Terremoto di magnitudo 8 in Giappone, Roma non sarà distrutta l'11 maggio
12/4/2011
ROMA - Finalmente la Tepco è uscita allo scoperto: le radiazioni causate dalle esplosioni delle centrali nucleari di Fukushima hanno superato il livello di quelle di Cernobyl, a detta degli esperti della società di gestione. Intanto in Giappone continuano le scosse che superano magnitudo 7.0 della scala Richter. Non si esculdono addirittura nuovi terremoti distruttivi in quell'area che superano magnitudo 8.0 (un esperto italiano a UnoMattina). Per quanto riguarda il terremoto che dovrebbe radere al suolo Roma l'11 maggio 2011, "si tratta di una grossa sciocchezza (un esperto italiano a UnoMattina).
In precedenza su Cinquew. Nuovo allarme nucleare in Giappone, salvare la gente solo con radioprotettori AVIANO (PORDENONE) - Nuovo allarme nucleare in Giappone dopo la nuova scossa di terremoto di ieri. Milioni di persone sarebbero esposte alle radiazioni e a rischio di danni permanenti senza che esista al momento alcuna arma preventiva perché l’industria farmaceutica non ha prodotto fino ad oggi farmaci in grado di bloccare gli effetti sanitari devastanti di un’esposizione massiccia alle radiazioni.
“L’unico rimedio farmacologico al momento è lo ioduro di potassio, la cui utilità è però limitata a scongiurare i tumori della tiroide" - dichiara il prof. Umberto Tirelli, Direttore del Dipartimento di Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale Tumori di Aviano.
"Negli ultimi 5 anni, tuttavia, alcuni farmaci candidati promettenti hanno cominciato ad essere impiegati negli studi sia sugli animali che sull’uomo, come riportato in questi giorni sulle rivista Science e su Nature. Purtroppo la mancanza di un mercato commerciale può spiegare perché poche industrie farmaceutiche e pochi gruppi accademici abbiano voluto sviluppare questo ambito di ricerca. È noto che un’esposizione ad alte dosi di radiazioni può far ammalare e anche uccidere le vittime attraverso danni al midollo osseo e al tratto gastroenterico, attraverso la generazione di radicali liberi che danneggiano il DNA delle cellule, portandole alla distruzione. La ricerca sta studiando differenti approcci per contrastare questi processi. A Buffalo, ad esempio, si sta testando il CBLB502, essenzialmente un frammento modificato di una salmonella, che, iniettato nel corpo, stimola le cellule a produrre una proteina che agisce sui geni che sono la base del processo di distruzione cellulare. Quando questo potenziale farmaco è stato iniettato in topi e scimmie sottoposti ad esposizione molto alte di radiazioni, è riuscito ad evitare la loro morte. Questo farmaco stimola poi la produzione di molecole che assorbono i radicali liberi, limitando il danno sul DNA. Spero che la Food and Drug Administration (FDA), - auspica Tirelli - anche sulla sola base dei dati sugli animali, possa approvare subito questo farmaco sull’uomo, anche per contrastare il rischio più temibile a medio e lungo termine costituito dai tumori. Questo potenziale farmaco è stato comunque iniettato in 150 soggetti sani e ha dimostrato di aumentare i livelli di fattori di crescita granulocitari e dell’Interleukina 6 che sono due biomarkers associati al meccanismo radioprotettivo del potenziale farmaco. L’incidente di Fukushima - conclude Tirelli - potrebbe accelerare il lavoro nello sviluppare i radioprotettori per farli approvare al più presto”.
www.umbertotirelli.it
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