News Gerda!
28 agosto 2012 | Autore Roberto Duria
Vi avverto. L’articolo che state per leggere è incompleto, dilettantesco e anche un pochino surreale. In una parola, strano. Strano come la protagonista, la mia intervistata, che conosceremo fra poco.
Poiché intervistare la gente mi sembra un ottimo modo per cercare di capire il mistero della psiche umana, non mi sono lasciato scappare l’opportunità d’incontrare di nuovo Federico Varutti, di cui ho già parlato recentemente. In quell’occasione, avendomi invitato a cena a casa sua, ho pensato che ci sarebbero state altre cose interessanti da vedere e studiare.
Infatti, la cosa più interessante da esaminare si è rivelata sua moglie: Katerina Orun, polacca da trent’anni in Italia. Ella, tra unpiatto di farro e una frittata di portulaca, mi ha parlato della tecnologia EM, a me fino all’altra sera totalmente sconosciuta.
EM sta per Microrganismi Efficaci, ovvero i batteri, principalmente lattici, responsabili del processo rigenerativo. Sono stati scoperti e divulgati dal professor Teruo Higa, che insegna orticoltura all’università delle isole Ryukyu, in Giappone.
Ai miei tempi furoreggiava Fukuoka, con “La rivoluzione del filo di paglia”, vero libro di culto della mia generazione, insieme a “Siddharta”, di Hermann Hesse.
Dal Giappone ci giunge anche la teoria diMasaru Emoto sulla natura dell’acqua e in particolare sulla memoria che il vitale elemento possiederebbe.
Evidentemente, al di là delle mode passeggere, noi occidentali siamo affascinati dalla cultura e dalle filosofie dell’estremo oriente: Marco Polo e Tiziano Terzani ne sanno qualcosa.
In realtà, al professor Higa non si può attribuire la scoperta vera e propria dei batteri rigeneranti, perché della bontà di quelle piccole bestioline ce ne siamo accorti da un pezzo. Tanto è vero che i sumeri con la birra e gli antichi greci con il vino furono fra i primi a capire che dalla fermentazione di certe piante si poteva ricavare un pizzico d’inebriante felicità. Per inciso, le popolazioni precolombiane forse avevano fatto la stessa cosa con il mais e io mi ricordo di come nel 1993, durante il mio viaggio in Perù, il modo in cui veniva preparata la “Chica” provocava moti di disgusto in tutti noi turisti schizzinosi. Il mais infatti veniva preventivamente masticato dalle donne anziane dei villaggi e poi messo a fermentare.
Katerina spero non abbia masticato il farro che mi ha offerto per cena.
La timidezza non le ha permesso di mostrare il suo grazioso volto. Per motivi a me sconosciuti. Il suo modo di essere timida travalica i normali parametri di una normale riservatezza. E forse questo è l’elemento che la rende……strana.
Il marito Federico completava, di tanto in tanto, le sue spiegazioni sull’efficacia degli EM, ma la vera esperta è lei.
Mi è stato spiegato che in Polonia viene fabbricata la sostanza madre, su licenza di una ditta americana. In Italia l’importatore è un certo Stephen, altoatesino di Brunico, che la spedisce per posta dietro prenotazione via internet.
Federico e Katerina si fanno spedire una bottiglia di preparato da un litro, pagando la modica cifra di 20 euro. Da quel primo litro, aggiungendo melassa e acqua, si ottengono dai 500 ai 1000 litri di sostanza figlia, che hanno svariati usi, dalla tutela dell’ambiente, all’agricoltura, dalla salute alla salubrità delle abitazioni. Con ulteriore diluizione, da quei 1000 litri se ne possono ricavare fino a 30.000. La cosa si fa anche in omeopatia.
Mi hanno fatto annusare l’odore di un litro di EM derivato e, oltre alla melassa, mi ricordava il tamarindo. Un cucchiaio di tale sostanza è stato messo nella polenta servita in tavola, ma la si può usare per lavare frutta e verdura, al posto del bicarbonato, e per rigenerare l’orto e il giardino.
La si può usare anche per pulire i pavimenti.
Alla mia ingenua domanda se non è uno spreco usare liquido ricco di batteri rigeneranti per pulire il pavimento, mi è stato risposto che l’ambiente di vita è della massima importanza per la salute di chi ci vive e che usare il liquido EM è sempre meglio dei detergenti chimici.
Sapevo che la luminosità e l’aerazione di una casa sono della massima importanza (i cinesi con il Feng Shui sono veri maestri in questo), ma non mi ero mai soffermato a pensare che anche muri e pavimenti potessero essere resi salubri mediante liquidi particolari. Son cose che la pubblicità televisiva evita di spiegare.
Infatti, posso immaginare che le industrie agrochimiche non siano molto contente della divulgazione della tecnologia EM e mi aspetto che prima o poi salti fuori il professorone di turno a definirla una ciarlataneria.
