Sovranità popolare e modi per conquistarla
La sovranità popolare è l'asse portante della nostra Costituzione: essa dovrebbe esercitarsi in modo delegato nelle elezioni politiche, partitiche, sindacali ed associative, e in modo diretto nelle comunicazioni di massa e nei referendum abrogativi e consultivi.
Tuttavia, siamo lontani anni luce da una tale impostazione.
La sovranità popolare, asse portante della nostra Costituzione, è un bene comune primario (nel senso che da esso tutti gli altri derivano): è il diritto/potere, nazionale e locale, del cittadino, del lavoratore, del consumatore e dell'elettore a partecipare, decidere e controllare le scelte politiche che lo riguardano.
E' anche sovranità monetaria dei cittadini e dello Stato rispetto a multinazionali finanziarie o aziendali, e sovranità sulla allocazione/ripartizione delle risorse nazionali: naturali, ambientali, fiscali, di reddito.
Ancora, è sovranità comunicativa popolare diretta, senza mediazioni di monopoli commerciali e di status.
E' anche sovranità alimentare e sanitaria negata dalle multinazionali dei semi e dei farmaci.
Tutto l'apparato istituzionale, statuale , politico ed economico è costruito, sulla carta, su tale presupposto (democrazia costituzionale). Tuttavia, siamo lontanissimi da una simile impostazione, e su questa i nostri ministri e i nostri rappresentanti giurano impunemente da decenni.
Ci siamo abituati da troppo tempo a subire la prepotenza degli eversori, sia nazionali (governi, partiti, giornalisti, prenditori ) che internazionali (banche, multinazionali civili e militari, poteri ecclesiastici, mafie di ogni tipo).
Credo sia ora di indignarsi, di dire basta e di conquistare tutto ciò che ci è stato tolto impunemente.
L'elenco delle rapine antipopolari ed antisociali è molto lungo, ma bastano pochi esempi concreti per indicarne le dimensioni e la gravità.
Sul piano internazionale, dobbiamo riconquistare la sovranità dello Stato, in termini militari, politici, culturali e formativi,monetari, produttivi, fiscali e previdenziali, laici e popolari, contro i ricatti e le imposizioni dell'imperialismo finanziario armato (NATO, Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale), delle multinazionali, dell'Europa delle banche, dei poteri papalini, delle mafie politiche e finanziarie.
Sul piano nazionale, sovranità dello Stato significa la fine della sua sudditanza dai poteri privati, la fine della lottizzazione partitica, la riconquista di ruoli, funzioni su servizi pubblici e beni comuni.
In particolare, sovranità monetaria (contro l'inganno del debito e della moneta) e sovranità mediatica (contro i monopolisti dell'informazione, della comunicazione e dei media).
Possiamo almeno avvicinarci a questi traguardi di rigore costituzionale? Come? Con quali proposte?
Tutto l’impegno ultradecennale del Forum DAC è finalizzato a rispondere a queste domande.
E' necessario:
1) uscire dalla Nato e liberarci delle basi USA/Nato presenti sul nostro territorio;
2) porre fine alle nostre guerre di aggressione unilaterali contro altri Paesi (Cost. art.11);
3) perseguire un disarmo nazionale generalizzato, a partire dalle armi nucleari e di sterminio (facendo così cessare le attività di irrorazione chimico-biologica attuate nei nostri cieli n.d.r.);
4) respingere la dittatura del tutto anticostituzionale dell'Europa dei banchieri e degli speculatori, e, se necessario, uscire dall'Europa attraverso un apposito referendum, azzerando la truffa del debito "pubblico" (!?).
La stessa indipendenza nazionale la dobbiamo conquistare dai governanti USA, dalle multinazionali, dal potere papalino, dai ricatti e dalle logiche guerrafondaie e colonizzatrici.
Sul piano interno, invece:
1) la lottizzazione partitica dello Stato va ridotta a reato penale;
2) va recuperata la proprietà e la gestione pubblica su beni comuni, servizi e risorse collettive, imprese di rilevante interesse nazionale (comunicazioni, trasporti, istruzione, territorio, ambiente, imprese produttive ed assicurative - Cost.art.43);
3) l'emissione/proprietà della moneta deve essere tolta alle banche;
4) le elezioni politiche, come ogni altra forma di rappresentanza, devono essere impostate sul sistema proporzionale puro, senza collegi e sbarramenti, e su opzioni programmatiche vincolanti legate a candidati con pari visibilità mediatica;
5) nelle fabbriche e negli uffici deve valere la democrazia sindacale, senza privilegi di casta per i sindacati consociativi e confederali (CISL-UIL-CGIL); i lavoratori voteranno con referendum sugli accordi con le controparti. Lo stesso deve valere per i contratti di vendita e locazione di immobili abitativi nei quali una pseudo-rappresentanza monopolistica è assegnata, per volontà dei proprietari, a Sunia-Sicet-Uilcasa- Unione inquilini ,sulla testa degli inquilini paganti;
6) l'uso dei referendum popolari, abrogativi e consultivi, nazionali e locali, deve essere una pratica corrente; il giudizio espresso dai votanti deve essere vincolante per qualsiasi governo, il quorum deve essere del 30% (più che rappresentativo) e le firme ed i tempi necessari ad indirlo debbono essere non punitive per i promotori. Questi debbono avere spazio adeguato su tutti i media per illustrare le ragioni del referendum, con pari visibilità dei favorevoli e contrari;
7) i referendum "propositivi", "deliberativi" e "legislativi", non previsti dalla Costituzione italiana, devono invece essere previsti per legge (n.d.r.);
8) in campo comunicativo deve essere annullato il monopolio dei giornalisti e concesso, per legge, il diritto a comunicare a cittadini, lavoratori, movimenti, associazioni (non solo a giornalisti e uomini di partito).
9) i partiti non devono avere il monopolio della politica, dato che questa appartiene alla società come bene comune;
10) i cittadini possono militare in "formazioni sociali" riconosciute e finanziate, diverse dai partiti. Partiti e "formazioni sociali" debbono avere statuti democratici e organi di rappresentanza, eletti e collegiali;
11) i beni comuni come lavoro, comunicazioni, trasporti,energia, istruzione, moneta, ambiente e territorio, abitazione , risorse naturali, radiofrequenze, debbono essere proprietà collettiva inalienabile. Su di essi si esercita la sovranità popolare diretta, tramite referendum e concessioni a controllo pubblico;
12) la riconversione ecologica della produzione e del consumo, il risparmio energetico, la tutela ambientale, rappresentano diritti universali inalienabili del genere umano e dei singoli popoli. Lo stesso deve valere per la sovranità monetaria sottratta alle banche e agli speculatori.
Sono queste alcune delle indicazioni programmatiche vincolanti che i sistemi elettorali ed i referendum debbono sottoporre al giudizio popolare, non le sigle fuorvianti o le promesse evadibili dei leader di partito.
Come si capisce, si tratta di una impostazione costituzionale anticapitalista, antioligarchica ed antiautoritaria, necessaria ed urgente da attuare!
Articolo di: Enrico Giardino
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http://vedosentoeparlo-bacab.blogspot.com/2011/06/sovranita-popolare-e-modi-per.html
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