L'oceano artico
Gli scienziati avvertono che il record di fusione dell’Artico di questa estate fa parte di un trend di accelerazione con profonde implicazioni. Secondo quanto riporta il sito della Bbc i ricercatori norvegesi rilevano che il ghiaccio marino sta diventando sempre piu’ sottile e piu’ vulnerabile. Il mese scorso, il disgelo annuale del ghiaccio ha raggiunto il livello piu’ basso registrato dal controllo via satellite iniziato piu’ di 30 anni fa. Si ritiene che l’entita’ del declino possa influenzare anche il clima europeo. Si rileva, inoltre, che la fusione e’ destinata a continuare per almeno un’altra settimana (il picco solitamente si raggiunge verso la meta’ settembre) mentre le temperature rimangono sopra lo zero. Il Norwegian Polar Institute (Npi) e’ in prima linea nella ricerca artica e il suo direttore internazionale, Kim Holmen, ha riferito alla Bbc che la velocita’ dello scioglimento e’ stato piu’ alta del previsto. Si tratta di un cambiamento, ha detto il dottor Holmen, che ”ci ha colto di sorpresa” . Uno degli scienziati coinvolti, Edmond Hansen, ha affermato che questo fenomeno ”non ha precedenti” e che ”non e’ di breve durata”. La maggior parte delle informazioni sul ghiaccio provengono dai satelliti, ma anche da misure effettuate da una serie di tecniche diverse. Gli ultimi dati sono ancora in fase di elaborazione, ma uno degli specialisti, il dottor Sebastian Gerland, ha sottolineato che le condizioni variano di anno in anno: “Nella regione in cui lavoriamo notiamo che il ghiaccio e’ piu’ sottile“. Quando il ghiaccio sparisce del tutto, spiega il ricercatore, “la superficie perde il suo solito candore, che riflette la radiazione solare verso lo spazio, e viene sostituita da acque scure che, invece, assorbono piu’ calore“. Secondo il dottor Gerland, un ulteriore riscaldamento puo’ avvenire anche se il ghiaccio rimane in uno stato di gran lunga piu’ sottile: “Significa che attraverso il ghiaccio penetra piu’ luce che puo’ riscaldare l’acqua“.
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