A me le pietanze in tavola non sono sembrate ciarlatanerie e quei professoroni detrattori e scettici andrebbero presi per la gola. In senso gastronomico, naturalmente!
Rammaricandosi, Federico mi ha detto che anche i coltivatori biologici e quelli omeodinamici non ci sentono da quell’orecchio. Forse perché, nel caso di questi ultimi, stanno già seguendo l’insegnamento di Rudolf Steiner, austriaco, e quello di Teruo Higa risulta loro troppo esotico.
Tuttavia, sulla bontà della fermentazione, non ci dovrebbero essere obiezioni. Ricordo che molti anni fa ero riuscito a procurarmi la matrice dello yogurt, che si presentava come quelle spugne che si trovano piaggiate sulla riva del mare. Bastava aggiungere latte (a quell’epoca non provavo repulsione per il latte vaccino) e il giorno dopo i batteri presenti nella “spugna” avevano trasformato il tutto in ottimo yogurt, che veniva fatto passare attraverso un colino, così da recuperare la matrice e ricominciare daccapo.
La mia compagna dell’epoca e io, dopo qualche settimana, avevamo preso un piacevole colorito latteo e il nostro alito da vitelli non svezzati si sentiva a tre metri di distanza.
Alla fine, con rammarico, decidemmo di buttare via tutto.
Katerina e Federico, invece, non buttano via niente e sono convinti che versare il liquido EM nelle aiuole dell’orto produca pomodori e ortaggi di prima qualità, così come anche lavare il pavimento con la stessa sostanza aiuti il loro sistema immunitario.
Non ho difficoltà a crederlo.
La signora Orun mi ha spiegato che i batteri sono dappertutto e in quest’epoca sono prevalentemente di natura acida. Questo mi ha fatto venire in mente il dottor Simoncini, secondo il quale il cancro si formerebbe in un organismo eccessivamente acido e per tale ragione lui si serve del bicarbonato.
Ovvero per combattere il cancro-fungo che ne deriverebbe.
Di modo che, Simoncini e Higa, pur a distanza di migliaia di Km l’uno dall’altro e pur appartenendo a scuole di pensiero non precisamente coincidenti, vengono ad integrarsi a vicenda con le loro teorie.
Batteri acidi danno come risultato un ambiente acido, che a sua volta rende i nostri corpi acidi e predisposti alla formazione del fungo chiamato cancro. Il cerchio si chiude.
Katerina mi ha spiegato che in natura ci sono tre tipi di batteri: i rigenerativi, che sono una minoranza; i degenerativi, che sono un’altra minoranza e i neutri, che sono la grande maggioranza. E mentre ancora stavo pensando che la cosa ricorda ciò che diceva il comico Macario (i buoni sono una minoranza, i cattivi sono un’altra minoranza e poi ci sono gli spaventati, che sono la maggioranza), Katerina, quasi leggendomi nel pensiero, ha paragonato la classificazione dei batteri a ciò che avviene nella società umana.
Ma a me è sembrato che questo paragone fosse solo un’estrapolazione concettuale fatta da lei o dal professor Higa e che non avesse molte basi scientifiche.
Quando poi ha aggiunto che, esattamente come avviene nella società, le masse neutre si lasciano trascinare da quella delle due minoranze che ha più forza – e nell’epoca attuale la più forte è la degenerativa – ho avuto conferma che si tratta di interpretazioni molto umane. Anche troppo umane.
Sembra una dottrina gnostica, o forse messianica.
Naturalmente, potrei anche sbagliarmi e prima di esprimere un giudizio definitivo dovrei come minimo leggermi i libri del dottor Higa.
La cosa paradossale del preparato EM è che, avendo un Ph 3,5, in se stesso è acido, ma i suoi effetti sono alcalini. Dovrei essere un chimico per spiegare come mai ciò avvenga.
Federico, che ha sempre avuto la passione dell’agricoltura, dice che circa una volta alla settimana i contadini sono costretti a spargere gli anticrittogamici e si capisce che con l’uso continuato di tali prodotti la Monsanto si arricchisce smisuratamente.
Con il preparato EM si riduce la necessità di usare i pesticidi, il che, se fosse vero, sarebbe di rilevante importanza per l’umanità. Altro che Neil Armstrong!
Il signor Varutti mi ha portato l’esempio del contadino che da molti anni coltiva sempre e solo mais nel campo di fronte a casa sua. Mi ha detto che 35 anni fa otteneva 50 quintali di granturco. Oggi, grazie ai pesticidi, ne ottiene il doppio. In compenso la terra non è più tale ma è diventata polistirolo. E anche qui il cerchio si chiude, se andiamo a vedere l’intervista fatta a Graziano Ganzit, agricoltore biodinamico, che ha sempre definito i contadini come “operai della terra”.
Federico concorda: lavorano con trattori dotati d’aria condizionata, che somigliano astronavi, ottengono risultati strepitosi con pannocchie mostruosamente grandi, ma snaturano il terreno e mettono un’ipoteca sulle generazioni future.
