EXTRATERRESTRI: NUOVE RIVELAZIONI DAL QUASICRISTALLO CONSERVATO A FIRENZE
Questa notizia può certamente risollevare gli animi di coloro che forsennatamente negano la presenza extraterrestre, di qualsiasi tipo, sul nostro pianeta! E’ anche con una punta di campanilismo che pubblichiamo questa scoperta ma la questione più importante sono certamente le implicazioni che tutto ciò si porta dietro. Attraverso le evidenze recuperate da questo frammento meteorico riusciremo a comprendere meglio il nostro pianeta e sopratutto l’intervento di agenti esterni durante i suoi primi momenti di vita.
Questa notizia può certamente risollevare gli animi di coloro che forsennatamente negano la presenza extraterrestre, di qualsiasi tipo, sul nostro pianeta! E’ anche con una punta di campanilismo che pubblichiamo questa scoperta ma la questione più importante sono certamente le implicazioni che tutto ciò si porta dietro. Attraverso le evidenze recuperate da questo frammento meteorico riusciremo a comprendere meglio il nostro pianeta e sopratutto l’intervento di agenti esterni durante i suoi primi momenti di vita. Già Chandra Wickramasinghe aveva ipotizzato, con la sua ipotesi sulla panspermia cosmica, la possibilità che corpi provenienti dallo spazio potessero aver inseminato il nostro pianeta nel remoto passato. Ora più che mai nuove prove sembrano ulteriormente confermare che la Terra delle origini fu un vero e proprio laboratorio organico e inorganico, in cui elementi eterogenei provenienti dal cosmo impattarono e permisero il successivo sviluppo della vita. Siamo davanti a nuovi indizi in grado di farci comprendere quali e quante realtà interagirono con la Terra primordiale, non solo i mattoni della vita ma anche elementi inorganici oggi riscoperti sotto una nuova luce.
Enrico Baccarini
FIRENZE – Esiste qualcosa di extraterrestre sulla Terra? Da oggi a questa domanda si può rispondere di “si” e questo raro oggetto della natura si trova in Italia, a Firenze. Si tratta di un particolare cristallo dal reticolo molto singolare. A differenza dei normali cristalli, in questo tipo di pietre la struttura ha una forma simbolica che non si ripete più volte nel solido.
Il quasicristallo conservato nel Museo di Storia Naturale di Firenze proviene dalla Russia, da un meteorite caduto nelle montagne delle Koryak. Grazie a un gruppo di ricerca dell’Università di Firenze del Cnr, Consiglio Nazionale delle Ricerche, è stato possibile scoprire l’origine di questo esemplare: secondo il coordinatore degli studi Luca Bindi, questo pezzo di meteorite appartiene al mondo extraterreste.
Per esaminare il frammento di meteorite gli scienziati italiani hanno collaborato con il California Institute of Techonology. I risultati hanno stabilito che il quasicristallo in considerazione è di origine extraterreste per via di alcune caratteristiche chimiche.
Al suo interno, sono stati trovati isotopi di ossigeno particolari, che caratterizzano i meteoriti. Inoltre, sono stati riscontrati grani di stishovite, un minerale che per formarsi ha bisogno di miliardi di anni.
In seguito a queste prove, il quasicristallo è stato datato di circa 4,5 miliardi di anni. Se ritorniamo indietro in quella data, ci troveremmo davanti alla formazione dell’intero sistema solare.
Secondo Luca Bindi, grazie a questo quasicristallo si potrà studiare l’origine della Terra e del Sistema Solare. Dopo la costruzione di acceleratori di particelle, come il Cern di Ginevra, per ricreare il Big Bang, grazie allo studio di questi materiali si potranno ottenere ulteriori informazioni sull’origine del nostro pianeta.
Del resto già in passato, i meteoriti sono serviti per affrontare lo studio dell’interno del nostro pianeta. Nel 2011, grazie ai suoi studi sui quasicristalli, l’israeliano David Shechtman è riuscito a conquistare il premio Nobel per la Chimica, entrando così nella lista di quegli uomini che hanno dedicato parte della loro vita alla ricerca nella natura per scoprire cosa si cela all’interno di essa e per aiutare il prossimo.
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