Nella hit-parade delle linee ad alta velocità minacciate dai tagli della crisi, ci sono - tra l'altro - la Nizza-Marsiglia e la Torino-Lione, scrive ancora Le Figaro. In particolare, aggiunge il quotidiano, quest'ultima sarebbe «squalificatà per il suo costo (12 miliardi di euro)». Ma anche dal calo registrato nel «trasporto merci, sceso a quattro milioni di tonnellate su quella tratta, contro gli undici milioni di tonnellate vent'anni fa, non gioca a favore di quel progetto».
Insomma, i francesi hanno fatto proprie le osservazioni (da anni ai limiti dell'ovvio e dello scontato) su cui qui si sgolano i No-TAV, e su cui qui si cavilla fino allo spasimo pur di dimostrare che sono errate, attraverso calcoli e conti completamente balordi.
Ma perché mi diverto a linkare l'Unità? Perché, guardacaso, ho appena visto sul Fatto Quotidiano un video sull'espulsione dal partito di alcuni rappresentanti valsusini del PD, rei di essere contrari alla -ormai defunta- TAV, video in cui si nota come il Partito Democratico sia ormai ossessionato dalla TAV che è diventata come una droga. Chissà come mai una tale ossessione, mah, chissà, mistero misterioso.
Intanto, adesso il PD si trova in una delle sue consuete dissonanze: seguire la strada di Hollande, a cui si zerbinano ogni giorno, oppure continuare a cercare l'indispensabile dose di TAV malgrado tutto e tutti? (foto:infophoto)
Bel dilemma.
http://petrolio.blogosfere.it/2012/07/tav-torino-lione-la-francia-di-hollande-dice-no-e-ferma-i-lavori.html
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