non rappresenta l’ala, bensì la parte posteriore dello scafo, la coda, e quelle “lesioni” sono in realtà cavi di collegamento.
L’altra ipotesi parla di un pezzo di navetta staccatosi al decollo, ma anche questa ipotesi è subito accantonata , per il semplice fatto che i sensori di bordo non hanno segnalato questa perdita.
Le altre ipotesi parlano di una collisione con un micrometeorite o con un frammento della cosiddetta “spazzatura spaziale”, composta da oltre 9000 oggetti identificati che provengono da tutte le missioni spaziali.
Questa è stata seriamente presa in considerazione da tutti i mass-media, dimenticando che il giorno 06 febbraio ’03, lo scienziato Luciano Anselmi, in un intervista rilasciata all’agenzia di stampa Adnkronos, ha dichiarato che questa tesi (micrometeoriti e spazzatura spaziale) è assurda, visto che la navetta si trovava in un orbita “pulita”, esente da pericoli di questo tipo. Ricordiamoci che lo scienziato Luciano Anselmi è uno dei massimi esperti di Detriti Spaziali e scienziato di laboratorio di Dinamica del Volo Spaziale dell’ex CNUCE, oggi ISTI-CNR (Istituto di Scienza e Tecnologia dell’Informazione). Quindi non uno qualunque.
Accantonando queste convenzionali ipotesi, restano quelle non convenzionali, avvalorate dal fatto che un astronomo amatoriale della California, ha filmato uno strano “flash”, attorno alla navetta nel mentre questa rientrava sulla Terra.
L’astronomo stava filmando il pianeta Venere e non si accorge dello strano bagliore, il quale verrà evidenziato ad analisi supplementari.
Lo studioso dichiara che non aveva mai visto nulla di simile.
Frame del filmato ripreso dall’astronomo californiano.
A sinistra Venere, mentre sulla destra lo Shuttle in caduta libera.
Ingrandimento dello strano “bagliore”.
Il filmato fa il giro del mondo e, naturalmente arriva in mano alla NASA, la quale dichiara che nel momento della tragedia, nell’atmosfera superiore della California, si era verificato un inconsueto fenomeno elettrico, facendo la tesi del cosiddetto “fulmine cosmico”.
Ma le navette spaziali non dovrebbero essere al riparo dai fulmini, come lo sono gli aeroplani?
Ma la svolta si ha il giorno 09 febbraio ’03, quando il NORAD, il Comando Aerospaziale di Difesa del Nord America,dichiara che un “oggetto non identificato” fluttuava attorno alla navetta.
Questa notizia ha confuso i mass-media, soprattutto italiani che hanno confuso data (evento) e velocità (oggetto).
Secondo le agenzie di stampa italiane, l’oggetto volante sarebbe stato visto all’inizio del rientro dell’atmosfera e che accompagnava la navetta, ad una velocità di 5 metri al secondo.
Secondo quelle americane, l’oggetto è stato rilevato dai radar del NORAD il 16 gennaio ’03 e che si muoveva a 5 miglia al secondo, ovvero a oltre 8000 chilometri all’ora!
Cosa fluttuava a quella velocità nei pressi dello Shuttle? E’ quella la causa del blackout delle comunicazioni tra astronauti e comando centrale della NASA?
Probabilmente si. E questo non è un atto di presunzione da parte mia, ma viene riferito da una notizia apparsa il giorno 05 febbraio ’03, quindi apparsa 4 giorni prima la dichiarazione ufficiale del NORAD!
Il sito ufologico Ufocenter riporta che un UFO fu avvistato e filmato dalla NASA, durante le trasmissioni Live del canale satellitare NASA CHANNEL.
L’oggetto è stato avvistato alle 14:02 del 16 gennaio ’03 nello spazio!
Aveva una forma discoidale e si muoveva in modo lineare. Per molti minuti ha continuato a muoversi in questo modo, fino a quando ha diminuito la sua rotta e ha tracciato un angolo acuto a grande velocità.
Era questo l’oggetto del NORAD? Sicuramente SI!
E non come ipotizza qualcuno “urina ghiacciata a forma di iceberg”, ipotesi peregrina e degna di persone imbecilli che si bevono tutto.
C’è qualcuno che ha anche detto che alcuni radioamatori avrebbero captato frasi sconnesse fra equipaggio e base a terra del tipo : “…è sempre più vicino, non riusciamo ad allontanarci…stiamo cercando di correggere la rott…”.
Il mistero quindi permane.
Ma se fossero stati gli UFO, perché avrebbero agito in questo modo?
Innanzitutto bisogna domandarsi il perché di quella missione. I vertici della NASA hanno dichiarato che si trattava di una “operazione di routine”, non specificando quale.
Lo Shuttle di quel tipo non faceva scalo con la ISS (Stazione Spaziale Orbitante Internazionale), quindi è verosimile pensare che gli astronauti non effettuassero “solo” esperimenti di tipo scientifico.
E’ un caso emblematico che 6 dei 7 astronauti a bordo erano Alti Militari.
Infatti si ipotizza che nello spazio avessero scoperto qualcosa di importante e altamente pericoloso e “qualcosa” non ha gradito ciò, eliminando la nave spaziale.
Fantasie? Forse si, forse no..resta il fatto che la verità sta sempre nel mezzo.
Altri suppongono anche che gli astronauti siano letteralmente “svaniti” e mai arrivati a Terra, individuando corpi “interi” prelevati dall’FBI (ma con quella deflagrazione i corpi non si dovevano sbriciolare?).
Questo episodio ricorda tanto il ritrovamento, nelle Torri Gemelle, nella tragedia dell’11 Settembre ’01 di una hostess legata con affianco un passaporto.
Quella ragazza era completamente non bruciata e il passaporto nuovo, elementi “anomali” in una tragedia che ha bruciato tutto, con temperature che hanno sfiorato verosimilmente gli oltre 4000°.
Ciò fa pensare ad un complotto..ma stavolta per mantenere segreta, almeno in parte, non tanto una tragedia nata dall’”interno” degli States (Twin Towers) ma l’esistenza di “creature spaziali” che interagiscono sempre più drammaticamente con le nostre vite.
Sembra abbastanza sospetto che qualche giorno dopo la tragedia, il Presidente Americano, George W. Bush finanzi la ricerca di extraterrestri, con un finanziamento di oltre 3 miliardi di dollari.
Ed appare abbastanza sospetto la “ridivulgazione” di documenti sugli UFO da parte del KGB, un giorno dopo la dichiarazione di Bush.
Bolle qualcosa in pentola? Non ci culliamo troppo e vediamo cosa succede!
Articolo eseguito Da Antonio De Comite
Responsabile Settore Studi e Ricerche Sezione Ufologica Taranto
11 febbraio 2003
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