Mentre l’Antartide vive un eccezionale boom di estensione dei suoi ghiacci, con valori da record, la superficie dei ghiacci dell’Artico si è ridotta a un livello mai registrato prima negli ultimi 33 anni, dai dati che emergono tramite il controllo via satellite iniziato nel 1979, superando di poco il precedente record stabilito nel 2007. Lo ha annunciato ieri il Centro nazionale americano della neve e del ghiaccio (Nsidc). Le immagini del satellite scattate il 16 settembre mostrano che la banchisa si è ridotta fino a 3,4 milioni di chilometri quadrati, il livello più basso dell’anno e di sempre dal 1979. Rispetto a 33 anni fa, si tratta del 45% di ghiaccio in meno nello stesso periodo. “Siamo ormai in un territorio sconosciuto“, ha affermato il direttore del Centro Mark Serreze. “Mentre sappiamo tutti da lungo tempo che il pianeta si è riscaldato e che i cambiamenti più pronunciati sono quelli osservati nell’Artico, pochi tra noi si aspettavano che fossero così rapidi“, ha aggiunto in un comunicato. Il record del 2007 era già stato battuto il 18 agosto, quando la superficie minima dei ghiacci artici si era ristretta fino a 4,10 chilometri quadrati. Nel 2007 la superficie minima toccò i 4,17 milioni di chilometri quadrati.
“Questo e’ un segnale drammatico: in meno di una generazione abbiamo alterato il modo in cui si presenta il pianeta dallo spazio e presto il Polo Nord sara’ completamente libero dal ghiaccio in estate“, afferma Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia. “I ghiacci dell’Artico – aggiunge – hanno una funzione fondamentale nella stabilizzazione del clima del pianeta: i raggi solari quando arrivano sulla Terra vengono riflessi da questa enorme superficie bianca e ritornano indietro. La scomparsa del ghiaccio artico comportera’ che le radiazioni solari verranno assorbite dagli oceani, aumentando la loro temperatura, con effetti negativi sul clima a livello globale“.
E il peggio potrebbe ancora arrivare. Infatti secondo alcuni studiosi, il ritiro dei ghiacci del Mare Glaciale Artico raggiungera’ un record disastroso nei prossimi quattro anni. Un vero e proprio collasso definitivo che dara’ vita a uno dei peggiori disastri ambientali globali mai registrati nell’epoca moderna. La catastrofe glaciale che avverra’ tra le latitudini settentrionali e’ stata annunciata da uno dei maggiori esperti mondiali in materia, Peter Wadhams della Cambridge University. Wadhams ha parlato dell’esigenza di riconsiderare urgentemente nuove strategie per ridurre le temperature nel mondo. Interpellato dal Guardian, lo scienziato ha spiegato che “i cambiamenti climatici non sono piu’ un problema che possiamo affrontare nell’arco di pochi decenni e soprattutto non possiamo pensare di risolvere tutto semplicemente puntando sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Ma e’ fondamentale sfruttare consapevolmente le nuove teorie per diminuire il riscaldamento globale, come le idee proposte dalla geoingegneria che vorrebbero rimandare nello spazio i raggi solari e nutrire gli oceani di minerali capaci di assorbire l’anidride carbonica in eccesso“.
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