Da mesi si sentono voci, sempre più insistenti, riguardo ad un nuovo massimo solare che dovrebbe verificarsi tra la fine di questo e i primi mesi dell'anno prossimo e di una concomitante entrata, da parte del nostro sistema solare, in una nube di fotoni; ma molto poco si dice riguardo a cosa questi avvenimenti potrebbero comportare. Si dice, infatti, che ci saranno black out in moltissime tra le zone più industrializzate del mondo, in particolare nell'emisfero nord, ma oltre a questo? Purtroppo non finisce qui..
CORRELAZIONE TRA L'ATTIVITÀ SOLARE E EVENTI GEOLOGICI DISASTROSI SULLA TERRA
LE CONSEGUENZE
E' stata infatti accertata una correlazione tra l'attività solare e il verificarsi di eventi geologici disastrosi sulla terra: in particolare si è verificato un notevole aumento dell'attività sismica e vulcanica in concomitanza con l'espulsione di grandi masse di energia da parte del nostro Sole. Inoltre, sempre a causa del sole, in anni recenti, si è constatato anche un sensibile aumento nell'intensità e nella frequenza di eventi climatici estremi come uragani e tornado. Effetti simili sul nostro pianeta e sulla sua atmosfera potrebbe avere anche la nube di energia interstellare che ci apprestiamo ad attraversare. Va anche detto, tanto per peggiorare un poco la situazione, che nel Giugno del 2007 cinque satelliti THEMIS della N.A.S.A. hanno scoperto un enorme buco nella magnetosfera terrestre che potrebbe amplificare in misura inimmaginabile la portata dei danni prodotti dal Sole e della nube di fotoni alla quale andiamo incontro. La magnetosfera, infatti, è quello scudo che da millenni ci difende dai raggi dannosi inviati dal sole. Uno squarcio delle dimensioni di cinque volte la terra (dimensioni approssimative) potrebbe lasciarci senza difese contro le radiazioni nocive provenienti dal cosmo.
Sono almeno dieci anni che l'intensità del campo magnetico terrestre continua a diminuire: pare sia arrivata addirittura al 38% del valore normale e essa cala sempre più velocemente, tanto che gli scienziati sono sicuri che siamo prossimi ad un inversione campo magnetico stesso. Le ragioni di questo calo sono ignote ma che cosa questo comporti ci è, sicuramente, più chiaro: oltre al buco nella magnetosfera, causato probabilmente proprio da questo fenomeno, il calo del magnetismo del nostro pianeta causa anche una diminuita efficacia dello scudo magnetico (nelle zone non interessate dallo squarcio); ma, come se non bastasse, il diminuire del magnetismo sembra provocare, esso stesso, l'accrescersi dell'attività sismica e vulcanica del nostro pianeta. Da anni, infatti: da quando il campo magnetico ha cominciato a diminuire in maniera preoccupante, ci si sta rendendo conto di quanto terremoti ed eruzioni vulcaniche si verifichino con sempre maggiore frequenza e intensità.
Sembrerebbe come se il magnetismo, oltre che funzionare da scudo, tenga unita e stabile la terra, appena invece se ne allenta l'intensità la terra diviene pronta a disgregarsi e ad essere enormemente più soggetta a intensi fenomeni sismici e vulcanici. Sono questi fenomeni, poi, la vera causa delle variazioni climatiche che stiamo sperimentando. Nonostante alla televisione continuino inculcarci nella testa l'idea che il riscaldamento globale sia da imputarsi, quasi esclusivamente, all'azione dell'uomo esso, in realtà, è causato, in massima parte, dall'azione del vulcani sottomarini. Questi, essendo l'ottanta per cento di più di quelli di superficie e quasi sempre in attività, hanno causato con il tempo l'innalzarsi della temperatura delle acque oceaniche. E' un dato di fatto che la temperatura degli oceani si sia accresciuta in misura maggiore di quanto abbia fatto l'atmosfera terrestre è quindi plausibile affermare che siano gli oceani ad aver influenzato il riscaldamento dell'atmosfera e non viceversa come vogliono indurci a credere.
Gli effetti di tale riscaldamento sono immaginabili: l'elevata temperatura delle acque a contatto con un'atmosfera più fredda causa una maggiore evaporazione con conseguente accrescimento dei fenomeni atmosferici violenti come uragani, acquazzoni e gelate. Tutti fenomeni che stiamo ampiamente sperimentando in questi ultimi anni.
Fenomeni che potrebbero anche aumentare tra la fine di questo e l'inizio del prossimo anno quando l'intensità dell'influenza del sole e della nube di fotoni sul nostro pianeta sarà massima mentre il magnetismo terrestre sarà arrivato a livelli minimi.
Un aumento dell'attività vulcanica oltre ad accrescere la temperatura degli oceani, con conseguente aumento della copertura nuvolosa, potrebbe causare anche l'emissione di grandi quantità di ceneri da parte dei vulcani e quindi a bloccare l'irraggiamento solare, con conseguente calo della temperatura dell'aria e una sempre maggiore differenza tra la temperatura dei mari e quella dell'atmosfera. Quindi sempre più nubi e sempre meno sole e, quel poco che riuscirebbe a penetrare, verrebbe rimbalzato dal bianco della neve e dei ghiacci che avranno intanto coperto buona parte delle terre emerse.
Il risultato di tutto potrebbe essere una nuova era glaciale e questa potrebbe arrivare proprio nel momento in cui siamo più vulnerabili a causa dell'irreparabile danneggiamento alla rete elettrica di tutto il mondo causato da fenomeni cosmici.
Oltre ai cicli di quasi 26.000 anni della precessione degli equinozi e del tempo che impiega il sistema solare a compiere un giro intero intorno al centro della nostra galassia c'è un altro ciclo di cui poco si parla e di cui bisogna tenere conto: Quello di 11.500 anni, tempo che, secondo Robert W. Felix, intercorre tra il verificarsi delle varie ere glaciali. Il 2012, come sappiamo, corrisponde con la fine del ciclo precessionale di 25.920 anni ma quello che pochi sanno è che, sempre secondo lo studioso sopra citato, l'ultima era glaciale è avvenuta proprio 11.500 anni fa.
Una visione più ottimistica e una trattazione dell'influenza che il magnetismo ha sull'essere umano e viceversa, nonché una possibile soluzione a questi eventi, nel mio libro: Lo specchio del pensiero, www.lo-specchio-del-pensiero.it . Dove l'argomento è trattato anche dal punto di vista della fisica quantistica.
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