In questi ultimi decenni abbiamo sentito e sentiamo tanti slogan inneggianti alla capacità di creare con il proprio pensiero, al pensiero positivo dei propri “piccoli-io” iperpotenti; tuttavia il senso di osservazione e un minimo di conoscenza dei fatti, lasciano perplessi. Sarà solo una questione di numero dei praticanti delle arti del pensiero positivo? Dubito. Piuttosto direi l'incidenza della confusione e della non conoscenza su molti fronti (che non siano i propri “personali desideri”).
La percentuale di libero arbitrio personale (che non ritengo assoluto) che possiamo mettere in gioco, può fare la cosiddetta differenza. Non aspettiamo che siano anche o tutti gli altri a farlo prima...
Dalle pagine della storia recente Global Research (Centro di Ricerca sulla Globalizzazione), organizzazione indipendente con sede a Montreal (Canada), documenta con chiarezza risvolti che paiono uscire dalle cronache di un manicomio, eppure regolano da moltissimi decenni la storia degli Stati, dei loro potenti, anzi delle potenti lobby transnazionali, dei trattati, degli organismi sovranazionali, dei cosiddetti garanti etc etc. Tutti sanno ma fan finta di non sapere o di sentire. In fondo come noi nel piccolo tran tran quotidiano. Per una volta.. magari siamo uguali in qualcosa.
Razza strana si aggira sul pianeta: parla di una cosa e ne fa un’altra, si rifiuta di rispettare qualsiasi regola internazionale ma impone ad altri di osservarle ed osservare le sue. Se non ci fosse crudeltà estrema, violenza, genocidio, ci sarebbe solo da ridere per questo circo terrestre. Ma chiunque si senta umano (e non è scontato esserlo…) non può ridere di questi “fenomeni”.
È vero: l’impotenza non passa una volta a conoscenza dei fatti, ma più documentazione e chiarezza (esattamente quel che non vien fornito dai sistemi di informazione “governativi”, i cosiddetti “mainstream media”) possono cambiare il livello della coscienza e con questo anche il modo con cui saluteremo questa vita terrena, quando il nostro viaggio individuale arriverà al suo termine. Certo, bisogna credere che non siamo solo un corpo fisico o una entità che deve immergersi e assorbire solo materia.
La visione spirituale insegna che l’anima qui sceglie di venire incarnandosi in un corpo per apprendere e conoscere, dunque non boicottiamola: “imparare” è d’obbligo su ogni fronte. Lei sa che è la verità che rende liberi.
È diventato un luogo comunque parlare di “indifferenza ed egoismo” (sempre degli altri,in genere), ma cominciamo a dar filo da torcere a questi devianti atteggiamenti, osando chiarezze e informazioni scomode. Non è vero che non cambia nella nell’immediato quotidiano perché questo allenamento “alla verità e libertà” cambierà anche le attitudini quotidiane nella vita personale.
Usciamo dal conformismo culturale ed emotivo che sta rendendo “subumana” la nostra vita.
Per allenarci dunque alle scomode verità, ecco nel seguito una sintesi e traduzione da Global Research, su un pezzo di attualità tristemente scottante:
“Secondo la Federazione degli Scienziati Americani, Israele possiede più di 200 testate nucleari che sono semplicemente sufficiente a far evaporare il mondo intero in una questione di secondi.
Israele, che è il solo possessore di armi nucleari in Medio Oriente ed uno dei tre non firmatari del Trattato di Non Proliferazione nucleare, ha palesemente respinto l'appello dei 189 firmatari del TNP, compreso il suo alleato chiave, gli Stati Uniti, volto a firmare il trattato e a mettere i suoi impianti nucleari sotto la salvaguardia globali dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA).
La conferenza del 2010 per la riesamina del Trattato di Non Profilerazione Nucleare, avvenuta il 28 maggio a New York e frequentata dai rappresentanti degli stati membri del TNP, si è appellata ai 5 membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite perché si procedesse nell’eliminazione del loro arsenale atomico e si affermasse la necessità che Israele si unisca al trattato e rispetti i suoi obblighi internazionali in relazione alla non proliferazione nucleare.
Alcuni funzionari sionisti, tuttavia, hanno respinto l'appello e sono ricorsi alla scusa che Israele non è firmatari del TNP, quindi non sono legalmente obbligati a rivelare le informazioni relative al loro arsenale nucleare, né hanno la responsabilità di ridurre le loro armi atomiche, tantomeno di eliminarle.
In una risoluzione del 29 ottobre 1986, Assemblea generale dell'ONU aveva richiamato Israele con urgenza perché mettesse tutti gli impianti nucleari sotto la supervisione dell'AIEA (dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica) e si impegnasse ad evitare di attaccare gli impianti nucleari di altri Paesi.
Tale risoluzione fu adottata in supporto alla risoluzione UNSC 487, dopo che uno squadrone di aerei israeliani F16A bombardò e distrusse il reattore nucleare iracheno di Osirak, il 7 giugno 1981. Da allora, Israele è stato periodicamente sotto la pressione di nazioni indipendenti che non potevano tollerare i doppi standard degli Stati Uniti ed Israele, in riferimento alla non proliferazione nucleare.
Il governo di Israele ha pubblicato una dichiarazione sabato sera, che espone in modo trasparente l'impunità di Israele da ogni tipo di legge internazionale:
“come uno stato non firmatario del TNP, Israele non è obbligata a seguire le decisioni di questa conferenza, che non ha autorità su Israele. Posta la natura distorta di questa risoluzione, Israele non sarà in grado di prender parte alla sua implementazione”.
Questa dichiarazione è stata chiaramente un invito alla rivolta globale posta da parte del regime di Israele. Se un Paese non è firmatario del TNP, allora sarebbero esentato da obblighi nucleari, quindi può possedere armi nucleari; pertanto, “Oh! Voi Paesi che volete tenere le armi nucleari, uscite dal TNP ed esentatevi dalle sue forzature. Potete liberamente possedere armi nucleari, nel caso foste un non firmatario del TNP. Questo vi rende liberi. Liberatevi dunque!”
Tuttavia, la parte interessante della storia è che non solo Israele non si sposterà verso il disarmo nucleare, ma che ha progetti per espandere le sue capacità nucleari.
Un libro pubblicato nel 2002 da Carnegie Endowment per la Pace Internazionale, dal titolo “Deadly arsenals” (Arsenali Mortali) ha rivelato che Israele sta tentando di armare i suoi sottomarini diesel con missili cruise nucleari:
“Resoconti pubblicati che risalgono al 1998 descrivono l’acquisizione di Israele sottomarini a diesel e di test di missili da crociera. “Si pensa che – Israele - abbia schierato” 100 missili Jericho a corto e medio raggio, che hanno capacità nucleari”.
L'articolo in questione è di Kourosh Ziaba, tra gli autori di Global Research. ll suo titolo originale ed eloquente è: L’ARSENALE NUCLEARE PIÙ PERICOLOSO DEL MONDO: ISRAELE INVITA IL MONDO ALLA RIVOLTA, Global Research, June 6, 2010 / Fonte: thelivingspirits.net
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