C’è però, a Coseano, un suo amico che fa il casaro. Mette il preparato EM nei formaggi, ma non lo si deve sapere in giro perché i NAS potrebbero trovare qualcosa da ridire.
Usare i preparati batterici rigenerativi significa invertire la tendenza e ricorda le finalità dell’uso degli SCEC, come da lui precedentemente spiegato. Insomma, i coniugi Varutti credono che offrendo un’alternativa soft il Sistema possa ravvedersi e bisogna rendergli l’onore che si deve alle persone ottimiste.
Analizzando la situazione dell’agricoltura, siccità a parte, ornitologi e poeti si sono accorti da tempo che le allodole sono sparite. I lombrichi non si trovano più neanche a pagarli oro. Perché è avvenuto ciò?
I contadini in genere spargono tre quintali di concime azotato per ettaro, ma la quantità non basta mai e si crea una situazione di tossicodipendenza: infatti Ganzit, mi ricordo, parlava dei concimi come della droga della terra.
Con i preparati EM la situazione è invertita. Dopo tre anni d’impiego non è più necessario usarli. Se si pensa che la loro produzione è a costo zero, mentre con i pesticidi di sintesi c’è un business miliardario, si capisce che le multinazionali non molleranno mai l’osso e faranno di tutto per mantenere il sistema consumistico che hanno creato e tengono tuttora in piedi.
E’ un po’ come con il sole: nessuno lo può brevettare.
E, altra sorpresa, a casa di Federico c’è un interessantissimo impianto volto a catturare l’energia solare. Una specie di prototipoideato dal professor Grassman dell’università di Udine, di cui in Italia ci sono solo tre esemplari. Uno è quello nel giardino dei Varutti, che si vede in foto.
C’è un software calibrato astronomicamente sulla posizione del sole nel corso di tutti i 365 giorni dell’anno. Di modo che gli specchi sono sempre puntati nella direzione giusta.
Il funzionamento è semplice: gli specchi convogliano i raggi solari su un pannello al cui interno scorre l’acqua. Katerina e Federico hanno acqua calda tutto l’anno, senza dover pagare le bollette del gas. La centralina che ha fatto sistemare nel seminterrato distribuisce l’acqua in tutta la casa.
Gli ho chiesto un po’ di prezzi: 6.000 euro l’ambaradan esterno, compresa l’installazione, e 1500 i collegamenti alla centralina.
In quanto tempo si ammortizzerebbero i costi rispetto alla dipendenza dal gas di città? Dipende da quanto gas si usa, per lavarsi o anche per cucinare, ma il calcolo non dovrebbe essere troppo difficile. In ogni caso, il sole c’è sempre mentre Berlusconi, amico di Putin, non è più al governo.
Infine, quasi a voler rimarcare la stranezza della padrona di casa e l’originalità di suo marito, in tavola campeggiava una caraffa d’acqua contenente un quarzo jalino, come quelli che ho nella mia collezione di minerali, insieme a una manciata di cilindretti cavi, come quelli che si usano per depurare l’acqua degli acquari.
Alla domanda sul perché una cosa del genere, Katerina ha spiegato che il quarzo è un cristallo dalle molte virtù, che trasmette particelle benefiche per il nostro corpo, mentre i cilindretti sono stati trattati con i batteri rigenerativi e anch’essi apportano elementi benefici al nostro organismo.
La cosa mi ha fatto venire in mente che gli antichi romani, per lo meno quei patrizi che se lo potevano permettere, scioglievano perle e oro nelle bevande e le assumevano convinti non solo che non gli facessero venire i calcoli biliari, ma che irrobustissero la loro salute.
Anche qui, vorrei essere un medico per capire qualcosa di questa stranezza.
Katerina mi ha anche spiegato come si rendono terapeutici i cilindretti: si prende la materia base, l’argilla, e la si mette in un bagno di liquido EM. Si porta il tutto ad ebollizione fino a un minimo di 700 gradi così che i batteri si fissino sui cilindretti, rendendoli efficaci per lungo tempo.
So che in natura esistono batteri che prosperano nelle sorgenti vulcaniche, ma come facciano i batteri lattici a sopravvivere a 700 gradi centigradi, per me resta un mistero.
Non mi basta che l’abbia detto il professore giapponese, perché le leggi della fisica e della biologia valgono qui da noi come nel paese del sol levante.
Comunque sia, la tecnologia EM è indubbiamente interessante da approfondire, non meno che misconosciuta anche negli ambienti di controinformazione e di cultura alternativa.
Per chi volesse approfondire non resta che andare sul sito ufficiale dell’associazione.
Io al momento posso solo manifestare la mia gratitudine alla timida Katerina e al vulcanico Federico, per le informazioni elargitemi.
E anche per l’ottima cenetta di ieri sera a Coseano.
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