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La carcassa della balena rinvenuta ieri in Toscana, tra la foce del fiume Morto e il Serchio, sull’arenile del Parco di S. Rossore, verrà affondata in mare. La decisione è stata presa in seguito ad una riunione svoltasi dinnanzi al corpo morto dell’animale da parte di esperti dell’Osservatorio toscano cetacei, ministero dell’Ambiente, Università di Siena, Firenze e Padova.
Hanno preso parte all’incontro anche il Parco di San Rossore, la Guardia costiera, i Vigili del fuoco, il Nucleo subacqueo di Livorno e il Corpo forestale. E’ un sistema davvero economico questo dell’affondamento rispetto all’abbattimento tradizionale, il cui costo si aggira intorno ai 30 mila di euro.
In più, la carcassa della balena darà anche nutrimento a vertebrati ed invertebrati, dando così la possibilità ai ricercatori di monitorare l’abbondante materia organica presente.
Si tratta del primo esperimento che sarà effettuato in Italia. Tempo di questo monitoraggio 18 mesi, dopo i quali verrà poi recuperato lo scheletro della balena e affidato al Parco di San Rossore.
«Nella storia di San Rossore – ha commentato Giancarlo Lunardi, presidente del parco – è un fatto quasi unico se si esclude un incidente analogo avvenuto negli anni Cinquanta ma dove l’animale era di dimensioni molto minori. Aldilà del dispiacere, abbiamo un interesse scientifico agli esiti del progetto di ricerca».
Ancora ignote le cause della morte della balena e di come possa essere avvenuto lospiaggiamento.
Vanna Ferrara
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