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Le chiamanao "Asperatus"
sono nubi enormi e scure
Nessuno sa come si formano e perché
ROMA
Sono enormi, scure, minacciose e molto misteriose. Stiamo parlando di grandi nubi che, in formazioni fantastiche, sono state viste negli ultimi tempi sovrastare alcuni paesaggi europei, oscurandoli, foriere di tempeste. Malgrado appaiano, ormai , frequentemente in cieli diversi e lontani tra di loro, queste estese formazioni nuvolose, come informa un articolo apparso sul “Daily Mai”l on-line, non sono state ancora ufficialmente prese in considerazione dagli scienziati e, quindi, non hanno un nome.
Sono state viste sull’Inghilterra, da Snowdonia alle Scottish Highlands, e sull’altra estremità del mondo, in Nuova Zelanda. Ogni volta, sembra che stiano lì, lì per scatenare il finimondo, come minimo un piccolo tornado, ma poi si rompono e tutto finisce nella calma più totale. Un mistero per i metereologi: perché si formano? Come fanno a distribuirsi in forme così articolate, difficili anche solo ad immaginarle e estremamente variegate nei colori e nelle sfumature, tanto da meritarsi dalla Royal Metereological Society (RMS), che ha tentato di imbrigliarle nell’ufficialità scientifica, il nome di nuvole “Asperatus”, termine latino che si può rendere con “tempestoso”, ”ruvido”, “accidentato”. Chi le ha viste, anche solo in fotografia, come Gavin Pretor-Pinney, fondatore della Cloud Appreciation Society dice che «è come guardare la superficie del mare in tempesta da sotto.
«Abbiamo cercato di identificare e classificare tutte le immagini delle nubi che abbiamo ripreso - spiega Gavin Pretor-Pinney - ma sembra che non rientrino in nessuna categoria e, quindi, comincio a pensare che si tratti di un tipo davvero unico di nubi». La parte visibile, sottostante delle nuvole, appare accidentata e increspata e sembra proprio una nube di tempesta, anche se sono molte le testimonianze che affermano che, alla fine, quando queste formazioni si aprono non danno luogo neppure ad un temporale.
La Royal Meteorological Society si sta attivando per raccogliere più informazioni possibili su queste nubi “asperatus”: quando e dove appaiono per cercare di capire esattamente quale è il meccanismo di formazione e cosa lo mette in moto. Gli esperti metereologi chiederanno poi all’Organizzazione Mondiale Metereologica delle Nazioni Unite di Ginevra, di considerare la possibilità di inserire queste nuove, strane nuvole nell’International Cloud Atlas, come è in uso tra i metereologi di tutto il mondo. Secondo Paul Hardaker, Direttore della RMS, dal punto di vista della fisica dell’atmosfera, per formare queste nuvole è necessario che a livello locale ci sia una grande quantità di calore per produrre l’energia necessaria a generare una tale “drammatica” formazione nuvolosa. «Si tratta - ha detto - di strutture molto scure che contengono un bel po’ di vapore acqueo condensato».
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