NASA, razzi a terra e marziani in blocco
L'agenzia spaziale statunitense deve affrontare una successione di incidenti e misteriosi malfunzionamenti. Sulla Terra e su altri pianeti.
Roma - Gli ambiziosi obiettivi di NASA, divisi tra tempistiche ristrette ed esigenze di budget sempre meno inflazionate, devono fare i conti anche con qualche incidente di percorso di entità variabile. Nel problematico periodo da stop-and-go dell'agenzia spaziale i test dei super-razzi vengono bloccati a pochi secondi dallo start, i vascelli spaziali rimangono sulla rampa di lancio per motivi ignoti e i rover marziani devono vedersela con pericolose tempeste di sabbia.
Proprio non ci voleva, tanto per cominciare, il piccolo incidente avvenuto durante il test orizzontale di Ares 1, il primo stadio della nuova piattaforma di lancio Constellation pensata per succedere allo Shuttle nelle missioni spaziali con equipaggio umano. Condotto nello Utah dal contractor di NASA Alliant Techsystems (ATK), avrebbe dovuto fornire preziose informazioni sul comportamento del principale razzo vettore del progetto Constellation ed è stato invece bloccato a soli 20 secondi dal termine del countdown.
Il motivo del comando di "abort", spiegano i responsabili di ATK, andrebbe ricercato in una valvola malfunzionante e nella conseguente malfunzionamento dei controlli dell'ugello di scarico, fondamentali per gestire la direzione del razzo dopo il lift-off. Il problema non ha insomma riguardato il razzo in sé, nondimeno ATK ha cancellato il test perché da questa prova sarebbero dovuti emergere dati fondamentali per il prosieguo dello sviluppo dei moduli-razzo Ares, della capsula Orion e di tutti gli altri componenti di Constellation.
Per unire la beffa al danno, il malfunzionamento della valvola di Ares si è immediatamente riverberato sullo shuttle Discovery, già atterrato a causa di un incidente precedente (una valvola anche in questo caso) e bloccato a terra per ulteriori 24 ore in attesa che gli ingegneri NASA riescano a individuare la causa circostanziata del problema. La sorprendente serie di incidenti (e l'ulteriore ritardo che potrebbe scaturire dal malfunzionamento di Ares 1) stanno spingendo il lancio di Discovery al limite della finestra di lancio utile fissata entro questa domenica, periodo oltre il quale NASA sarebbe costretta a mettersi in coda dietro i vascelli di giapponesi e russi posticipando la missione alla metà di ottobre.
E se sulla terra le cose le cose per NASA non vanno affatto bene, ulteriori problemi provengono dal suolo e dall'orbita marziane dove il rover Spirit deve vedersela con l'arrivo di una tempesta di sabbia che minaccia di bloccare l'approvvigionamento energetico attraverso i pannelli solari, e il Mars Reconnaissance Orbiter va in "safe mode" facendo il reboot del computer di bordo per la quarta volta nel 2009. I motivi? I tecnici di missione ci stanno ancora lavorando.
Alfonso Maruccia
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