Il premio nobel Montagnier prende sul serio l’Omeopatia
Il premio Nobel Montagnier si esprime sull’Omeopatia e sulle alte diluizioni.
Secondo lui le alte diluizioni sono strutture di acquq che mimano la struttura originale e non sono “niente” come le definisce la scienza ufficiale. Per affermare ciò parte dallo studio da lui condotto sulla sequenza batterica del DNA che è capace di produrre onde elettromagnetiche, anche ad alte diluizioni come 10 -18.
Lo studio è un importante contributo a trovare le basi scientifiche del funzionamento dell’Omeopatia.
Montagnier prenderà la direzione dell’Istitituto di Jiaotong, presso l’università di Shangai e si propone di continuare a studiare il fenomeno delle onde elettromagnetiche prodotte dal DNA nell’acqua.
Questa ricerca non può effettuarla in Francia sia perché ormai in pensione non può assumere cariche istituzionali sia perché non viene supportato in quanto in Europa non si vedono di buon occhio le scoperte riguardanti una possibile spiegazione del funzionamento dell’Omeopatia.
Il premio nobel fa riferimento al dott. Jacques Benveniste, uno scienziato francese che condusse studi sul meccanismo di azione dell’Omeopata, definendolo un moderno Galileo, data la genialità delle sue scoperte. Montagneier afferma che Benveniste e le sue scoperte furono rifiutate da tutti perché era troppo avanti. Questo gli costò tutta la sua carriera, il laboratorio, il suo patrimonio e benché fosse sulla strada giusta, i suoi esperimenti non erano riproducibili. E anche i risultati che ottennero dopo i successori di Benveniste, riproducendo i risultati, non furono pubblicati per non seminare il “terrore” tra le persone che non credono in ciç (la scienza ufficiale ndr)
Montagnier non si preoccupa delle critiche che gli fanno i suoi colleghi di essere scivolato nella “pseudoscienza, perché crede fermamente che questi fenomeni debbano essere indagati e approfonditi. Tutto l’articolo lo troverete sul sito di Science
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